Biblioteca Digitale Svizzera

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Biblioteca Digitale Svizzera (e-lib.ch)
sito web
Logo
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URLwww.e-lib.ch/fr
Tipo di sitobiblioteca digitale
LinguaFrancese, inglese, italiano, tedesco
Registrazionefacoltativa
Scopo di lucrono
Lancio2008
Stato attualeinattivo (dal 2015)

La Biblioteca Digitale Svizzera (e-lib.ch) è stato il progetto svizzero di un portale scientifico nazionale[1], per la ricerca di informazioni e la fornitura di contenuti digitali. Il servizio è ospitato presso la Biblioteca dell'Istituto federale svizzero di tecnologia a Zurigo e supervisionato dalla Conferenza delle Biblioteche Universitarie Svizzere (CBU).[2]

e-lib.ch è composta da venti biblioteche digitali.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La Biblioteca Elettronica Svizzera nacque per iniziativa di un patto fra le biblioteche universitarie e gli istituti di tecnologia del Settore dei PF. Il consorzio fu denominato e-lib.ch e nel 2008 ricevette un primo budget quadriennale da parte del Consiglio Federale. A partire dal giugno 2010, il catalogo di e-rara.ch è censito nel progetto gallica.bnf.fr.[3][4]

Il funzionamento sarebbe stato delegato ai Cantoni con la supervisione della Conferenza universitaria svizzera (CUS), del Consiglio delle scuole politecniche federali (CEPF) e dell'Ufficio federale della formazione professionale e della tecnologia (OFFT).

A fronte di un budget federale previsto per il 2013 era pari a 35 milioni di franchis[5], il progetto fu interrotto nel gennaio del 2015, mentre i suoi vari servizi venivano chiusi o trasferiti ad altri siti.[6]

Obbiettivi[modifica | modifica wikitesto]

Il progetto doveva fornire un'interfaccia per l'accesso centralizzato alle raccolte delle biblioteche universitarie svizzere nel perseguimento del duplice obiettivo di:

  • integrare le risorse digitali già disponibili nei cantoni come infoclio.ch o RERO - Rete di biblioteche nella Svizzera occidentale;
  • rendere disponibili nuove fonti di informazioni che non erano ancora state digitalizzate.

La e-lib.ch - Biblioteca digitale svizzera coordinava i seguenti progetti[7]:

  1. e-codices: digitalizzazione di circa 9000 manoscritti medievali svizzeri;
  2. e-rara.ch: scansione dell'intero archivio delle stampe del xvi secolo presenti nel territorio elvetico (di cui 5.300 erano disponibili on-line al dicembre 2012). Il progetto prevedeva la digitalizzazione delle stampe datate al xix secolo, a partire dal 2013. Il portale e-Lib[8][9] fornisce l'accesso accesso (esterno a Internet) alle versioni digitali di preziosi libri conservati nelle biblioteche universitarie di Basilea, Berna, Ginevra e Zurigo[10];
  3. infoclio.ch: un portale digitale per le scienze storiche della Svizzera e della storia svizzera, creato in collaborazione con la Società Svizzera di Storia (SSH)[11] e l'Accademia Svizzera delle Scienze Umane e Sociali (ASSH).[12]
  4. kartenportal.ch: fornisce l'accesso alle mappe e carte geografiche disponibili nelle varie biblioteche.[13][14].

Ad essi si aggiunge il progetto E-Periodica che presenta i periodici pubblicati in Svizzera o in qualsiasi modo pertinenti alla Svizzera, consultabili in modlaità Open Access integrale.

Direttivo[modifica | modifica wikitesto]

Il direttivo della Biblioteca Digitale Svizzera era composto dal direttore della Biblioteca nazionale (in qualità di presidente) nonché da membri della Conferenza dei rettori delle università svizzere (CRUS), della Conferenza universitaria svizzera, della Conferenza delle biblioteche universitarie svizzere, dell'Ufficio federale della formazione professionale e della tecnologia e del Consiglio delle scuole politecniche federali.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ von Roten Gabrielle, Bibliothèque électronique suisse - projet «E-lib.ch» (PDF), Ginevra, Direction de l’information scientifique de l'Université de Genève, 2008..
  2. ^ L'information est une ressource clé du XXI siecle, su e-lib.ch. URL consultato l'8 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 29 gennaio 2012).
  3. ^ Dubois Thierry, Le portail e-rara, in La Gazette des délices, n. 35, 2012, ISSN 1660-7643 (WC · ACNP)..
  4. ^ 3 nouvelles bibliothèques rejoignent Gallica, su blog.bnf.fr, 21 giugno 2010. URL consultato l'8 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 25 gennaio 2021).
  5. ^ Werlen Raymond, Les enjeux de l’information scientifique-le point de vue de la CRUS, su soundcloud.com, Berna, 2011..
  6. ^ Sito ufficiale, su e-lib.ch. URL consultato l'8 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2016).
  7. ^ Barth,2012, p. 310.
  8. ^ Scheda nel sito della Biblioteca dell'Università di bologna, su bibliothecae.unibo.it. URL consultato l'8 giugno 2020 (archiviato il 27 aprile 2018).
  9. ^ Biblioteca elettronica svizzera, su e-lib.ethz.ch. URL consultato l'8 giugno 2020 (archiviato l'8 giugno 2020).
  10. ^ (FR) ats, Les trésors des bibliothèques suisses en ligne, su tdg.ch, 16 marzo 2010. URL consultato il 30 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2013).
  11. ^ Società generale svizzera di storia (SGSS), su hls-dhs-dss.ch. URL consultato l'8 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 1º marzo 2021).
  12. ^ (FRDE) Sito dell'Accademia Svizzera delle Scienze Umane e Sociali, su sagw.ch. URL consultato l'8 giugno 2020 (archiviato dall'url originale l'8 giugno 2020).
  13. ^ (DE) Klöti Thomas e Schmid Jost, Suche nach gedruckten und digitalen Karten mit Kartenportal.CH, in Arbido, n. 3, 2011, pp. 27-30., titolo del numero: Elektronische Bibliothek Schweiz
  14. ^ (EN) Oehrli Markus, Přidal Petr, Zollinger Susanne e Siber Rosi, MapRank - Geographical Search for Cartographic Materials in Libraries, in D-Lib Magazine, vol. 17, n. 9-10, 2011..

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Sottoprogetti