Basilio I di Russia

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«Abbiamo una Chiesa, ma non abbiamo un imperatore.»

Vasilij I Dmitrievič
Ritratto di Basilio I di Russia, miniatura del Titolare dello Zar, 1672.
Gran Principe di Vladimir e Mosca
Stemma
Stemma
In carica19 maggio 1389 –
27 febbraio 1425
Predecessorecarica istituita
SuccessoreVasilij II Vasil'evič il Cieco
Nome completoVasilij Dmitrievič
NascitaMosca, 30 dicembre 1371
MorteMosca, 27 febbraio 1425
DinastiaRjurikidi
PadreDmitrij Ivanovič Donskoj
MadreEvdokija Dmitrievna
ConsorteSofia di Lituania
FigliAnna Vasil'evna
Jurij Vasilievič
Ivan Vasilievič
Anastasija Vasil'evna
Daniil Vasilievič
Vasilisa Vasil'evna
Semën Vasilievič
Marija Vasil'evna
Vasilij II Vasilievič il Cieco
ReligioneChiesa ortodossa russa

Vasilij I Dmitrievič (in russo Василий I Дмитриевич?, Vasilij I Dmitrievič; Mosca, 30 dicembre 1371Mosca, 27 febbraio 1425) è stato Gran Principe di Mosca dal 1389 fino alla morte nel 1425, appartenente alla dinastia Rurik.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Basilio era figlio del grande vincitore dei Tatari, Demetrio Donskoj, e della Gran Principessa Eudocia (figlia del Gran Principe di Suzdal).

Ricevuta l'investitura dal rappresentante del Khan tataro e l'assenso dal metropolita Cipriano, nonché dai boiari di Mosca, proseguì il processo di unificazione della terre russe intorno alla capitale. Nel 1392 annetté i principati di Nižnij Novgorod e Murom, nel 1397-1398 quelli di Bežetskij Verh, Vologda, Velikij Ustjug.

Durante il suo regno, si accrebbe l'influenza politica dei proprietari terrieri di tipo feudale, i bojari. Dall'altra parte con l'aumento dell'autorità del principe i poteri feudali di tipo giudiziario (il terzo giudizio) sono trasferiti ai rappresentanti di Mosca e ai capi locali delle volosti (divisioni amministrative).

Basilio I e sua moglie Sofia di Lituania, raffigurati in una dalmatica (sakkos) del metropolita di Kiev Fozio (ante 1414), oggi conservata nel Palazzo dell'armeria di Mosca.[2]

Allo scopo di scoraggiare attacchi da parte dell'Orda d'Oro, allora sconvolto dalle conquiste di Tamerlano, Basilio sfruttò il suo matrimonio e si legò in un'alleanza con la Lituania, nel 1392. L'alleanza venne intesa come un affronto da Vitoldo, suo suocero, avendo Basilio sposato la figlia di quest'ultimo, Sofia, cosicché il potente principe lituano tentò di conquistare Vjaz'ma e Smolensk, nel 14031404.

Approfittando della debolezza dell'Orda d'Oro, a causa delle liti fra khan diversi che si contendevano il dominio nella capitale di Sarai, così come degli sconvolgimenti causati dal Tamerlano nel 1391, nel 1395 Basilio I rifiutò di pagare il tributo a Sarai, ma nel 1408, dopo una spedizione punitiva da parte di Edigu, il nuovo khan dell'Orda Nogai, venne nuovamente costretto a pagare il tributo. Nel 1412 poi Basilio fu costretto ad attuare l'ossequio al khan Jalal al-Din e fino al termine della sua vita non osò più infrangere i legami di dipendenza dal Tataro.

Nel 1414 l'imperatore bizantino Manuele II Paleologo propose di far sposare il suo figlio primogenito Giovanni VIII Paleologo con la figlia primogenita di Basilio, Anna. Basilio accettò immediatamente la proposta di Manuele, stringendo un'alleanza con Bisanzio.

Matrimonio e discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Vasilij I sposò Sofia di Lituania, figlia di Vitoldo e della di lui moglie Anna di Lituania; la coppia ebbe nove figli:

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Ivan I Danilovič Kalità Danil Aleksandrovič  
 
Agrippina Leonovna  
Ivan II Ivanovič il Rosso  
Elena Aleksandrovna Aleksandr Glebovič  
 
Anastasia Vasil'evna  
Dmitrij Ivanovič Donskoj  
Ivan Vasil'evič Vel'jaminov Vasilij Vasil'evič Vel'jaminov  
 
...  
Aleksandra Ivanovna Vel'jaminova  
Marija Michailovna Michail  
 
 
Vasilij I Dmitrievič  
Konstantin Vasil'evič Vasilij Andreevič  
 
Anastasia Danilovna  
Dmitrij Konstantinovič  
Elena ...  
 
...  
Evdokija Dmitrievna  
Konstantin Vasil'evič Vasilij Konstantinovič  
 
 
Vasilisa Konstantinova  
Feotinje Ivanovna Ivan I Kalità  
 
Elena Aleksandrovna  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ostrogorsky, p. 494.
  2. ^ Ivan Djuric, Il crepuscolo di Bisanzio, Donzelli, Roma 2009, p. 91

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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