Benito Jerónimo Feijoo

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Ritratto di Feijoo.

Benito Jerónimo Feijoo y Montenegro (Ourense, 8 ottobre 1676Oviedo, 26 dicembre 1764) è stato un saggista e religioso spagnolo.

Viene considerato come la figura letteraria più importante della Spagna del Settecento, il primo illuminista della penisola iberica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era un monaco benedettino, poliglotta e studioso di arte e letteratura. Insegnò filosofia tomistica per undici anni anche all'Università di Oviedo, ma successivamente si dedicò agli studi ed agli insegnamenti liberi, socratici, discorrendo con i molti allievi che venivano a visitarlo nella sua cella del Monastero di San Vicente.

Si dedicò prevalentemente al saggio e la sua opera principale è il Teatro crítico universal, del 1726. Un'altra opera importante è Cartas eruditas, una raccolta di 166 saggi.

Illuminista ante litteram, sostenitore della libertà di pensiero nelle questioni non di appartenenza ai dogmi della fede, e dell'importanza di combattere la superstizione e l'ignoranza del popolo, nelle sue opere si occupò di vari argomenti, dalla storia alle scienze (in particolar modo medicina e psicologia), dalla filosofia alla letteratura.

Non mancarono i suoi avversari e riuscì ad accumulare qualche denuncia all'Inquisizione, e solo grazie alla protezione del re Ferdinando VI evitò guai peggiori.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Le Muse, De Agostini, Novara, 1966, Vol. IV, pag.483

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