Batteria Trondenes

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Batteria Trondenes I
Vallo Atlantico
Ubicazione
StatoBandiera della Norvegia Norvegia
Coordinate68°49′59″N 16°34′46.3″E / 68.833056°N 16.579528°E68.833056; 16.579528
Informazioni generali
TipoArtiglieria costiera
Costruzione1941-1943
CostruttoreOrganizzazione Todt
Materialecalcestruzzo (strutture) acciaio (torretta singola)
Condizione attualeMusealizzata
Visitabilesi
Informazioni militari
Utilizzatore Kriegsmarine
Kongelige Norske Sjøforsvaret
Armamento4 torri singole da 406/50
dati tratti da The Atlantic Wall (2) Belgium, The Netherlands, Denmark, Norway[1]
voci di architetture militari presenti su Wikipedia

La batteria Trondenes è stata un'installazione militare sita nella penisola di Trondenes, a 4 km dalla città di Harstad (contea di Troms), Norvegia, realizzata durante il corso della seconda guerra mondiale dalla Kriegsmarine, la marina militare tedesca, e destinata alla difesa dell'accesso nord del fiordo di Narvik.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Munizioni da 406/50 esposte nella batteria "Trondenes", a Harstad, Norvegia.
Raggio di tiro della batterie costiere "Dietl" e "Theo".

Dopo la conquista della Norvegia e della Danimarca, al fine di proteggere il vitale approvvigionamento di materiale ferroso dalla Svezia, che raggiungeva via ferrovia il porto di Narvik, e da lì via nave, la Germania, le autorità militari tedesche decisero di installare batterie costiere di grosso calibro per impedire qualsiasi attacco dal mare a Narvik provenienti dal Vestfjorden.[2] Una apposita commissione ispettiva prescelse per la realizzazione di una delle opere la costa nord-ovest dell'isola di Engeløya,[3] che dominava l'accesso al fiordo di Narvik da ovest, mentre per la seconda la penisola boscosa di Trondenes, che copriva l'accesso da nord al porto.[2]

Per l'armamento della seconda di queste batterie, su quattro pezzi, fu prescelto il cannone da 406 mm 40,6 cm SK C/34.[4] Questa arma, inizialmente destinata ad armare le navi da battaglia classe H, sparava un proiettile da 600 kg a 56 km di distanza, e uno da 1 030 kg a 43 km.[2] La canna di 20 m di lunghezza di questo cannone avena una durata media di vita pari a 250 o 300 colpi.[2] Il rateo di tiro era pari a 1 colpo al minuto con elevazione fino a +20°, e di 1 colpo ogni 2 minuti con elevazione oltre i 20°.[2] Ogni pezzo era asservito da 68 uomini (20 nella torre e 48 nella riservetta munizioni) per ognuno dei tre turni di guardia.[5] La base del cannone, costruita in acciaio e cemento armato, aveva un diametro di 29 m, e copriva una superficie di 615 m². Ogni cannone da 406/50 era installato in una torre singola Schiessgerüst C/39 pesantemente corazzata, posta su di una casamatta in cemento armato S 384.[3] La batteria disponeva di un bunker comando S 100 dotato di telemetro stereoscopico Zeiss, e le tre torri da 406 mm erano asservite ad un radar di scoperta navale FuMO 214 Würzburg See Riese.[3] La protezione antiaerea era garantita da 11 cannoni in calibro 20, 37 e 88 mm.

La costruzione della batteria nella penisola di Trondenes[N 1] iniziò nel corso del 1941 a cura dell'Organizzazione Todt, con l'impiego di prigionieri di guerra russi,[2] dei quali circa 800 morirono durante il corso dei lavori di stenti, fame o fucilati.[5] I quattro pezzi da 406 mm divennero operativi nel mese di agosto 1943, anche se i lavori continuarono per tutto il resto del conflitto.[2]

La batteria MKB 5./511 "Trondenes I", a parte alcuni tiri di prova,[2] non entrò mai in combattimento nel corso del conflitto, e nel primo dopoguerra (14 luglio 1946) fu acquisita dalla marina norvegese insieme ai 1 227 proiettili in dotazione.[5] L'ultima esercitazione a fuoco con due cannoni fu compiuta nel 1957,[5] e rimasta in servizio fino al 1964, la batteria fu successivamente smilitarizzata e quindi musealizzata, ed è tuttora parzialmente visitabile dal pubblico.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ In questa penisola i tedeschi installarono anche 3 cannoni da 170 mm e 8 da 88 mm per l'impiego antinave.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) John Campbell, Naval Weapons of World War Two, Annapolis, Naval Institute Press, 1985, ISBN 0-87021-459-4.
  • (EN) Steven J. Zaloga, The Atlantic Wall (2) Belgium, The Netherlands, Denmark, Norway, Oxford, Osprey Publishing, 2009, ISBN 978-1 -84908-125-2.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Video