Battaglia di Amami-Ōshima

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Battaglia di Amami-Ōshima
Cannone antiaereo ZPU-2 14.5mm trovato sul peschereccio nordcoreano affondato dalla Guardia Costiera Giapponese nel 2001.
Data22 dicembre 2001
LuogoAl largo della costa dell'isola di Amami-Ōshima
EsitoVittoria giapponese
Schieramenti
Effettivi
4 pattugliatori della Guardia Costiera1 nave spia armata
Perdite
3 feriti
1 pattugliatore danneggiato
15 morti
1 nave spia
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La battaglia di Amami-Ōshima, conosciuta anche come l’incidente della nave spia nel Mare di Kyūshū, è stato uno scontro durato 6 ore tra la Guardia Costiera Giapponese ed una nave armata nordcoreana, che ha avuto luogo nei pressi dell'isola di Amami-Ōshima, nel Mar Cinese Orientale. Lo scontro si è concluso con l'affondamento del peschereccio nordcoreano, che le autorità giapponesi hanno poi dichiarato essere una nave spia.[1][2] L'incontro è avvenuto all'esterno delle acque territoriali giapponesi, ma entro la zona economica esclusiva, un'area di 200 miglia dalla terraferma giapponese, all'interno della quale il Giappone può esercitare diritti esclusivi sulla pesca e l'estrazione mineraria.

Contesto[modifica | modifica wikitesto]

Una nave non identificata era stata individuata nelle acque Giapponesi venerdì 21 dicembre 2001. Il peschereccio armato era stato rilevato da una stazione per le telecomunicazioni a Kikaijima, Kagoshima, che era sotto il controllo dei Quartier generale per le informazioni della difesa giapponese.[3] Nel 1999, un altro vascello nordcoreano intercettato dalla Guardia Costiera Giapponese era stato dichiarato dal Giappone una nave spia, anche se la Corea del Nord lo negò; altri incidenti hanno avuto luogo circa la pesca illegale e traffico di droga. Non conoscendo le intenzioni della nave nordcoreana, la Guardia Costiera decise di intercettarlo.

Battaglia[modifica | modifica wikitesto]

Doppio sportello trovato a poppa del peschereccio spia nordcoreano.

All'inizio della mattina successiva, la nave era inseguita da quattro pattugliatori della Guardia Costiera Giapponese, che gli avevano ordinato di fermarsi e sparato 25 colpi d'avvertimento quando questi ordini vennero ignorati.[4] Seguì uno scontro di sei ore, nel quale furono sparati più di 1000 colpi da entrambe le parti;[5] fu detto che l'equipaggio nordcoreano impugnava lanciarazzi spalleggiabili.[6] Il peschereccio nordcoreano fu intanto colpito da alcuni colpi da 20 mm.[7][8] Numerose esplosioni non direttamente collegate agli attacchi Giapponesi scossero la nave prima che affondasse. Secondo il giornale The Guardian, "quindici sopravvissuti furono visti aggrapparsi ad una boa in mareggiata, ma alle navi Giapponesi fu ordinato di ignorarli per paura che avrebbero usato la forza per resistere alla cattura."[7] Due corpi furono recuperati, e tredici altre persone furono dichiarate scomparse e presunte morte alcuni giorni dopo.

L'Unità speciale abbordaggi fu mobilitata per abbordare la nave, ma ciò non fu portato a termine poiché si dovette attendere che arrivassero ordini ufficiali dal Ministero della difesa giapponese. La nave affondò prima che questi ordini arrivassero.[9]

L'ingaggio fu videoregistrato dalle navi della Guardia Costiera Giapponese.[10]

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2003 il peschereccio fu recuperato dai giapponesi per confermare le sue origini e intenzioni. L'ispezione dello scafo determinò che era di origini nordcoreane e probabilmente una nave da spionaggio ed infiltrazione. Fu rivelato che la nave era camuffata da peschereccio cinese o giapponese e che poteva raggiungere i 33 nodi, molto più di qualsiasi peschereccio commerciale. La nave aveva anche un doppio portellone a poppa progettato per essere usato come uscita per motoscafi. Dopo che le ispezioni furono completate, lo scafo fu esposto al Museo della Guardia Costiera Giapponese a Yokohama, dov’è diventata una popolare attrazione turistica.[11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Japan announces sunken boat was N. Korean spy ship, su findarticles.com, BNET, 7 ottobre 2002. URL consultato il 29 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 31 agosto 2011).
  2. ^ Japan says 'spy ship' fired rockets, su news.bbc.co.uk, BBC, 25 dicembre 2001. URL consultato il 29 gennaio 2009.
  3. ^ Japan’s Secret SIGINT Organizations: Focusing On North Korea, su popular-communications.com. URL consultato il 15 giugno 2008 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2008).
  4. ^ Japan fires on 'intruding' boat, su news.bbc.co.uk, BBC News, 22 dicembre 2001. URL consultato il 29 gennaio 2009.
  5. ^ James Brooke, Japan Says a Mystery Boat Fired Rockets at Its Ships, in The New York Times, 25 dicembre 2001. URL consultato il 29 gennaio 2009.
  6. ^ North Korea's espionage operations in Japan, su npa.go.jp, Japanese National Police Agency. URL consultato il 28 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2011).
  7. ^ a b Japan defiant over boat sinking by Jonathan Watts.
  8. ^ "Suspected NK Spy Ship Sunk in East China Sea".
  9. ^ Archived 1 December 2005 at the Wayback Machine.
  10. ^ LiveLeak.com - Japanese Coast Guard vs. north korean spy peschereccio!
  11. ^ McDonald, Scott (2007).