Tetracloroetene

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Tetracloroetene
formula di struttura
formula di struttura
Nome IUPAC
1,1,2,2-tetracloroetene
Nomi alternativi
tetracloroetilene
percloroetilene
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareCl2CCCl2
Massa molecolare (u)165,83 g/mol
Aspettoliquido incolore
Numero CAS127-18-4
Numero EINECS204-825-9
PubChem31373
SMILES
C(=C(Cl)Cl)(Cl)Cl
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)1,62 (20 °C)
Solubilità in acqua0,15 g/l (25 °C)
Temperatura di fusione−22 °C (251 K)
Temperatura di ebollizione121 °C (394 K)
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
irritante tossico a lungo termine pericoloso per l'ambiente
attenzione
Frasi H315 - 351 - 411
Consigli P273 - 281 [1]

Il tetracloroetene (o tetracloroetilene o percloroetilene) è un composto binario del carbonio con il cloro (un cloruro di carbonio, o clorocarburo), meglio conosciuto in chimica organica come alogenoalchene,[2] avente formula molecolare C2Cl4 (Cl2C=CCl2). La sua struttura è analoga a quella di una molecola di etene in cui i quattro atomi di idrogeno sono stati sostituiti da altrettanti atomi di cloro.

A temperatura ambiente si presenta come un liquido denso (1,62 g/mL), incolore, dall'odore riportato come simile al cloroformio o anche come etereo[3] e non infiammabile,[3] a notevole differenza del tetrafluoroetilene, infiammabilissimo,[4] la cui molecola è analoga e isoelettronica di valenza.

È un composto pericoloso per l'ambiente e tossico per gli organismi acquatici (come molti alogenuri organici è scarsamente biodegradabile). Non è infiammabile.

Viene utilizzato nelle lavanderie a secco, come solvente per lo sgrassaggio dei metalli, nell'industria chimica e farmaceutica, nell'uso domestico.

In quanto solvente può essere sostanza d'abuso.

In Italia, la legge considera i rifiuti contenenti tetracloroetene come "rifiuti pericolosi", tali rifiuti non devono essere smaltiti in fognatura.

Nel gennaio 2014, una concentrazione oltre i limiti legali (10 µg/l[5]) fu riscontrata dall'ARPA Campania nelle acque dell'Alto Calore, causando la sospensione dell'erogazione dell'acqua potabile nei comuni di Montoro e di Solofra.[6]

Effetti sulla salute[modifica | modifica wikitesto]

La sostanza può essere assorbita dall'organismo per inalazione, per ingestione e attraverso la cute. La sostanza è irritante per gli occhi, la pelle e il tratto respiratorio. L'esposizione al tetracloroetene può infatti causare irritazioni cutanee in quanto dissolve i tessuti adiposi, e può inoltre agire come depressivo del sistema nervoso centrale in caso di inalazione. Se ingerita può causare malessere e provocare il vomito. L'esposizione ad alti livelli potrebbe provocare sonnolenza e perdita di coscienza[7]. Diversi studi hanno associato l'esposizione cronica o occupazionale al tetracloroetene ad un aumentato rischio di cancro, e pertanto il composto è stato classificato come possibile cancerogeno dall'International Agency for Research on Cancer (IARC)[8].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ scheda del tetracloroetene su IFA-GESTIS Archiviato il 16 ottobre 2019 in Internet Archive.
  2. ^ R. Fusco, G. Bianchetti e V. Rosnati, 6.5.4. Alogenoalcheni, in CHIMICA ORGANICA, volume primo, L. G. Guadagni, 1974, p. 501.
  3. ^ a b (EN) PubChem, Tetrachloroethylene, su pubchem.ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato il 15 febbraio 2023.
  4. ^ GESTIS-Stoffdatenbank, su gestis.dguv.de. URL consultato il 15 febbraio 2023.
  5. ^ Dlgs 31/2001, Allegato A, Parte B, su camera.it. URL consultato il 21 novembre 2020.
  6. ^ Legambiente Campania, Inquinamento delle acque sotterranee di Solofra e Montoro (PDF).
  7. ^ Tetracloroetilene, su ilo.org. URL consultato il 29 novembre 2019.
  8. ^ (EN) Solvents: the hazardous chemicals to avoid in everyday life - Meds News, su Meds News. URL consultato il 29 novembre 2019.

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