Borchardt C-93

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Borchardt C-93
Una C-93
TipoPistola autocaricante
OrigineBandiera della Germania Germania
Produzione
ProgettistaHugo Borchardt
Data progettazione1893
CostruttoreLudw. Loewe & Company
Date di produzione1894 - 1898
Descrizione
Peso~ 1350 g
Lunghezza~ 280 mm
Lunghezza canna165 mm

6,5 pollici

Calibro7,65 mm
Munizioni7,65 × 25 mm Borchardt
AzionamentoA corto rinculo con ritardo a ginocchiello
Cadenza di tiro75 colpi al minuto
AlimentazioneCaricatore rimovibile da 8 cartucce
Organi di miraFissi (metalliche aperte)
Encyclopedia of military history
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La Borchardt C93 (o C-93 o C 93) è una pistola autocaricante (Selbstlader-pistole) azionata da un corto rinculo con ritardo a ginocchiello, con canna da 165 mm (6.5") in calibro 7,65 Borchardt e caricatore estraibile da 8 colpi, ideata da Hugo Borchardt (1844–1921) prima del 1893, quando ancora lavorava in USA. È una delle prime, se non la prima pistola semiautomatica della storia, ad avere una commercializzazione di quantità notevoli e in grado di funzionare con affidabilità (basata sulla mitragliatrice Maxim del 1885).[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Intorno al 1892, il progettista d'armi Hugo Borchardt, uscito dall'esperienza presso la Fegyver és Gépgyár di Budapest (fabbrica di armi e macchinari) e da altre negli stati uniti, viene inserito a lavorare alla Ludw. Loewe & Co. (azienda tedesca operante nel settore dell'ingegneria meccanica, dell'industria degli armamenti e dell'industria elettrica, con sede a Berlino dal 1861), dal collega Georg Luger (Ingegnere tecnico d'armi e relatore commerciale dell'azienda) che conobbe probabilmente in USA. Qui, ebbe tempo e mezzi di progettare, realizzare e brevettare la sua invenzione bellica, che venne brevettata in molti paesi tra il 1893 e il 1896 e commerciata in tutto il mondo per alcuni anni.[1][2]

Borchardt Selbstladerpistole

L'anno dopo, il 21 novembre 1894, è Luger a presentare questa pistola in USA, davanti al comitato di armi leggere della Marina americana, alla Naval Ordnance Board di Providence (consiglio di artiglieria navale), che cercava una pistola-carabina. I 24 colpi sparati in 43" (3 caricatori), tutti a centro, erano del tipo "Luger rimless" e ciò fa supporre che Georg Luger fosse più coinvolto di ciò che si pensa, con la commercializzazione della pistola Borchardt.[1]

Nel frattempo, il 1 gennaio 1897, il gruppo Loewe, con l'aiuto di Luger, assorbe la Deutsche Metall Patronenfabrik di Karlsruhe (fabbrica tedesca di cartucce metalliche), formando la DWM.[1][2]

Nel giugno 1897, Luger presenta la pistola C93 anche ai test svizzeri di Thun, e il 20 ottobre torna in America davanti agli Ufficiali di Artiglieria della US Army, riuniti all'armeria di Springfield per effettuare i test sulla "carbina automatica Borchardt", nei quali vede e conferma cosa non viene apprezzato di quest'arma e di alcune altre presenti ai vari test di quegli anni (es: Mannlicher M1894, Mauser C96). Prova quindi a ideare e indicare delle modifiche, ma Borchardt non sembra molto contento, né disposto ad accettarle; quindi, in accordo con la DWM, disegna una nuova pistola in pochissimo tempo (la Luger Parabellum), recuperando molte delle mancanze annotate, e con la quale passa le prove svizzere dell'anno seguente (del 23-26 novembre 1898), indette dalla KMW (Kriegsmaterials verwaltung - amministrazione federale dei materiali bellici).[1]

In questa forma, la C93 era un progetto immaturo. Fu respinto in diverse gare d'appalto per armi militari di ordinanza, con le seguenti riserve:

  • l'arma è estremamente lunga e pesante
  • angolo dell'impugnatura è sfavorevole
  • la cartuccia è troppo debole (poco potente)

Inoltre, la produzione era piuttosto complessa, tanto che venne interrotta dopo le prime 3000 copie.

Tecnica[modifica | modifica wikitesto]

Borchardt C93 carabina

Molto probabilmente, la C93 nasce nella mente di Borchardt, già come pistola-carabina, ovvero come le pistole a canna lunga che andranno di moda da lì a pochi anni (es: Mauser C96, Luger Carabina, ecc). L'azionamento a ginocchiello è formato da un braccio in due pezzi, il quale dopo lo sparo si piega verso l'alto, grazie al giunto centrale, assecondando il movimento retrogrado dell'otturatore ed espellendo il bossoloscarico; a fine corsa, la molla di recupero fa ritornare in chiusura l'otturatore, ma prima incamerando una nuova cartuccia[3]. Pur essendo un'arma precisa e celere nel tiro, restò sempre comunque abbastanza ingombrante, costosa da produrre e difficile da maneggiare, anche a causa del calcio pressoché verticale, della canna piuttosto lunga e della importante protuberanza posteriore.

7,65 mm Borchardt e 7,63 mm Mauser

Per di più, il rinculo era inaspettatamente impattante sulla mano, in confronto alle armi cariche a polvere nera dell'epoca. La cartuccia della C93 ispirò indubbiamente i fratelli Feederle (Fidel, Friedrich, e Josef) che la usarono per la creazione della cartuccia 7,63 mm Mauser e della pistola C96. A sua volta la 7,65 Borchardt fu ispirata dalla Patrone 88 (cartuccia con propellente senza fumo di prima generazione, progettata dalla Gewehr-Prüfungskommission o GPK - Commissione tedesca per i test sui fucili) e probabilmente con l'aiuto di G. Luger.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

La C-93 nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Vittorio M. Bobba, Un secolo di Luger - Storia, tecnologia e mito della pistola Parabellum, ideaLibri, 2020.
  2. ^ a b (EN) Fred A. Datig, The Luger Pistol | Gun Digest, in Gun Digest, 20 aprile 2009. URL consultato il 6 settembre 2017.
  3. ^ Encyclopedia of military technology and innovation By Stephen Bull

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • The Borchardt pistol explained ebook di Gerard Henrotin (HLebooks.com 2011)

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