Brigantony
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Brigantony | |
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Nazionalità | ![]() |
Genere | Musica tradizionale italiana Musica demenziale |
Periodo di attività musicale | 1975 – 2020 |
Etichetta | Seamusica, GS Record, New Stelle, Belvedere Records, Scacco Matto, Rototom Records, ITWHY |
Album pubblicati | 61 |
Studio | 44 |
Live | 1 |
Raccolte | 16 |
Sito ufficiale | |
Brigantony, pseudonimo di Antonino Caponnetto (Catania, 24 aprile 1948 – Catania, 22 luglio 2022[1]), è stato un cantautore italiano, di musica popolare.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Nato nel rione Cibali, a Catania, nel 1948, all'età di 28 anni emigra in Belgio, dove inizia a lavorare come muratore. Con alcuni risparmi riesce ad incidere il primo disco, A bella vita, inizialmente uscito col titolo A zita pilusa (letteralmente "La fidanzata pelosa"), ma subito cambiato. La musica di Brigantony spazia dalla tarantella siciliana (Tarantella erotica, Tarantella cumannata ecc.) al rock (Nannu rock, U vinu sicilianu, Mi stuppai na fanta, ecc.), dal boogie-woogie allo swing, alla dance anni Ottanta e Novanta (Semu fuiuti frischi ecc.), dal rap (Opa'cche bellu 'u cinima) al pop, alla latino-americana, fino al blues.
Carriera[modifica | modifica wikitesto]
Le origini ed i primi album[modifica | modifica wikitesto]
La carriera di Brigantony comincia con un classico stile in tarantella siciliana, che negli album A bella vita (1976), Divertimento in folk (1980), Brigantony si scatena!! (1981), Con amore (1983) e 1 x 2 (1984) è presente in maniera predominante. All'interno cominciano a farsi strada altri generi, soprattutto il rock'n'roll, altra vera passione di Tony, ed il genere è già ricco di doppi sensi e critiche alla vita sociale, tutto trattato in maniera goliardica.
A fianco di queste canzoni vi sono comunque brani più seri, come Carusidda Siciliana, Amuri Miu, Bedda e America. Già con l'album successivo Brigantony e la sua Sicilia (1985) gli altri generi, nonché la presenza di "scenette", diventano più preponderanti rendendo la formula più varia e, forse, via via più volgare, aprendo comunque la porta ai dischi successivi di grande successo.
La seconda metà anni ottanta ed i dischi più famosi[modifica | modifica wikitesto]
Durante la seconda metà degli Ottanta, Brigantony pubblica il suo poker di album più famosi: Vamos a pilus (1985), A ciolla (1987), 'Cò bullu (1988) e 'U sucu do pollu (1989). Questi 4 album, fondamentali nella carriera di Brigantony, sono intervallati da altri dischi minori di "scenette" varie, ma rappresentano il periodo di maggior forma dell'artista, oltre a contenere i brani più famosi[senza fonte].
Basti citare A sucalora, Semu fuiuti frischi, Osvaldo, Kala Bula, U cannolu e le cover Mi stuppai 'na fanta (parodia di The Final Countdown degli Europe), Iaffiu 'u cuttu (I Feel Good di James Brown) e Si futtenu a mé vespa (Hanno ucciso l'Uomo Ragno di 883). È presente anche Mi piaci a mia to soru che fu presentata al festival di Sanremo, ma rifiutata alle selezioni.
Gli anni novanta[modifica | modifica wikitesto]
I dischi successivi, Cò filter (1990), Love (1990) e D.O.C. (1991) mostrano canzoni forse meno ispirate, più spazio a canzoni classiche ed una minore volgarità, oltre a dare più spazio alle scenette recitate.
Tutto ciò verrà lasciato al passato dal successivo Bastardes (1992), dove la preponderante volgarità si unirà a nuovi stili sempre più presenti, quali il latino-americano, la dance e il rap anni novanta che spopolavano in quegli anni (il brano Rap pidoscia mescola Non m'annoio e Il Capo della Banda di Jovanotti con Get on up di James Brown; Isa Ancora Casay che riprende Please don't go), forma che continuerà anche in album successivi come Super Brigantony Man (1992) e Ppà vannu cu ce' ce' (1993).
Da sottolineare, durante questi anni di vasta produzione, gli album Micio Tempio 2000 (1992) e Micio Tempio 2000 vol. 2 (1993), dove Brigantony reinterpreta le poesie di Domenico Tempio, poeta catanese vissuto tra il Settecento e l'Ottocento. I dischi successivi sono pieni di cover, soprattutto di canzoni che hanno avuto grande successo in quegli anni, e di scenette recitate, con poche canzoni rimaste nella testa del pubblico.
Sempre negli anni 90, Mai dire TV ha ripreso una sua esibizione di A zita pilusa per la rete locale Antenna Sud.
Nel 1998 pubblica The bestia, più curato e raffinato che a brani inediti – come il medley Manuela / Pensami / Se mi lasci non vale (cover di brani di Julio Iglesias) – affianca riarrangiamenti di vecchi successi, quali A Sausizza e Na Vota ni Lavaumu nta Pila. Durante la promozione di questo disco Brigantony torna alla ribalta con diverse apparizioni televisive ad Insieme, una delle trasmissioni di maggior successo di Antenna Sicilia/Teletna.
Gli anni 2000[modifica | modifica wikitesto]
I primi anni 2000 saranno caratterizzati da una produzione scarna e di basso livello, oscurata anche dall'affermazione dei Brigantini, band che arrangia in chiave moderna i pezzi di Brigantony. Grazie alla pubblicazione di alcuni album, questa band originaria di Paternò, contribuì a far conoscere Brigantony anche tra i più giovani - per i quali è diventato un'icona. Il maestro Brigantony registrerà anche dei cori insieme a questa band: si ricordino gli album International (2002), Fazzu l'indianu (2003) che contiene la hit I Never Stones to Your Sister (presentata anche a Music Zoo di All Music) e Ma se il caldo arriva... (2005).
Nel 2005 partecipò all'evento Concerto per Catania, organizzato a sostegno della candidatura a sindaco di Enzo Bianco, a fianco di artisti conterranei quali Carmen Consoli, Mario Venuti, Tinturia, Lautari e Brando. Durante l'esibizione venne accompagnato dai cori dei Brigantini. Partecipò anche a vari concerti in Sicilia, riscuotendo un discreto successo tra il pubblico nelle estati 2008 e 2009.
I testi[modifica | modifica wikitesto]
Benché spesso ricolmi di parolacce e battute sconce dialettali, doppisensi e quant'altro, i testi di Brigantony mostrano spesso uno spaccato reale della vita siciliana, soprattutto catanese. Molto spesso i suoi brani sono dei messaggi sociali, come Kala Bula che denuncia l'abusivismo nei mercatini, Tutti ca fumunu e Cancru rock contro il fumo o di monito contro l'AIDS come in A Puppera. Frequentissime sono le canzoni e le scenette dedicate alla politica, al suo aspetto più corrotto e al disincanto della gente verso i politici, venate talvolta di un certo qualunquismo; canzoni e scenette emblematiche in questo senso sono: U ministru si cunfessa, Caro ministro, L'onorevole, L'Italia di oggi, Tempu di voti, Bastardi, Comu s'ammuccanu.
Molte canzoni parlano di omosessualità, come Padre Tamarindo anticipa di diversi decenni il tema dell'omosessualità["anticipa" rispetto a cosa?] e al tempo stesso della sessualità in ambito clericale. In generale la sessualità è molto presente nei testi del poliedrico autore, con la presenza di personaggi eterosessuali, gay e bisex. Il tema è trattato con molta leggerezza, portando la discussione a un livello di normalità e consuetudine. Esempi sono Osvaldo, Cu c'è c'è, L'Intervista, Mi piaci to soru, Sta Fitennu.
I pezzi di Brigantony parlano inoltre della Sicilia visitata in massa da stranieri, soprattutto negli anni ottanta, facendo riferimenti continui alla città di Taormina, la meta più ambita all'epoca[senza fonte], e citando i turisti in svariate canzoni, tra cui A Minchia al Sole, A Polacca e in 'U Cannolu. Forte anche la presenza statunitense, probabilmente anche per la vicina base USA di Sigonella, citata in I Never Stones to Your Sister.
Da menzionare infine il tema dell'emigrazione, molto sentito da Brigantony che proprio tra gli emigrati siciliani all'estero ha numerosi fan[senza fonte]. L'interesse di Brigantony per questo argomento è dimostrato dal fatto che vi ha dedicato molte delle sue più belle canzoni "serie", come America, Pi n'pezzu di pani, Femmiti e parramu o Sicilia mia.
L'uso del tedesco è presente in almeno due brani: Amore ya ya ya (1993, da Messaggio d'amore) e nella versione dal vivo di 'A sucalora (1985, da Vamos a pilus) dal titolo "impronunciabile"[2]
Politica[modifica | modifica wikitesto]
Nel 2005 si candidò a Catania come consigliere comunale[la fonte riporta una candidatura a sindaco], ma gli furono annullati più di 1000 voti perché nelle schede veniva trovato scritto "Brigantony" anziché "Antonino Caponnetto". In questa occasione, infatti, nelle liste elettorali, vicino al nome, non era stato specificato "detto Brigantony".[3]
Discografia[modifica | modifica wikitesto]
Album in studio[modifica | modifica wikitesto]
- 1975 – A zita pilusa (GS Record)
- 1976 – A bella vita (GS Record) - riedizione di "A zita pilusa"
- 1980 – Divertimento in folk (Seamusica)
- 1981 – Brigantony si scatena!! (Seamusica)
- 1982 – In discoteca (Seamusica)
- 1983 – Con amore (Seamusica)
- 1984 – 1 x 2 (Seamusica)
- 1984 – Catania in serie A (Seamusica)
- 1985 – Milano (Rootmall)
- 1985 – Vamos a pilus (Seamusica)
- 1985 – Tanti auguri (Seamusica)
- 1985 – Brigantony e la sua Sicilia (Seamusica)
- 1986 – Ci'...nne' uno e... (Scacco Matto/Vedette Records)
- 1987 – A ciolla (Seamusica)
- 1987 – Lido paffias club (Seamusica)
- 1988 – 'Cò bullu (Seamusica)
- 1988 – 90º Minuto (Seamusica)
- 1989 – 'U sucu do pollu (Seamusica)
- 1989 – Abbambata (Lambada) (Seamusica)
- 1990 – Cò filter (New Stelle)
- 1990 – Love (Seamusica)
- 1991 – D.O.C. (New Stelle)
- 1991 – D.O.C. vol. 2 (New Stelle)
- 1992 – Hotel del macco (Seamusica)
- 1992 – Super Brigantony Man (New Stelle)
- 1992 – Bastardes (New Stelle)
- 1992 – Si puttanu la me vespa (New Stelle)
- 1992 – Micio Tempio 2000 (New Stelle)
- 1993 – Messaggio d'amore (New Stelle)
- 1993 – Ppà vannu cu ce' ce' (New Stelle)
- 1993 – Micio Tempio 2000 vol. 2 (New Stelle)
- 1994 – Mix Live (New Stelle)
- 1994 – USA USA 94 (New Stelle)
- 1995 – Alla sciggis minchis Mix (New Stelle)
- 1995 – The Boss (Seamusica)
- 1996 – I conna non passunu (Seamusica)
- 1996 – Wanted! (Seamusica)
- 1997 – Cauru Dance (Seamusica)
- 1998 – Perché non te la fai mettere...nel disco? (Seamusica)
- 1998 - The bestia (Seamusica)
- 2000 – 'A banana (Seamusica)
- 2002 – International (New Stelle)
- 2003 – Fazzu l'indianu (New Stelle)
- 2005 – Ma se il caldo arriva... (Seamusica)
- 2006 – Non dire bugie (Seamusica)
- 2008 – In America (Seamusica)
Raccolte[modifica | modifica wikitesto]
- 1990 – I successi di Brigantony
- 1992 – Tutti i miei successi (Seamusica)
- 1992 – Linea remix
- 1992 – Linea remix vol. 2
- 1992 – Linea remix vol. 3
- 1997 – Tutti i miei successi vol. 2 (Seamusica)
- 1998 – Il peggio di Brigantony (Seamusica)
- 1998 – Il peggio di Brigantony vol. 2 (Seamusica)
- 1998 – Il peggio di Brigantony vol. 3 (Seamusica)
- 1998 – Il peggio di Brigantony vol. 4 (Seamusica)
- 1998 – Le scenette vol. 1 (Seamusica)
- 1998 – Le scenette vol. 2 (Seamusica)
- 1999 – Le scenette vol. 3 (Seamusica)
- 1999 – Il meglio di Brigantony
- 2001 – A cavallo
- 2002 – Le più belle di Brigantony (Seamusica)
Singoli[modifica | modifica wikitesto]
- 1980 – E Ora Abballamu Tutti / A Sasizza (Seamusica)
- 1980 – Tarantella Capricciusa / Tarantella Ca Nocca (Seamusica)
- 1980 – U Gilatu Do Turcu / Ma Che Bella (Seamusica)
- 1980 – Tarantella Ca Nnocca / Tarantella Capricciusa (Seamusica)
- 1980 – U Spaghettu / Carusidda Siciliana (Seamusica)
- 1980 – A Cassa Malatia / Amuri Miu (Seamusica)
- 1980 – A Sasizza / E Ora Ballamu (Seamusica)
- 1981 – A' Nanna Si Nni Fuiu / Pi Mpezzu Di Pani (Seamusica)
- 19..? – Brigan Tony Si Scatena !! - Nonno Rock / Bedda (Seamusica)
Videografia[modifica | modifica wikitesto]
Filmografia[modifica | modifica wikitesto]
- Povera ma ricca di sogni (2000 !?), regia di Alfio Vittorio[4]
- Hey gringo! Spara per primo o muori (2015), regia di Mel Stoutman (aka Carmelo Gerardo Auteri) - mediometraggio[5]
Televisione[modifica | modifica wikitesto]
- Il gioco... la vita... la risata... : viaggio attraverso lo spettacolo marginale in Sicilia (2ª puntata: "Il teatro e le città... e Brigantony, un cantante popolare dei nostri tempi", RAI Sicilia, 1982), regia di Vanna Paoli - documentario in 4 puntate[6]
Premi[modifica | modifica wikitesto]
- 1982: Premio Personaggio più gettonato per le radio libere siciliane
- 1985: Medaglia d'Onore Città di Milano
- 1986: Targa per la "Serata per la raccolta di fondi per gli emigrati in America" (a Long Island, USA)
- 1990: Premio per "I grandi della Sicilia" (in Australia)
- 1995: Premio Divulgatore della canzone siciliana nel mondo (Catania)
- 2001: Premio "La Sicilia che sorride" - III edizione
- 2021: Premio "Domenico Tempio" alla Carriera Conferito dall'Associazione Culturale Centro di Ricerca d'Arte e Poesia "Luigi Bulla" (Catania)
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ E' morto Brigantony, cantante popolare reso celebre da "Mi stuppai 'na Fanta", in la Repubblica, 23 luglio 2022.
- ^ Il vocabolo siciliano Sucalora è registrato dal linguista Traina (Antonino Traina, Vocabolarietto delle Voci Siciliane dissimili dalle italiane, Paravia & C., Torino, 1877), con metatesi di parola, dal siciliano sucarola (sign. italiano: poppatoio).
- ^ Morto Brigantony, il maestro della musica popolare siciliana si è spento a 74 anni, su corrieredelmezzogiorno.corriere.it. URL consultato il gennaio 2023.
- ^ Alfio Vittorio: Su di lui. URL consultato il 25 luglio 2022.
- ^ Cassandra Di Giacomo, Hey Gringo, opera prima del catanese Stoutman. Il film western dagli spaghetti al fico d'India, 1º marzo 2015. URL consultato il 25 luglio 2022.
- ^ Biografia, su brigantony.net. URL consultato il 26 luglio 2022 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2007).
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su brigantony.net (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2007).
- (EN) Brigan Tony / Antonino Caponnetto, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Brigantony / Antonio Caponnetto (Italian pop singer), su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- Fan site di Brigantony - Non-ufficiale, su brigantony.it. URL consultato il 16 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 28 agosto 2018).
- Le storielle di Pippo Coppola scritte per... Brigantony (1998) - Dieci capitoli, in brigantony.org (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2009).
- Discografia Ufficiale di Brigantony: dal 1976 con "A Bella Vita" al 2005 con "Ma Se Il Caldo" Arriva' (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2010).