Canciones folklóricas de América

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Canciones folklóricas de América
album in studio
ArtistaQuilapayún, Víctor Jara
Pubblicazione1968
Durata32:39
Dischi1
Tracce13
GenereWorld music
Nueva Canción Chilena
EtichettaEMI Odeòn
Registrazione1967, a Santiago del Cile
FormatiLP, download digitale
Quilapayún - cronologia
Album precedente
(1967)
Album successivo
(1968)
Víctor Jara - cronologia
Album precedente
Víctor Jara
(1967)
Album successivo
Pongo en tus manos abiertas
(1969)

Canciones folklóricas de América è un album in studio del gruppo cileno Quilapayún e del cantautore cileno Víctor Jara, è stato pubblicato nel 1968 ed è il primo e unico disco accreditato ad entrambi.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

In questo periodo la collaborazione tra i Quilapayún e Víctor Jara è particolarmente stretta: Jara diventa direttore artistico del gruppo indirizzandoli sia nella messa in scena dal vivo, sia negli arrangiamenti delle canzoni, contribuendo a forgiarne lo stile e a farli diventare un gruppo professionale.[1] Parallelamente i Quilapayún lo accompagnano dal vivo e nelle incisioni delle sue canzoni.

A dispetto del titolo questo disco raccoglie, oltre a brani della tradizione sud-americana, anche brani di paesi di altri continenti (Spagna, Israele...) e brani di autori contemporanei, a iniziare da quelli dello stesso Jara.

Hush-A-Bye è una canzone appartenente al repertorio del gruppo statunitense Peter, Paul and Mary. Peoncito del mandiocal racconta del lavoro minorile nelle piantagioni di manioca in Uruguay e, insieme anche a El carrero, è uno di quei brani della nuova canzone uruguaiana, per molti versi vicina alla Nueva Canción Chilena, che molto influenzarono il gruppo.[2]

El tururururú è un brano tradizionale spagnolo che ha avuto diversi testi, alcuni legati anche alla Guerra civile spagnola, questa versione si rifà a quella pubblicata dal duo cileno Leda y María nel 1958 all'interno dell'album Canciones del Tiempo de Maricastaña.[3] Verrà reinciso l'anno seguente all'interno dell'LP X Viet-Nam utilizzando un testo diverso.

Noche de rosas è una cover in spagnolo di Erev shel shoshanim, un brano israeliano portato al successo nel 1957 dal duo Ha'Dudaim, che negli anni è stato interpretato da svariati altri artisti di tutto il mondo. Il brano conclusivo, El conejí ("il coniglietto"), è indicato sull'etichetta del disco come una "humorada musical" (un brano umoristico), a sottolinearne la differenza rispetto agli altri brani del disco.

Nel retrocopertina è presente una introduzione al disco di Rubén Nouzeilles (direttore artistico della EMI Odeòn) che spiega il senso di questa collaborazione.

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Questo album è stato pubblicato per la prima volta nel 1968, in formato LP, non è mai stato pubblicato in formato CD, ma nel 2020 la sua versione in digitale è stata messa in vendita e ascoltabile in streaming sui principali siti dedicati.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

  1. Hush-a-bye – 3:53 (Paul Stookey e Peter Yarrow)
  2. Bailecito – 2:25 (musica: tradizionale boliviano)
  3. Paloma del palomar – 1:09 (anonimo spagnolo del XIV secolo)
  4. Drume negrita – 3:38 (Eliseo Grenet)
  5. El llanto de mi madre – 2:42 (musica: tradizionale boliviano)
  6. El carrero – 2:02 (Daniel Viglietti)
  7. Mare Mare – 2:30 (tradizionale venezuelano)
  8. Noche de rosas – 2:38 (testo: Moshe Dor – musica: Yosef Hadar)
  9. Tres bailecitos – 2:30 (musica: Ernesto Cavour)
  10. Gira, gira, girasol – 2:55 (Víctor Jara)
  11. Peoncito del mandiocal – 2:20 (Aníbal Sampayo)
  12. El tururururú – 2:21 (tradizionale spagnolo)
  13. El conejí – 1:36 (testo: Carlos Préndez Saldías – musica: Víctor Jara)

Durata totale: 32:39

Crediti[modifica | modifica wikitesto]

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Collaboratori[modifica | modifica wikitesto]

  • Vicente e Antonio Larrea - copertina e grafica

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (ES) Eduardo Carrasco, La revolución y las estrellas - capitolo 6, su cancioneros.com. URL consultato il 28 luglio 2022.
  2. ^ (ES) Eduardo Carrasco, La revolución y las estrellas - capitolo 10, su cancioneros.com. URL consultato il 28 luglio 2022.
  3. ^ Ya se fue el verano (El tururururú), su antiwarsongs.org. URL consultato il 20 luglio 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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