Bernard d'Abrera

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Bernard d'Abrera (194013 gennaio 2017) è stato un entomologo e filosofo della scienza australiano, particolarmente noto per i suoi libri sulle farfalle (Papilionoidea) e sulle più grandi falene del mondo (Saturniidae e Sphingidae).

È stato indicato come uno dei più noti lepidotterologi del mondo dal Daily Telegraph.[1] Il famoso biologo e naturalista Philip James DeVries lo descrive come "probabilmente uno dei più noti lepidotterologi in tutto il mondo, e di conseguenza, un'autorità su tutto ciò che riguarda le farfalle".[2] d'Abrera era apertamente critico sulla teoria dell'evoluzione.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Bernard d'Abrera si è laureato presso l'University of New South Wales a Sydney, Australia. Ha conseguito il Bachelor of Arts nel 1965, con una doppia specializzazione in Storia e Filosofia della scienza e Storia.

D'Abrera ha trascorso oltre quarant'anni a fotografare esemplari museali di farfalle e falene, e a identificare e catalogare esemplari in tutto il mondo.[3]

Ha dato il nome a diverse specie di farfalle, come la Gnathothlibus dabrera una falena indonesiana e la Parantica dabrerai, una farfalla indonesiana.[4]

Nel 1978, d'Abrera ha aiutato a scoprire un giro di contrabbando di farfalle rare in Papua Nuova Guinea che si stima abbia fruttato almeno 200000 $ all’anno.[5]

Nel 1982, d'Abrera e sua moglie Lucilla hanno fondato la Hill House Publishers, una casa editrice con sede a Melbourne e Londra, che pubblicare tra l'altro, il loro lavoro.

Critiche all'evoluzione[modifica | modifica wikitesto]

D'Abrera è stato uno dei firmatari della petizione denominata "A Scientific Dissent from Darwinism", una campagna iniziata nel 2001 dal Discovery Institute.[6] D'Abrera è anche un membro della International Society for Complexity, Information and Design, think tank che sostiene l’Intelligent Design.[7]

D'Abrera è fortemente contrario alla teoria dell'evoluzione, perché a suo avviso non è una teoria scientifica sostenuta in buona fede. Descrive la teoria dell'evoluzione come "un bagaglio viscido e asfissiante" che richiede "una cieca fede religiosa".[8] Egli crede che la teoria dell’evoluzione non può essere considerata scientifica, dal momento che non può essere testata e verificata. Le idee di D'Abrera sull'evoluzione sono state criticate da Arthur Shapiro, biologo evoluzionista e entomologo presso l'Università della California, che le descrive come "profondamente anti-scientifiche – non scientifiche, ma ostili alla scienza".[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Charles Clover (27 November 2004). "Museum's move puts butterfly world in a flutter". Daily Telegraph. p. 5.
  2. ^ Peabody research Archiviato il 7 agosto 2011 in Internet Archive., Retrieved August 2011
  3. ^ Opinion and Order, Retrieved August 2011
  4. ^ "The Sphingidae of Southeast". Sphin-sea.unibas.ch. Retrieved 2011-08-10.
  5. ^ Sandra Salmans (19 April 1978). "Australian entomologist Bernard D'Abrera comments on network of smugglers and black marketeers". New York Times.
  6. ^ A Scientific Dissent from Darwinism (PDF), su discovery.org, Discovery Institute. URL consultato il 12 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2011).
  7. ^ Society Fellows Archiviato il 16 gennaio 2013 in Internet Archive., International Society for Complexity, Information and Design official website.
  8. ^ Concise Atlas of the Butterflies of the World, Bernard d'Abrera, Hill House Publishers, Melb.& Lond., 2001, ISBN 978-0-947352-37-0.
  9. ^ (EN) "(Review of) Bernard d'Abrera, Butterflies of the Holarctic Region, Part I" (PDF), su lepidopteraresearchfoundation.org.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN9918914 · ISNI (EN0000 0001 0868 9066 · LCCN (ENn50055689 · GND (DE1072430827 · BNF (FRcb12327020p (data) · J9U (ENHE987007454811305171 · WorldCat Identities (ENlccn-n50055689