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Britt Lafforgue

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Britt Lafforgue
NazionalitàFrancia (bandiera) Francia
Altezza160 cm
Peso50 kg
Sci alpino
SpecialitàSlalom gigante, slalom speciale
Termine carriera1973
Palmarès
Trofeo Vittorie
Coppa del Mondo - Slalom 2 trofei

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Brigitte Lafforgue detta Britt (Bagnères-de-Luchon, 5 novembre 1948) è un'ex sciatrice alpina francese, vincitrice di due Coppe del Mondo di slalom speciale.

Britt Lafforgue proviene da una famiglia di grandi tradizioni negli sport invernali: è figlia di Maurice e della svedese May Nilsson, nipote dello svedese Åke Nilsson, sorella gemella di Ingrid, moglie di Henri Duvillard e madre di Julie e Kristina, tutti a loro volta sciatori alpini, e zia dello sciatore alpino Adrien junior e degli sciatori freestyle Cédric e Julien Regnier-Lafforgue[1].

Stagioni 1965-1971

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Specialista delle prove tecniche, Britt Lafforgue debuttò in campo internazionale in occasione del Critérium de la première neige 1964, il 16 dicembre a Val-d'Isère in slalom speciale (19ª)[2]; in Coppa del Mondo esordì il 10 gennaio 1967 a Grindelwald nella medesima specialità (16ª)[3], ottenne il primo podio, nonché primo piazzamento a punti, il 1º marzo 1968 piazzandosi 3ª all'Abetone ancora in slalom speciale alle spalle delle compagne di squadra Florence Steurer e Annie Famose, e la prima vittoria il 1º febbraio 1970 sullo stesso tracciato in slalom gigante.

Nella successiva stagione 1970-1971 si aggiudicò la sua prima Coppa del Mondo di slalom speciale a pari merito con la canadese Betsy Clifford; i suoi podi stagionali furono 4, con 2 vittorie a Grindelwald (14 gennaio) e a Mürren (4 febbraio).

Stagioni 1972-1973

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Nella stagione 1971-1972 bissò la vittoria nella Coppa del Mondo di specialità con 6 punti di vantaggio sulle connazionali Françoise Macchi e Florence Steurer; i suoi podi stagionali furono 5, con 4 vittorie (tra le quali l'ultima nella sua carriera, il 18 marzo a Pra Loup in slalom gigante), e si piazzò 3ª sia nella classifica generale, sia in quella della Coppa del Mondo di slalom gigante. Nella stessa stagione partecipò anche agli XI Giochi olimpici invernali di Sapporo 1972, usa unica presenza olimpica, classificandosi 8ª nello slalom gigante e non completando lo slalom speciale.

In Coppa del Mondo salì per l'ultima volta sul podio il 3 marzo 1973 a Mont-Sainte-Anne in slalom speciale (3ª dietro alle connazionali Patricia Emonet e Danièle Debernard), ottenne l'ultimo piazzamento dieci giorni dopo a Naeba nella medesima specialità (7ª) e prese per l'ultima volta il via il 23 marzo seguente a Heavenly Valley in slalom gigante (21ª)[4], ultima gara della sua carriera agonistica che si interruppe in quello stesso 1973 quando partecipò alla contestazione contro i responsabili tecnici della nazionale francese assieme ad altri atleti di primo piano della squadra e la Federazione sciistica della Francia reagì mettendoli fuori squadra[5].

Coppa del Mondo

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Coppa del Mondo - vittorie

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Data Località Paese Specialità
1º febbraio 1970 Abetone Italia (bandiera) Italia GS
14 gennaio 1971 Grindelwald Svizzera (bandiera) Svizzera SL
4 febbraio 1971 Mürren Svizzera (bandiera) Svizzera SL
13 gennaio 1972 Badgastein Austria (bandiera) Austria SL
19 gennaio 1972 Grindelwald Svizzera (bandiera) Svizzera SL
18 febbraio 1972 Banff Canada (bandiera) Canada SL
18 marzo 1972 Pra Loup Francia (bandiera) Francia GS

Legenda:
GS = slalom gigante
SL = slalom speciale

  1. ^ (EN) Britt Lafforgue, su olympedia.org. URL consultato il 7 settembre 2023.
    (FR) Covili et Chenal renouent avec l'époque dorée, su ladepeche.fr. URL consultato il 7 settembre 2023.
    (SV) Nils-Olof Zethrin, May Lafforgue, su fokus.se, 12 dicembre 2009. URL consultato il 7 settembre 2023.
  2. ^ (EN) 16.12.64. Val d'Isere (PDF), su alpineskiworld.net. URL consultato il 7 settembre 2023.
  3. ^ (EN) 10.01.67. Grindelwald (PDF), su alpineskiworld.net. URL consultato il 7 settembre 2023.
  4. ^ (EN) 23.03.1973. Heavenly Valley (PDF), su alpineskiworld.net. URL consultato il 7 settembre 2023.
  5. ^ Lucio Zampino, Campionati al fulmicotone (PDF), in Nevesport, 1973, pp. 56-61. URL consultato il 4 settembre 2023.
    (FR) Gérard Albouy, Après le malaise, la rupture, su lemonde.fr, Le Monde, 26 febbraio 1973. URL consultato il 4 settembre 2023.
    (FR) Gérard Albouy, Neuf membres de l'équipe de France sont suspendus, su lemonde.fr, Le Monde, 28 febbraio 1973. URL consultato il 4 settembre 2023.
    (FR) Limitation des sanctions contre les membres de l'équipe de France, su lemonde.fr, Le Monde, 7 marzo 1973. URL consultato il 4 settembre 2023.
    (FR) L'exclusion de six coureurs de l'équipe de France, su lemonde.fr, Le Monde, 11 dicembre 1973. URL consultato il 20 dicembre 2023.

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN316738204 · ISNI (EN0000 0004 5100 0174 · BNF (FRcb16775906d (data)