Bernardo II di Baden

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Beato Bernardo II di Baden
Statua del beato parte di un altare del 1865-1866 che, fino al 1967, si trovava presso la Chiesa Collegiata di Baden-Baden
 
NascitaBaden-Baden, 1428 o 1429
MorteMoncalieri, 15 luglio 1458
Venerato daChiesa cattolica
BeatificazionePapa Clemente XIV nel 1769
Ricorrenza15 luglio
AttributiVestito d'armatura ed appoggiato ad una asta o ad un vessillo
Patrono diMoncalieri, Friburgo in Brisgovia e Baden-Baden

Bernardo II di Baden (Baden-Baden, 1428 o 1429Moncalieri, 15 luglio 1458) è stato un nobile tedesco, secondo figlio del margravio Giacomo I di Baden e della moglie Caterina di Lorena. Nacque nel castello di Hohenbaden presso Baden-Baden. La data di nascita precisa non è conosciuta.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Bernardo II crebbe in una famiglia in cui la religione aveva un ruolo molto importante. Suo padre, ad esempio, fu il fondatore del monastero di Fremersberg (attualmente distrutto) e dell'abbellimento della Stiftskirche di Baden.

Bernardo ricevette un'eccellente educazione per prepararsi a ricoprire il ruolo di Landesherr, era, infatti, destinato a ricoprire differenti funzioni nella marca del Nord ed a divenire margravio di Pforzheim, Eberstein e Besigheim. Venne quindi combinato il suo fidanzamento con Maddalena di Valois, figlia di Carlo VII di Francia.[1]

Tramite suo fratello Carlo che sposò Caterina d'Austria, sorella di Federico III, la famiglia dei margravi si imparentò con gli Asburgo.

Bernardo, cosciente delle vicissitudini del suo tempo, cercò, in maniera esemplare, di alleviare la sofferenza e la miseria lasciando una parte considerevole del suo reddito ai bisognosi. Inoltre, egli dimostrò sempre grande pietà ed il suo stile di vita colpì contemporanei.

Nel 1452, Federico III fu incoronato imperatore a Roma e nello stesso anno Bernardo venne inviato presso la corte per apprendere l'etichetta e ricevere la sua educazione da cavaliere

Dopo essere stato per alcuni anni al servizio di Francesco Sforza, ritornò, in qualità di generale e diplomatico, presso la corte imperiale.

In seguito alla presa di Costantinopoli da parte dei Turchi ottomani nel 1453, gli Asburgo progettarono una crociata contro l'Impero ottomano. Bernardo, succeduto nel frattempo al padre in qualità di margravio,[1] fu quindi incaricato dall'imperatore di recarsi presso le varie corti europee per convincere i regnanti ad unirsi a questo progetto. Onde poter adempiere liberamente a questo compito lasciò le reggenze del margraviato al fratello Carlo e rinunciò al matrimonio con la figlia del re di Francia.[1] Durante questo viaggio si recò a Genova, dove trovò una città devastata dalla peste. Contagiato anche lui, riprese il suo cammino verso Baden, ma giunto a Moncalieri, cadde stremato dalla malattia. Soccorso dai frati francescani, vi morì il 15 luglio 1458.

Culto[modifica | modifica wikitesto]

Durante le esequie, avvenne il primo miracolo: la guarigione di uno storpio, tale Cordero, malato sin dalla nascita. Le reliquie, attualmente custodite nella chiesa di Santa Maria della Scala di Moncalieri, divennero rapidamente oggetto di pellegrinaggio per i credenti cristiani. Come conseguenza delle numerose guarigioni miracolose qui avvenute egli venne beatificato nel 1769 e proclamato patrono di Moncalieri e della cittadina di Baden Baden. Per questo motivo il margravio Augusto Giorgio di Baden-Baden fece edificare una fontana dedicata a Bernardo presso Rastatt.

Ogni anno a Moncalieri si celebra la rievocazione storica medioevale, una sfilata in abiti d'epoca che attraversa il centro della città e che porta dalla chiesa di Santa Maria della Scala alla Chiesa del Beato Bernardo le reliquie del Beato.

Processo di Beatificazione[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1759 il margravio Luigi Guglielmo di Baden-Baden (chiamato Türkenlouis) inizia le pratiche per richiedere alla Santa Sede la beatificazione del suo avo Bernardo II di Baden.

Le riprende, nel 1761 alla sua morte, Augusto Giorgio di Baden-Baden e cinque anni dopo, nel 1766, l'abate monsignor Giuseppe Callisto Gentili[2], uditore imperiale, è ufficialmente incaricato di seguire il processo.

Nel 1769 dopo due anni di relazioni e rogazioni, si chiude il processo per la beatificazione ed il papa Clemente XIV riconosce Bernardo di Baden beato è il 16 settembre 1769. Nel 1770 Moncalieri festeggia solennemente la beatificazione del suo Patrono con manifestazioni religiose e civili che durano dal 15 al 17 luglio con l'intervento dei Reali di Savoia. Anche Baden Baden, Rastatt, Karlsruhe ed altre città tedesche festeggiano la beatificazione del loro "principe’.

Rappresentazioni[modifica | modifica wikitesto]

Santa Maria di Vespiolla a Baldissero Canavese[modifica | modifica wikitesto]

Un ritratto del beato Bernardo, con armatura, libro e spada e blasone, è presente tra gli affreschi della Pieve di Santa Maria di Vespiolla nel territorio di Baldissero Canavese.

Dal momento che il beato è presentato senza aureola ma con i raggi intorno al capo, la data di morte del beato costituisce il terminus post quem per la datazione degli affreschi che decorano l'abside e l'arco santo.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Rodolfo VI di Baden  
 
 
Bernardo I di Baden  
Matilde di Sponheim-Starkenburg  
 
 
Giacomo I di Baden  
Luigi X di Oettingen  
 
 
Anna di Oettingen  
Beatrice di Helfenstein  
 
 
Bernardo II di Baden  
Giovanni I di Lorena Rodolfo di Lorena  
 
Maria di Blois  
Carlo II di Lorena  
Sofia di Württemberg Eberardo II di Württemberg  
 
Elisabetta di Henneberg-Schleusingen  
Caterina di Lorena  
Roberto II del Palatinato Federico V di Norimberga  
 
Elisabetta di Meißen  
Margherita del Palatinato  
Beatrice d'Aragona Pietro II di Sicilia  
 
Elisabetta di Carinzia  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Duemila anni di santità…
  2. ^ La Gazzetta di Milano - Arnaldo Bruni Riccardo Ricciardi Editore, 1981, pag. 74

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Aldo Ponso (a cura di), Beato Bernardo di Baden, in Duemila anni di santità in Piemonte e Valle d'Aosta, Cantalupa, Effatà Editrice, 2001, p. 244, ISBN 88-86617-73-9.
  • Goffredo Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli stati di S.M. il Re di Sardegna, Torino, G. Maspero librajo e Cassone e Marzorati tipografi, 1842, p. 527.
  • (DE) Christine Schmitt, Der selige Bernhard von Baden, in Text und Kontext 1858-1958, Editeur DRW, 2002, pp. 91-94, ISBN 3-87181-746-5.

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