Besso (Lugano)
| Besso quartiere | |
|---|---|
| Localizzazione | |
| Stato | |
| Cantone | |
| Distretto | Lugano |
| Comune | |
| Territorio | |
| Coordinate | 46°00′21″N 8°56′42″E |
| Altitudine | 370 m s.l.m. |
| Abitanti | 5 132 (2019) |
| Altre informazioni | |
| Cod. postale | 6963 |
| Prefisso | 091 |
| Fuso orario | UTC+1 |
| Cartografia | |
Besso è un quartiere di 5 132 abitanti del comune svizzero di Lugano, nel Canton Ticino (distretto di Lugano).
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Il quartiere di Besso si trova nella parte occidentale della città di Lugano, in posizione sopraelevata rispetto al centro storico, dal quale è separato dal tracciato ferroviario della Ferrovia del Gottardo. Il nucleo principale si estende su un terrazzo compreso tra i 320 e i 400 metri s.l.m., con una superficie di circa 1,65 km², confinando con i quartieri di Massagno, Loreto, Molino Nuovo e Lugano Centro.[1]
La morfologia del quartiere è caratterizzata da un'alternanza di zone residenziali, giardini privati e spazi verdi, tra i quali il parco della Villa Saroli e le aree alberate che circondano la stazione ferroviaria. Besso rappresenta uno dei principali punti di accesso alla città grazie alla presenza della Stazione di Lugano, situata sul margine orientale del quartiere, e della funicolare Lugano-Stazione FFS, che collega direttamente la parte alta con il centro cittadino.[2]
Dal punto di vista urbanistico, Besso ha conosciuto un forte sviluppo a partire dagli anni Trenta del XX secolo, con la costruzione di nuove abitazioni borghesi e successivamente di complessi residenziali. Oggi l'area è prevalentemente abitativa, con una densità superiore alla media cittadina e una rete viaria che segue l'andamento naturale del terreno, garantendo collegamenti diretti con la autostrada A2 e con le principali arterie urbane di Lugano.[3]
L'altitudine e la posizione esposta a sud garantiscono a Besso un clima particolarmente mite, con ampie vedute panoramiche sul Monte San Salvatore e sul Lago di Lugano. Il quartiere ospita inoltre la Chiesa di Santa Teresa di Lisieux, costruita nel 1943 e affrescata da Luigi Taddei, che rappresenta uno dei principali punti di riferimento religioso e artistico della zona.[4]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]
L'area di Besso, oggi densamente edificata e in continuità con il centro cittadino, mantenne a lungo un carattere rurale e marginale rispetto al nucleo storico di Lugano. Le prime menzioni del toponimo risalgono alla prima metà del XIX secolo, quando la zona era costituita da poche case e cascine situate ai piedi del colle di San Lorenzo. La sua trasformazione in quartiere urbano iniziò con la costruzione della Ferrovia del San Gottardo e della stazione FFS di Lugano (inaugurata nel 1882), evento che modificò profondamente la morfologia e l'economia del versante occidentale della città.[5][6]
La posizione sopraelevata, unita alla vicinanza alla stazione, rese Besso un luogo ideale per la residenza borghese. A partire dagli anni Novanta dell'Ottocento furono realizzate le prime ville e pensioni per i viaggiatori, seguite da edifici residenziali di piccola scala. Tra il 1891 e il 1893 fu aperta la via Basilea (inizialmente denominata "via Circonvallazione"), tracciata per collegare direttamente la stazione con il centro attraverso un percorso regolare e panoramico. Questo asse costituì la spina dorsale della nuova urbanizzazione, che si sviluppò progressivamente fino alla prima guerra mondiale.[7]
Il primo edificio pubblico di rilievo fu la Clinica Luganese Moncucco, fondata nel 1906 su progetto dell'architetto Luigi Fontana, che contribuì a definire la vocazione sanitaria del quartiere.[8] Nel 1909 venne inaugurata la scuola elementare e nel 1926 l'asilo comunale. Nello stesso anno fu completato il traforo stradale di Besso, progettato dall'ingegnere Clemente Maraini, che collegava la stazione al lungolago passando sotto la collina di San Lorenzo. Il tunnel, lungo circa 200 metri, costituì un importante intervento infrastrutturale che migliorò la mobilità cittadina e rafforzò il ruolo di Besso come nodo di accesso al centro.[9]
Nel 1943 fu realizzato il Piazzale di Besso, destinato a regolare il traffico veicolare e pedonale proveniente dal tunnel e dalla stazione. Il progetto, promosso dal Municipio di Lugano, introdusse un nuovo spazio pubblico che divenne il centro civico del quartiere, affiancato da edifici residenziali e da piccole attività commerciali.[10]
Nel secondo dopoguerra il quartiere conobbe un'espansione edilizia continua: sorsero complessi abitativi moderni, istituti scolastici e spazi verdi pubblici. La costruzione della Scuola cantonale di commercio consolidò la funzione educativa del quartiere, mentre l'apertura del Centro scolastico di Besso e la presenza di sedi amministrative comunali ne fecero un punto di riferimento per la popolazione residente.[11]
Oggi Besso si distingue per la sua posizione strategica tra il centro e la collina di Moncucco, per la vicinanza alla stazione e per la presenza di numerosi edifici pubblici e servizi urbani. Pur avendo perso il carattere originario di quartiere di villeggiatura, conserva un tessuto urbano composito e un'importante funzione di raccordo fra la città storica e i nuovi poli direzionali di Lugano.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma del quartiere di Besso, riconosciuto ufficialmente dalla Città di Lugano come simbolo locale, è blasonato come segue: d'argento, alla croce di grigio, caricata della lettera maiuscola B di rosso.
Il fondo argentato richiama la luce e la neutralità elvetica, mentre la croce grigia simboleggia la connessione con la rete infrastrutturale della città e con la storica croce di Lugano, segno dell'unità civica. La lettera rossa "B" rappresenta il nome del quartiere e ne costituisce l'elemento distintivo, in coerenza con il linguaggio araldico dei quartieri luganesi, che impiega le iniziali come simboli identificativi.
Lo stemma, documentato in uso dal 1953, è incluso nell'Inventario degli stemmi comunali ticinesi curato dalla Divisione della Cultura e degli Archivi del Cantone Ticino e nell'opera di Gastone Cambin Armoriale dei Comuni ticinesi (Lugano, 1956), dove è descritto secondo i criteri della tradizione araldica cantonale.[12][13]
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa di San Nicolao della Flüe – parrocchiale moderna consacrata nel 1950, punto di riferimento religioso del quartiere di Besso.[14]
Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]- Ex seminario diocesano di San Carlo Borromeo (oggi Fonoteca nazionale svizzera e Conservatorio della Svizzera italiana) – complesso tardo-ottocentesco su progetto dell'ingegnere-architetto Paolo Zanini; dal 1987 ospita la Fonoteca nazionale e, in parte, sedi del Conservatorio. All'esterno, statua di San Carlo di Cristoforo Vicari (1909).[15][16][17]
- Parco del Tassino con Torre Enderlin – area storica a giardino in posizione panoramica sopra la stazione FFS, con torre neomedievale privata (non visitabile) eretta a fine Ottocento.[18]
- Ex fabbrica di cioccolato Tobler – insediamento industriale storico che dal primo Novecento testimonia la precoce industrializzazione del settore alimentare nell'area luganese.[19]
- Studi della Radiotelevisione svizzera di lingua italiana – sede produttiva principale della radiotelevisione pubblica della Svizzera italiana; il nucleo originario del centro radiotelevisivo di Besso fu progettato dall'architetto Rino Tami negli anni Sessanta e ampliato nei decenni successivi.[20][21]
Opere e spazi pubblici
[modifica | modifica wikitesto]- Installazione permanente di arte pubblica NeuralRope#1. Inside an Artificial Brain (2019) di Alex Dorici e Luca Maria Gambardella nel tunnel di Besso, progetto del Comune di Lugano (Lugano Living Lab).[22][23]
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del quartiere.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Besso – voce del Dizionario storico della Svizzera, su hls-dhs-dss.ch. URL consultato il 12 ottobre 2025.
- ^ Quartiere di Besso – profilo territoriale e storico, su lugano.ch. URL consultato il 12 ottobre 2025.
- ^ Antonio Gili, Lugano da borgo medioevale a città terziaria e d'affari, Lugano, Edizioni Città di Lugano, 1984, pp. 73-75.
- ^ Parrocchia di Santa Teresa di Lisieux, Lugano-Besso, su Diocesi di Lugano. URL consultato il 12 ottobre 2025.
- ^ Antonio Gili, Lugano da borgo medievale a città terziaria e d'affari, Lugano, Edizioni Città di Lugano, 1984, pp. 233–238.
- ^ Lugano – voce del Dizionario storico della Svizzera, su DSS. URL consultato il 14 ottobre 2025.
- ^ Besso, la nascita di un quartiere ferroviario, su Patrimonio culturale della Città di Lugano. URL consultato il 14 ottobre 2025.
- ^ Clinica Luganese Moncucco – Storia, su clinicaluganese.ch. URL consultato il 14 ottobre 2025.
- ^ Antonio Gili, Clemente Maraini, ingegnere e architetto ticinese, Bellinzona, Edizioni Casagrande, 1992, p. 176.
- ^ Piazzale di Besso – lavori di sistemazione 1942–1943, su Archivio fotografico Vicari (USI). URL consultato il 14 ottobre 2025.
- ^ Scuole comunali di Lugano, su Città di Lugano. URL consultato il 14 ottobre 2025.
- ^ Divisione della Cultura e degli Archivi del Cantone Ticino, Inventario degli stemmi comunali ticinesi, Bellinzona, Repubblica e Cantone Ticino, 2014.
- ^ Gastone Cambin, Armoriale dei Comuni ticinesi, Lugano, Istituto Araldico e Genealogico di Lugano, 1956, pp. 68–69.
- ^ Parrocchia di San Nicolao della Flüe – Lugano Besso, su Diocesi di Lugano. URL consultato il 25 ottobre 2025.
- ^ Chi siamo – Fonoteca nazionale svizzera, su Fonoteca nazionale svizzera. URL consultato il 25 ottobre 2025.
- ^ Centro San Carlo – sedi e spazi, su Conservatorio della Svizzera italiana. URL consultato il 25 ottobre 2025.
- ^ Comune di Lugano (a cura di), Ex seminario diocesano S. Carlo, in Pannello informativo in loco.
- ^ Parco del Tassino, su Città di Lugano. URL consultato il 25 ottobre 2025.
- ^ Giuseppe Negro, Lugano, in Dizionario storico della Svizzera, 17 gennaio 2017. URL consultato il 25 ottobre 2025.
- ^ La nostra storia, su RSI Radiotelevisione svizzera. URL consultato il 25 ottobre 2025.
- ^ La sede RSI, su RSI Radiotelevisione svizzera. URL consultato il 25 ottobre 2025.
- ^ NeuralRope#1 – Inside an Artificial Brain, su Sito ufficiale del progetto. URL consultato il 25 ottobre 2025 (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2019).
- ^ Giacomo Paoloantonio, Si accendono i neuroni del tunnel di Besso, su Corriere del Ticino, 2 settembre 2019. URL consultato il 25 ottobre 2025 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2020).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 268.
- Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera, Terre del Ticino. Diocesi di Lugano, Editrice La Scuola, Brescia 2003.
- AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 315.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Besso
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Besso, su sito istituzionale del comune di Lugano. URL consultato il 21 ottobre 2017.
- Giuseppe Negro, Lugano, in Dizionario storico della Svizzera, 17 gennaio 2017. URL consultato il 21 ottobre 2017.
