Calonectris diomedea
Berta maggiore | |
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Calonectris diomedea | |
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Superclasse | Tetrapoda |
Classe | Aves |
Sottoclasse | Neornithes |
Ordine | Procellariiformes |
Famiglia | Procellariidae |
Genere | Calonectris |
Specie | C. diomedea |
Nomenclatura binomiale | |
Calonectris diomedea (Scopoli, 1769) | |
Sinonimi | |
Puffinus diomedea | |
Areale | |
La berta maggiore (Calonectris diomedea (Scopoli, 1769)) è un uccello della famiglia Procellariidae.[2]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]È lunga circa 50 cm e raggiunge un peso di 600 g[3].
Ha ali strette, allungate, con una apertura alare di quasi un metro; coda corta e rotondeggiante.
La testa è ricoperta da un piumaggio grigio chiaro, mentre il piumaggio del dorso è bruno e quello di collo e ventre bianco.
Il becco è giallo e le zampe rosate.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Caratteristica è la voce, che somiglia a una voce umana, come di bambino, più acuta nel maschio e più grave nella femmina. Le colonie nidificanti, ascoltate da lontano, possono dare l'impressione di una folla di bambini che chiacchiera a voce alta oppure di gatti che stanno male.
Alimentazione
[modifica | modifica wikitesto]La berta si dedica alla ricerca del cibo in gruppi numerosi. Si tuffa in acqua da una decina di metri e cattura le prede sulla superficie o inseguendole sott'acqua. Si ciba di pesci, cefalopodi e crostacei.
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]La stagione riproduttiva inizia da marzo, quando gli individui si ritrovano nella colonia e formano nuove coppie oppure rinsaldano l'unione di quelle vecchie. Verso la fine di aprile viene deposto un unico uovo per coppia, che i genitori coveranno a turno. La schiusa avviene per fine giugno-luglio e l'alimentazione dei piccoli viene effettuata da entrambi i genitori mediante complessi meccanismi comportamentali, ancora non completamente descritti. Nel mese di ottobre avviene l'involo dei giovani, che non saranno sessualmente maturi fino al quinto anno di età.
Si riunisce in colonie che nidificano nelle fessure delle rocce.
La femmina depone un unico uovo e lo cova per circa 2 mesi.
Il piumaggio del pulcino alla nascita è blu-grigiastro.
Spostamenti
[modifica | modifica wikitesto]Compie migrazioni stagionali dall'emisfero settentrionale, dove è solita riprodursi, a quello meridionale.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]La berta maggiore è distribuita in un areale abbastanza vasto, dall'America meridionale, Africa, Europa del sud, e Medio oriente. La gran parte della popolazione trascorre la stagione non-riproduttiva nell'oceano Atlantico, spingendosi sovente verso le coste del Sud America e dell'Africa australe. La maggior parte dei siti di nidificazione si trova sulle coste del bacino del Mediterraneo (Algeria, Tunisia, Spagna, Francia, Italia, Malta, Croazia, Grecia e Turchia).[1]
In Italia nidifica principalmente nelle isole, colonie di piccole dimensioni si possono trovare anche sulle coste. La colonia europea più grande si trova a Linosa, con circa 10000 coppie stimate.[4]
Sistematica
[modifica | modifica wikitesto]La sottospecie atlantica (Calonectris diomedea borealis), che nidifica sulle isole della Macaronesia, è oggi elevata al rango di specie a sé stante (Calonectris borealis).[2]
La berta nella cultura di massa
[modifica | modifica wikitesto]La berta con il suo caratteristico canto potrebbe aver dato origine al mito delle arpie che, secondo la tradizione greca erano per l'appunto metà donna e metà uccello.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) BirdLife International 2016, Calonectris diomedea, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 26 gennaio 2018.
- ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Procellariidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 26 gennaio 2018.
- ^ BERTA MAGGIORE - Le specie protette - Gli uccelli in Italia - Le specie - Uccelli da proteggere, su www.uccellidaproteggere.it. URL consultato il 22 novembre 2022.
- ^ Conservazione della principale popolazione europea di Berta maggiore mediterranea Calonectris diomedea e altri uccelli pelagici nelle Isole Pelagie, su pelagicbirds.eu. URL consultato il 26 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2018).
- ^ La berta, la sirena del Mediterraneo, su lipu.it.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Harrison, Peter (1983). Seabirds: An Identification Guide. Croon Helm. ISBN 0-7099-1207-2
- Snow, D. W., & Perrins, C. M. (1998). The Birds of the Western Palearctic Concise Edition 1: 45-46. ISBN 0-19-850187-0
- Wahram J. (1996). The behaviour, population biology and physiology of the Petrels. London: Harcourt Brace & Company.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni sulla berta maggiore
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla berta maggiore
- Wikispecies contiene informazioni sulla berta maggiore
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Calonectris diomedea, su Fossilworks.org.
- Calonectris diomedea, in Avibase - il database degli uccelli nel mondo, Bird Studies Canada.
- Video sulla Berta maggiore, su hbw.com.
- Il progetto Berta maggiore, su lipu.it. - sito della Lega Italiana Protezione Uccelli