Burden sharing

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Il burden sharing (condivisione degli oneri) è una procedura del diritto dell'Unione Europea disciplinata dall'articolo 132 della Direttiva UE/2014/59 Bank Recovery and Resolution Directive[1] da applicarsi in caso di dissesto di un istituto bancario.

Fino al 1º gennaio 2016, era l'unico meccanismo europeo di risoluzione di una crisi di un istituto di credito. Con l'arrivo della Direttiva Brrd, è stato affiancato dal bail in, altresì chiamato salvataggio interno: la Brrd era in vigore già dal 2 luglio 2014, ma gli Stati membri potevano recepire gli articoli sul bail in entro il 1º gennaio 2016[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Con il burden sharing viene stabilito che qualsiasi aiuto pubblico a una banca debba innanzitutto essere esaminato ed approvato dalla Commissione Europea, ma soprattutto deve essere erogato solamente in seguito alla riduzione del valore nominale delle azioni e delle obbligazioni subordinate, o la conversione in capitale di queste ultime.

Gli azionisti e creditori subordinati devono sopportare parte degli oneri per il risanamento della banca in crisi mediante la svalutazione del valore nominale dei loro crediti o la loro conversione in capitale, prima che siano coinvolti fondi pubblici nel salvataggio della banca o nella sua liquidazione coatta amministrativa[3][4].

Gli aiuti di Stato sono quindi contemplati dalla normativa, ma devono essere limitati al minimo necessario e subordinati ad una adeguata condivisione degli oneri da parte degli investitori. Inoltre, non possono creare distorsioni della concorrenza con gli altri istituti di credito e gli altri Paesi membri: sono, tuttavia, previste deroghe eccezionali per cui l'intervento pubblico può avvenire anche a seguito di una distribuzione parziale degli oneri (pericolo alla stabilità finanziaria o qualora il burden sharing conduca a risultati sproporzionati rispetto a quelli attesi)[5].

A differenza del burden sharing, che tocca solamente azionisti ed obbligazionisti subordinati, il bail-in prevede che a copertura delle perdite debbano partecipare anche obbligazionisti junior, senior ed i soggetti con depositi superiori ai 100.000 euro[6][7], fino all'8% delle passività, prima di ricorrere al Fondo nazionale di risoluzione[8].

Gli Stati non sono obbligati a dare immediatamente seguito al bail in per affrontare una crisi bancaria: è prevista la convivenza con il burden sharing, specie qualora si parli di banche solventi ma bocciate dagli stress test oppure di banche sistemiche[9]. Per i soggetti insolventi, invece, si applica esclusivamente il bail in[10].

Applicazione[modifica | modifica wikitesto]

Ad esempio, l'Italia ha ritardato il recepimento della Brrd, posticipandola al termine ultimo del 2016, per cui Banca delle Marche, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti e Cassa di Risparmio di Ferrara sono state salvate attraverso il burden sharing, con l'azzeramento di sole azioni ed obbligazioni subordinate[11][12]. Peraltro, la Brrd prevede che per le obbligazioni emesse prima della sua entrata in vigore, possa ancora essere applicato il burden sharing (norma di retroattività)[13].

Il primo caso di applicazione del bail in, invece, si è verificato in Austria con Heta Asset Resolution, la bad bank che ha rilevato gli asset di Hypo Group Alpe Adria. Il valore delle obbligazioni subordinate è stato azzerato, mentre i bond senior sono stati svalutati del 53,98% ed il loro rimborso è stato posticipato al 31 dicembre 2023[14][15].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Chiara Casi, Bail in -la gestione delle crisi bancarie, in "Bail in e la nuova gestione delle crisi bancarie"". URL consultato il 7 ottobre 2019.
  2. ^ senato.it
  3. ^ Il burden sharing: cos'è? Come funziona?, su soldionline.it, 7 dicembre 2016. URL consultato il 23 settembre 2020.
  4. ^ Banca d'Italia, Banca d'Italia - Domande e risposte sulla soluzione delle crisi delle quattro banche poste in "risoluzione", su bancaditalia.it. URL consultato il 23 settembre 2020.
  5. ^ rivista.eurojus.it
  6. ^ Bail-in e tutela del risparmio: flessibilità o intervento pubblico nelle banche in crisi?, su Diritto24. URL consultato il 23 settembre 2020.
  7. ^ Federico Fornaro, Mps, ecco cosa succede e che differenza c'è tra bail-in e burden sharing, su Formiche.net, 11 dicembre 2016. URL consultato il 23 settembre 2020.
  8. ^ ilsole24ore.com Archiviato il 10 giugno 2017 in Internet Archive.
  9. ^ affarinternazionali.it. URL consultato il 25 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2016).
  10. ^ Burden sharing - Finanza e DintorniFinanza e Dintorni, su finanzaedintorni.info. URL consultato il 23 settembre 2020.
  11. ^ liberoquotidiano.it. URL consultato il 25 giugno 2017 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2016).
  12. ^ rivista.eurojus.it
  13. ^ ilsole24ore.com. URL consultato il 25 giugno 2017 (archiviato dall'url originale l'11 luglio 2017).
  14. ^ In Austria via al primo vero bail-in | WSI, su Wall Street Italia, 11 aprile 2016. URL consultato il 23 settembre 2020.
  15. ^ (EN) Frances Coppola, Heta: Resolution For The World's Worst "Bad Bank" - But No Deal For Creditors, su Forbes. URL consultato il 23 settembre 2020.