Botho Strauß

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Botho Strauß, 2007

Botho Strauß (Naumburg, 2 dicembre 1944) è un drammaturgo e scrittore tedesco.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Studia a Colonia e a Monaco di Baviera, intraprendendo studi di germanistica, sociologia e teatro, che lo portano a concepire una visione pessimistica dell'individuo come essere isolato, riflessa nelle sue opere.

Inizia a produrre le proprie opere (romanzi e drammi) dai primi anni settanta del novecento dopo un intenso lavoro di traduzione dei classici come Henrik Ibsen, Eugène Labiche e Maksim Gor'kij. Fondamentale sarà per lui il periodo di formazione accanto al regista teatrale Peter Stein dal 1970 al 1975; insieme collaborano alla scrittura e alla regia teatrale di opere storiche, dando vita al collettivo denominato la Schaubühne a Berlino Ovest, fucina di idee in cui artisti come Bruno Ganz, Ute Lemper, Edith Clever autogestiscono la loro esperienza teatrale. Nello stesso periodo diviene anche redattore della rivista Theater heute, importante pubblicazione tedesca del settore.

Nel 1972 produce lo scarsamente apprezzato Die Hypocondern (Gli ipocondriaci). Nel 1975 presenta al pubblico Trilogie des Widersehens (Trilogia del rivedersi), nella quale denuncia il nascondersi delle identità dietro la stereotipia borghese, che vanifica ogni processo di comunicazione ed identificazione dell'individuo stesso, portandolo quasi all'irrealtà dell'esistenza.

Fautore di un teatro mentale[1] o di teatro della coscienza[2], popola i suoi drammi di personaggi destinati all'incomunicabilità e alla chiusura.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dizionario dello Spettacolo del '900 Archiviato il 15 aprile 2008 in Internet Archive.
  2. ^ Luigi Forte. Il teatro di lingua tedesca, ovvero il fenomeno della contraddizione, in Roberto Alonge e Guido Davico Bonino. Avanguardie e utopie del teatro. Il Novecento. Milano, Mondadori, II voll, pag. 560

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luigi Forte, Il teatro di lingua tedesca, ovvero il fenomeno della contraddizione, in Roberto Alonge e Guido Davico Bonino, Avanguardie e utopie del teatro. Il Novecento, Milano, Mondadori, II voll., pagg. 435-566. Precedentemente in Roberto Alonge e Guido Davico Bonino. Storia del teatro moderno e contemporaneo. Torino, Einaudi 2001, vol. 3. ISBN 8806147528
  • Davide Di Maio, Contro la “trasparenza”. Poetica della “discrezione” e del “velamento” in Botho Strauß. (Aufstand gegen die sekundäre Welt e Lichter des Toren. Der Idiot und seine Zeit), in Trasparenze, a cura di S. Casini, F. Di Blasio, G. Perletti, «Elephant & Castle. Laboratorio dell’immaginario», rivista elettronica, CAV, Univ. di Bergamo, giugno 2020, pp. 4-25 https://archiviocav.unibg.it/elephant_castle/web/uploads/saggi/83aa21589afbd8d6c904334b2c38451e487aa2ff.pdf[collegamento interrotto]

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