Campomaggiore

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Disambiguazione – Se stai cercando la sottofrazione di Canneto Sabino nel comune di Fara in Sabina in provincia di Rieti, vedi Campomaggiore (località).
Campomaggiore
comune
Campomaggiore – Stemma
Campomaggiore – Veduta
Campomaggiore – Veduta
Campomaggiore Vecchia
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Basilicata
Provincia Potenza
Amministrazione
SindacoNicola Blasi (Impegno per Campomaggiore) dal 6-6-2016
Territorio
Coordinate40°33′57.24″N 16°04′21″E / 40.5659°N 16.0725°E40.5659; 16.0725 (Campomaggiore)
Altitudine808 m s.l.m.
Superficie12,48 km²
Abitanti819[1] (novembre 2014)
Densità65,63 ab./km²
Comuni confinantiAccettura (MT), Albano di Lucania, Calciano (MT), Pietrapertosa
Altre informazioni
Cod. postale85010
Prefisso0971
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT076017
Cod. catastaleB549
TargaPZ
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Nome abitanticampomaggioresi
PatronoBeata Vergine Maria del Monte Carmelo
Giorno festivo16 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Campomaggiore
Campomaggiore
Campomaggiore – Mappa
Campomaggiore – Mappa
Posizione del comune di Campomaggiore all'interno della provincia di Potenza
Sito istituzionale

Campomaggiore è un comune italiano di 819 abitanti [1] della provincia di Potenza, in Basilicata. Il vecchio centro abitato ("Campomaggiore Vecchio") era considerato un luogo vivibile, pacifico e all'avanguardia per i suoi tempi, tanto da essere chiamato "Città dell'Utopia". A causa di una frana, il nucleo originario fu abbandonato nel 1885, costituendo una città fantasma.

Inoltre, con 12,24 km² di estensione territoriale, Campomaggiore è il comune meno esteso della Basilicata[3].

Geografia fisica

Sorge a 808 m s.l.m. nella parte centro-orientale della provincia al confine con la parte settentrionale della provincia di Matera.

Confina con i comuni di: Albano di Lucania (6 km), Pietrapertosa (17 km), Accettura (MT) e Calciano (MT) (27 km). Dista 40 km dal capoluogo di regione Potenza e 77 km dall'altra provincia lucana di Matera.

Storia

Le prime notizie storiche fanno di Campomaggiore un piccolo villaggio dell'epoca romana, fondata sul modello di un accampamento militare, della cittadina romana rimangono i ritrovamenti archeologici in località Chiapparro e La Macchia. La cittadina prese corpo nel 1150 sui resti del precedente insediamento, chiamata Campus Maiorem nome che può avere diverse origini, viene inteso infatti come "campus" militare, "maiorem" appunto perché il più grande della zona, oppure potrebbe essere legato al fatto che nella vallata, quando le terre coltivate nella zona non erano molto estese, c'era grande campo di grano. Campomaggiore, a cavallo dell'anno 1000, subì le invasioni ed i saccheggi da parte di arabi annidati a Pietrapertosa. Gli arabi furono cacciati dai Bizantini ed a questi ultimi si sostituirono, con un dominio che fu duraturo, i Normanni, che avevano la loro roccaforte nella contea di Tricarico e che diedero nuovo vigore al paese che contraccambiò con la partecipazione alla rivolta ghibellina del 1268. La venuta degli Angioini fu invece una sventura per Campomaggiore che fu completamente rasa al suolo e gli abitanti giustiziati. Divenne un feudo, povero e con scarso rendimento, delle famiglie Beaumont prima e Tournespèe dopo, con una popolazione che non superava qualche centinaio di unità.

I Conti Rendina

Nel 1673 il feudo fu assegnato alla famiglia Rendina da Re Filippo IV, che concesse il titolo di Conte a Gerardo Antonio Rendina, imponendogli però di ripopolare il feudo. La famiglia Rendina prese a cuore Campomaggiore, e ne capì il potenziale agricolo, tanto che il conte Teodoro Rendina, decise insieme ai suoi amici allievi del Collegio Tolomeo di Siena di fondare un paese secondo i dettami architettonici del tempo.

Il Paese dell'Invenzione della Tradizione

La costruzione del paese iniziò alla fine del Settecento. L'architetto che si dedicò alla sua ideazione fu Giovanni Patturelli, allievo del Vanvitelli. Una erronea rilettura storica ha accomunato questa progettazione con le teorie utopistiche di Robert Owen e Charles Fourier, che invece divulgarono le loro idee sociali decenni dopo la costruzione di questo borgo. La famiglia potentina Rendina scelse la disposizione delle case a scacchiera, la posizione della chiesa e del palazzo del feudatario l'una di fronte all'altro nella Piazza dei Voti, e l'assegnazione agli abitanti di un pezzo di terra da coltivare a uliveto o vigna, per attrarre nuovi abitanti e poter far valere i propri diritti feudali. Ma fu scelta un'area interessata da un diffuso acquitrino, sicché nel 1885 accadde un disastroso smottamento. La Piazza fu chiamata così per ricordare l'impegno che presero le prime 16 famiglie il 20 novembre 1741 con la famiglia Rendina nella costruzione del paese. I conti Rendina emanarono dunque un editto che prevedeva un alloggio e terreno da coltivare a chiunque si fosse trasferito a Campomaggiore, richiamarono poi delle maestranze di Bitonto per la piantagione di Ulivi nel territorio circostante. Nel 1833 la popolazione era di 1500 persone, era una delle prime ad avere una stazione ferroviaria, un cimitero e una grande fontana come lavatoio, e vari frantoi dislocati sul territorio, e il comando delle forze armate. Era un paese all'avanguardia.

La Frana

Il 2 febbraio 1885 una leggenda narra che due contadini con dei muli furono avvisati dalla Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, protettrice di Campomaggiore, che da lì a poco ci sarebbe stato un evento nefasto per il paese, una frana che avrebbe distrutto l'intero borgo. I due contadini videro sgretolarsi davanti a loro il ponte che stavano per attraversare, che i muli erano restii ad attraversare. Tornati al paese radunarono la popolazione e assistettero alla distruzione del borgo, e al crollo del sogno utopico dei conti Rendina.

La ricostruzione

Il paese venne ricostruito nel sito attuale, circa 400 m più in alto, a 4 km delle rovine del Vecchio paese, i cittadini fedeli alla vecchia architettura hanno rispettato la pianta a scacchiera, al centro del paese ci sono ancora la Chiesa e il Palazzo Comunale, e gli abitanti sono ancora legati all'agricoltura del vino e degli ulivi.

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[4]

Dialetto

Nella Alta Valle del Basento c'è grande diversità tra i dialetti anche fra città molto vicine, in primis per le difficoltà di spostarsi delle popolazioni a causa del territorio montuoso della regione prima della venuta dei mezzi a motore. Caso ancora più evidente è il dialetto di Campomaggiore, molto diverso anche dai quello dei paesi confinanti. Eclatante è la diversità dei dialetti con Albano di Lucania, Pietrapertosa e Castelmezzano che distano tra loro una manciata di km ma che hanno regole di sintassi, lessicali e fonetiche completamente diverse tra loro e con la maggior parte degli altri dialetti lucani. Il dialetto Campomaggiorese contiene molti francesismi derivanti dalle vecchie dominazioni del Regno delle due Sicilie e sotto certi aspetti ricorda il dialetto bitontino, per le origini della popolazione campomaggiorese legate alle famiglie emigrate da Bitonto.

Cultura

Parco della Scultura

Sono state scolpite da autori internazionali diverse opere d'arte deposte nel Parco della Scultura, ovvero un itinerario turistico che tocca diversi quartieri del paese nuovo, e coinvolge l'intero paese vecchio. Tra le maggiori opere:

Cucina

Fra i vari piatti tipici del luogo si ricordano:

  • Le Manate con la mollica, specie di tagliatelle condite con il cosiddetto 'pezzente', un sugo con salsiccia aromatizzata con aglio fresco e seme di finocchio.molto importante e la mollica di pane passata in padella con il peperoncino con cui va condito il piatto*

Il Cutturidd (la pecora vecchia bollita almeno quattro ore con patate, sedano, cipolla e pomodoro);

  • I Gnumeridd (involtini di fegato e polmone di capretto o agnello).
  • L' Arafanét (frittata, con impasto di uova e radice di rafano grattugiato)
  • I Paparul crusc sono peperoni secchi passati per pochi secondi in olio bollente, mettere il sale quando è freddo
  • I Taralli anche se tipici di tutta l'Italia meridionale qui si ritrovano delle forme tipiche
  • I Bilbanti (pasta "grattata" con uova condite con "acciatore", cioè lardo tritato, prezzemolo, pomodoro ed aglio).

I biscotti

  • Casatedd (pasta di uova, fritta e cosparsa di zucchero e miele);
  • Screpped (pasta fritta condita con sale e zucchero).
  • Pastarelle (pastafrolla lavorata a savoiardi cosparsi di"cumbttuzz"zucchero colorato di varia forma).
  • Sfugliatedd (sugna sciolta e 'ciccioli' di maiale e peperoncino).

Le pizze

  • Scarcèdd (pizza rustica, tipica del periodo Pasquale di pasta matta (farina, acqua, olio) e ricotta farcita con salame, c'è anche la variante dolce senza salame).

Persone legate a Campomaggiore

Amministrazione

Gemellaggi

Note

  1. ^ a b ISTAT, Bilancio demografico (provvisorio), su demo.istat.it, maggio 2014.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Comuni più piccoli della Basilicata
  4. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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