Concordia (Antartide)

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Base Concordia
Base antartica Concordia
Base antarctique Concordia
La base Concordia fotografata da una torre situata a 1 km dalla base (gennaio 2005). È visibile sia la nuova stazione invernale (in costruzione all'epoca, in primo piano) sia la più vecchia stazione estiva (sullo sfondo).
StatoBandiera dell'Antartide Antartide[1]
TerritorioTerritorio Antartico Australiano
RegioneDome C
Coordinate75°05′59.91″S 123°19′57.38″E / 75.099975°S 123.332605°E-75.099975; 123.332605
Altitudine3 220 m s.l.m. e 3 230 m s.l.m.
Gestita daBandiera dell'Italia Italia
Bandiera della Francia Francia
TipoBase permanente
Fondazione1996
Popolazione32 (estate), 16 (inverno)
UN/LOCODEAQ CON
Sito webwww.concordiastation.aq
Mappa di localizzazione: Antartide
Base Concordia
Base Concordia

Concordia è una base di ricerca permanente italo-francese situata in Antartide. Si trova sul plateau antartico, nel sito denominato Dome C a un'altitudine di 3233 m s.l.m.[2]

Progetti e costruzione[modifica | modifica wikitesto]

Sala conferenze

La costruzione della stazione è frutto di un accordo congiunto, nel 1993, tra l'ENEA (Ente per le Nuove tecnologie, l'Energia e l'Ambiente), e l'Istituto polare francese Paul-Émile Victor (IPEV). Nel 1996 venne realizzata una prima installazione temporanea, operativa solo nella stagione estiva, per fornire il supporto logistico alla missione European Project for Ice Coring in Antarctica (EPICA) un progetto di perforazione a carotaggio continuo della calotta glaciale fino alla base rocciosa per una profondità totale di 3270,2 m.[3]

Le analisi isotopiche[4] effettuate sui campioni di ghiaccio e sull'aria imprigionata all'interno hanno permesso di ricostruire le variazioni climatiche in Antartide degli ultimi 720 000 anni e di compararne i dati con quelli di due progetti analoghi realizzati nell'Artide, in Groenlandia: il Greenland Ice Sheet Project (1971-1979 e 1988-1993) e il Greenland Icecore Project (1989-1992).[3]

Il progetto EPICA si è concluso agli inizi del 2005 e la stazione è stata trasformata in una stazione scientifica permanente. La prima missione invernale (con 13 persone, di cui 11 francesi e 2 italiani) ha avuto inizio il 13 febbraio 2005.

La Stazione Concordia ha una capacità massima nominale di 65 persone[2]; è in grado di ospitare 32 persone nel periodo estivo e un massimo di 16 in quello invernale[5], e occupa un'area di circa 1500 .[6]

La stazione principale (la stazione invernale) è costituita da due edifici cilindrici (alti 17 m, a tre piani, collegati tra loro da una galleria al primo piano) con strutture portanti in carpenteria metallica rivestite da pannelli altamente isolanti in grado di resistere al freddo estremo e a un'elevata escursione termica tra l'interno e l'esterno (fino a 100 °C di escursione). Un edificio è dedicato alle attività cosiddette "silenziose" (laboratori, alloggi del personale, infermeria, sala radio, stazione meteorologica), mentre l'altro alle attività "rumorose": sala riunioni, uffici, sala mensa, biblioteca, palestra, sala tv, magazzini e supporto logistico.[6]

In un edificio adiacente alla struttura principale, prendono posto i generatori elettrici, le caldaie e la struttura per lo smaltimento delle acque reflue che impiega un impianto sviluppato dall'Agenzia spaziale europea specificatamente per le missioni spaziali di lunga durata basato su un reattore anaerobico (mentre le acque grigie vengono trattate con processi di ultrafiltrazione, nanofiltrazione e osmosi inversa).[6]

Dome C[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Dome C.

Il tavolato di Dome C (Dome Concordia per italiani e francesi, Dome Charlie per gli statunitensi) ha un'altitudine compresa fra 3200 e 3300 m ed è stato sede di numerose ricerche in ambito climatico coordinate dall'Antarctic Meteorological Research Center di Madison (Wisconsin, USA). Nel 1980, fu posizionata in situ una stazione meteorologica automatica, battezzata Dome C (74°30′S 123°00′E / 74.5°S 123°E-74.5; 123, 3280 m), che registrò la temperatura minima rimasta a lungo record dell'area (−84,6 °C, il 26 agosto 1982); nel 1995 la stazione fu spostata a qualche decina di chilometri (75°07′S 123°22′E / 75.116667°S 123.366667°E-75.116667; 123.366667, 3250 m) e ribattezzata Dome C II: tuttora operativa, ha misurato una temperatura minima di −83,2 °C (13 agosto 2010), mentre la temperatura minima misurata alla stazione Concordia è stata di −84,7 °C (13 agosto 2010).

Questi estremi, tipici del Plateau antartico orientale, si raggiungono di norma verso la fine del semestre invernale (aprile - settembre), mentre il dato medio annuale si colloca a −52,7 °C; le precipitazioni nevose variano, invece, da 2 a 10 cm[7]: tutte condizioni favorevoli, oltre che per gli studi di climatologia, sismologia e fisica dell'atmosfera dell'Antartide, anche per verificare l'adattamento umano in condizioni climatiche estreme.

Il sito si presta, in modo eccellente, anche alle osservazioni astronomiche grazie all'atmosfera relativamente tersa e calma[8] e garantisce un seeing medio di 0,3 secondi d'arco al di sopra dei 30 m.[9][10]

Mezzi di trasporto[modifica | modifica wikitesto]

Un convoglio di approvvigianamento proveniente dalla base Dumont d'Urville e diretto verso Concordia (gennaio 2005).

L'approvvigionamento e il collegamento della base vengono assicurati da diversi mezzi di trasporto, sia aerei sia terrestri.

Gran parte del materiale (circa 350 t) viene trasportato da tre convogli terrestri organizzati durante la campagna estiva. Tipicamente un convoglio è costituito da due gatti delle nevi e da 6-8 trattori cingolati. L'equipaggio è costituito da 8-10 uomini che dormono all'interno di due roulotte realizzate allo scopo. Partendo dalla base Dumont d'Urville, la durata del tragitto è di 20-25 giorni fra andata e ritorno. Durante il viaggio di ritorno si trasportano rifiuti, ma anche strumenti e materiali che devono ritornare in Europa. In ragioni delle condizioni climatiche, particolarmente difficili, il tragitto viene predisposto facendo utilizzo di immagini satellitari SPOT e la rotta viene controllata via GPS.[11]

Durante la campagna estiva 2011-2012, è stato effettuato per la prima volta un collegamento andata e ritorno tra Concordia e la base russa Vostok. Il convoglio scientifico è partito da Concordia il 20 dicembre 2011 ed è arrivato a destinazione il 3 gennaio 2012.[12] Il convoglio di ritorno è partito il 6 gennaio 2012 per arrivare a Concordia il 25 gennaio 2012.[13][14]

DHC-6 Twin Otter

Il collegamento aereo viene realizzato mediante DHC-6 Twin Otter e Basler BT-67. Il Twin Otter viene adibito principalmente al trasporto del personale. Alloggiati nella stazione italiana Mario Zucchelli (MZS) durante il periodo da novembre a febbraio, i Twin Otter effettuano il loro volo sulla tratta Mario Zucchelli-Concordia-Dumont D'Urville. La durata media di un volo tra le stazioni è di circa 4 ore.[11] I Basler provengono dalla base statunitense di McMurdo e sono adibiti sia al trasporto di persone sia di materiali.

Campi di ricerca[modifica | modifica wikitesto]

Scarico del materiale per Dome C da un aereo.
Panorama della stazione estiva (gennaio 2005).

I principali campi di ricerca comprendono:

Glaciologia[modifica | modifica wikitesto]

Nell'ambito del programma europeo di ricerca EPICA (European Project for Ice Coring in Antarctica, 1996-2005), il sito Dome C venne scelto per un progetto di perforazione a carotaggio continuo della calotta glaciale fino alla base rocciosa per una profondità totale di 3270,2 m. Le carote, con un diametro di 10 cm e una lunghezza massima di 3 m, provengono da strati di ghiaccio con temperature comprese tra −2 °C (al fondo) e −54 °C (in superficie) e le analisi isotopiche effettuate su questi campioni hanno permesso di determinare la composizione dell'aria (CO2, CH4, polveri) e ricostruire le variazioni climatiche degli ultimi 800000 anni. Tutti i campioni sono conservati a −55 °C presso la stessa base antartica.

Fisica dell'Atmosfera e Climatologia[modifica | modifica wikitesto]

  • Sono stati compiuti nel corso degli anni diversi studi, in particolare sull'assottigliamento dello strato di ozono stratosferico utilizzando sia palloni-sonda sia l'altimetria laser dal suolo (Lidar) a completamento delle misure satellitari.
  • Una stazione meteo automatica (AWS) registra permanentemente: temperatura, umidità relativa, pressione atmosferica, direzione e velocità del vento (relativamente debole a Dome C a paragone dei venti catabatici presenti sulla costa dove sono situate le stazioni Dumont d'Urville e Mario Zucchelli). Al 2013, la temperatura più bassa misurata presso la base è stata di −84,7 °C.
  • Una stazione BSRN[15] mediante particolari radiometri (piranometri, pirgeometri, pireliometri) adattati all'ambiente antartico misura i bilanci radiativi alla superficie terrestre; in particolare la radiazione a onda corta (nella banda visibile-ultravioletto detta anche "a onde corte") e a onda lunga (nella banda vicino infrarosso detta anche "a onde lunghe") entrante (o "downwelling") e uscente (o "upwelling"). Da queste misure si ricavano grandezze come l'albedo e il flusso netto di radiazione al suolo.

Astronomia[modifica | modifica wikitesto]

  • I tre mesi di notte polare e la posizione a 3 233 m di altitudine, consentono di avere un'atmosfera tersa e un cielo senza nuvole per più dell'80% dell'anno, facendo di Concordia un posto privilegiato per le osservazioni astronomiche. La turbolenza atmosferica prodotta dal vento - che degrada la qualità delle immagini ottenute dagli strumenti d'osservazione - viene monitorata e analizzata costantemente per correggere le distorsioni ed è rilevante solo per primi 30-40 m dal suolo. I risultati di tali osservazioni hanno permesso di prevedere, per gli strumenti di osservazione, una struttura più alta in modo da garantire una qualità ottica ottimale per le osservazioni astronomiche (seeing medio di 0,3 secondi d'arco al di sopra dei 30 m).[10] Le scarse precipitazioni nevose (meno di 2,5 cm di neve all'anno) fanno sì che anche le osservazioni all'infrarosso siano ottimali.[16] Per tale motivo, la Commissione europea ha utilizzato la stazione Concordia, per il quadriennio 2006-2009, come sito di osservazione principale di ARENA (Antarctic Research, a European Network for Astrophysics) una rete internazionale di ricerca in campo astronomico e astrofisico.[17]
  • Dal 2007, nell'ambito di vari programmi di ricerca tra cui ASTEP (Antarctica Search for Transiting Extrasolar Planets, 2010-in corso) la base opera nella ricerca dei pianeti extrasolari in transito cercando di determinare, nel contempo, i limiti del monitoraggio fotometrico.[18]
  • Nel maggio 2010, ricercatori del CSNSM (Centre de spectrométrie nucléaire et de spectrométrie de masse) francese, nell'ambito del progetto ORIGINS (Elucidating the origins of Solar System(s): anatomy of primitive meteorites), hanno scoperto, nella neve di Dome C, un nuovo tipo di micrometeoriti (circa 0,1 mm di diametro) caratterizzate da un elevato tenore di materiale carbonaceo (48-85%) e un rapporto deuterio/idrogeno molto alto (da 10 a 30 volte i valori terrestri). In precedenza, solo la missione spaziale Stardust aveva fornito dei campioni comparabili (selezionati dal materiale prelevato dalla chioma della cometa 81P/Wild).[19]

Collaborazione IRAIT/AMICA/CAMISTIC: (IRAIT-ITM)[modifica | modifica wikitesto]

Progetto incominciato nel 2002. IRAIT è un telescopio in montatura altazimutale composto da uno specchio primario (M1) di 80 cm di diametro di focale f/20 realizzato per osservare la radiazione infrarossa dall'Università di Perugia. È un telescopio di tipo Nasmyth costituito da tre specchi, M1, M2 e M3. La rotazione dello specchio M3 permette di inviare il fascio su uno dei due fuochi Nasmyth, dove si trovano gli strumenti di osservazione. Il secondario (M2) è uno specchio vibrante che permette d'utilizzare il metodo d'osservazione di chopping (vedere link), la sua traslazione permette di regolare la messa a fuoco. Gli specchi mobili M2/M3 e il loro sistema di guida sono stati realizzati dall'Università di Granada e dallo IEEC di Barcellona.

Il primo strumento d'osservazione AMICA (acronimo Antarctic Multiband Infrared CAmera) è uno strumento costituito da due sensori C-MOS, uno per l'infrarosso vicino e l'altro per l'infrarosso medio (utilizzando diversi filtri), realizzato dall'Istituto nazionale di astrofisica (Osservatorio di Teramo) a partire dal 2005. Questi due strumenti si trovano dentro un criostato. È possibile raffreddare il sensore infrarosso vicino a 25 K e il sensore infrarosso medio a 5 K (con un compressore a He4) mantenendo una pressione di 10−7 mbar.

Nel 2008 il CEA/SAP (Service d'AstroPhysique du Commissariat à l'Energie Atomique et aux Energies Alternatives) si è aggiunto alla collaborazione sviluppando un secondo strumento: CAMISTIC (Camera a infrarosso submillimetrico per l'Antartide). Questo strumento è costituito da una matrice di bolometri e permette l'osservazione della radiazione infrarossa lontana (200 e 350 micrometri). Il bolometro è raffreddato a 0,3 K con un sistema refrigerante a due livelli (He3 e He4), mantenendo una pressione di 10−7 mbar.

Il calore prodotto dai compressori di AMICA e di CAMISTIC è recuperato per riscaldare il laboratorio d'astronomia con un circuito di glicole realizzato dall'IPEV.

  • Durante la campagna estiva 2008/2009 ha avuto inizio il montaggio del telescopio a Concordia
  • Durante la campagna estiva 2009/2010 è stato installato lo specchio M1
  • Durante la campagna estiva 2010/2011 sono stati installati gli specchi M2 e M3
  • Durante la campagna estiva 2011/2012 è stata realizzata la prima immagine astronomica di IRAIT con una camera CCD installata su uno dei fuochi Nasmyth: si trattava di Canopo
  • Durante la campagna estiva 2012/2013, i due strumenti (AMICA e CAMISTIC) sono stati installati, ciascuno su un fuoco Nasmyth del telescopio
  • Durante l'inverno 2013, DC9, i due astronomi responsabili hanno guidato la fase di test e di commissioning dell'insieme del progetto. L'acquisizione dei primi dati ha avuto inizio

Geodesia[modifica | modifica wikitesto]

  • La rete di stazioni GPS - assieme a quelle delle stazioni di Dumont d'Urville e Mario Zucchelli - permette di misurare lo scorrimento delle placche continentali e di effettuare analisi tettoniche a livello globale.
  • Validazione al suolo delle misure satellitari (per la calibrazione degli strumenti).

Biologia umana e Medicina[modifica | modifica wikitesto]

Le condizioni d'isolamento per un lungo periodo di un piccolo gruppo di persone sono ideali per definire le caratteristiche dell'equipaggio-tipo di una missione intraplanetaria, per esempio su Marte.[20][21] A questo scopo, l'Agenzia spaziale europea conduce degli studi sull'equipaggio della base, sull'ipossia da altitudine, il rischio di trombosi, la disidratazione (causata dall'atmosfera molto secca), l'alterazione dei ritmi circadiani durante la notte polare e per l'esposizione prolungata all'illuminazione artificiale, e in generale sulla risposta umana a prolungate condizioni di stress psicofisico.[21]

Spedizioni invernali[modifica | modifica wikitesto]

La stazione viene utilizzata per le campagne estive fin dal dicembre 1997, mentre le campagne invernali (da metà febbraio a metà novembre) hanno avuto inizio nel 2005.[22] Durante questo periodo, la stazione è inaccessibile ed è quindi necessario che gli "invernanti" (hivernants in francese) siano completamente autonomi.

Prima spedizione invernale (2005)[modifica | modifica wikitesto]

La prima spedizione ha avuto inizio a metà febbraio del 2005, con tredici invernanti (undici francesi e due italiani):[23]

  • Michel Munoz: capo della stazione, idraulico, Bandiera della Francia Francia
  • Roberto Dicasilati: medico, Bandiera dell'Italia Italia
  • Christophe Mozer: responsabile della centrale elettrica, Bandiera della Francia Francia
  • Pascal Bordais: addetto alla radio, elettronica, computer, Bandiera della Francia Francia
  • Emanuele Salvietti: glaciologo, Bandiera dell'Italia Italia
  • Claire Le Calvez: capo tecnico, Bandiera della Francia Francia
  • Michel Galland: elettricista-meccanico, Bandiera della Francia Francia
  • Jean-Louis Duraffourg: cuoco, Bandiera della Francia Francia
  • Abdelkarim Agabi (Karim Agabi) : astronomo, Bandiera della Francia Francia
  • Stéphane Beausire: caldaista/saldatore, Bandiera della Francia Francia
  • Jean Elegoet: meccanico, Bandiera della Francia Francia
  • Jean-François Jurvilliers: arredatore, Bandiera della Francia Francia
  • Guillaume Dargaud: climatologo, Bandiera della Francia Francia (sotto contratto con il PNRA italiano)

A settembre 2005, la temperatura più elevata è stata di −48 °C con una media in agosto di −60,2 °C e un record di −78,6 °C, misurato il 1º settembre.[24] Con queste temperature estreme, le uscite devono essere effettuate con la massima precauzione. Le persone devono uscire almeno in coppia, munite di radio, batterie di ricambio e con un abbigliamento adeguato. Il glaciologo italiano Emanuele Salvietti doveva effettuare dei campionamenti di neve superficiale tutti i giorni a circa un chilometro dalla base. Dal momento che si doveva muovere a piedi (in quanto nessun veicolo era in grado di funzionare a queste temperature), doveva equipaggiare una maschera integrale dotata di aeratore per la respirazione.

Seconda spedizione invernale (2006)[modifica | modifica wikitesto]

La seconda spedizione, da febbraio a novembre 2006, impiegava una squadra di dieci invernanti (sei francesi e quattro italiani).[25]:

  • Minh-Ly Pham-Minh: capo della stazione, medico, Bandiera della Francia Francia
  • Michele Impara: informatico, Bandiera dell'Italia Italia
  • Loïc Le Bechec: cuoco, Bandiera della Francia Francia
  • Lucia Agnoletto: climatologia, sismologia, Bandiera dell'Italia Italia
  • Éric Aristidi: astronomo, Bandiera della Francia Francia
  • Omar Cerri: glaciologia, Bandiera dell'Italia Italia
  • Shaun Deshommes: capo tecnico, Bandiera della Francia Francia
  • Eliseo d'Eramo: meccanico, Bandiera dell'Italia Italia
  • José Dos Santos: elettricista, Bandiera della Francia Francia
  • Miguel Ravoux: idraulico, Bandiera della Francia Francia

La temperatura record misurata durante quell'inverno fu di −80 °C, il 5 settembre 2006 alle ore 2:37, un valore più volte toccato nel corso della campagna.[26]

Terza spedizione invernale (2007)[modifica | modifica wikitesto]

La terza spedizione, da febbraio a novembre 2007, era composta da una squadra di quattordici invernanti (otto francesi e sei italiani):[27]

  • François Jeanneaux: ingegnere ottico-meccanico, astronomo, Bandiera della Francia Francia
  • Jean-Pierre Pillisio: idraulico, Bandiera della Francia Francia
  • Carlos Marsal: cuoco, Bandiera della Francia Francia
  • Maurizio Busetto: climatologo, Bandiera dell'Italia Italia
  • Yvan Levy: medico, Bandiera della Francia Francia
  • Nicolas Le Parc: elettricista, Bandiera della Francia Francia
  • Christophe Choley: meccanico, Bandiera della Francia Francia
  • Federico Miliacca: informatica e comunicazione, Bandiera dell'Italia Italia
  • Djamel Mékarnia: astronomo, Bandiera della Francia Francia
  • Runa Briguglio: astronomo, Bandiera dell'Italia Italia
  • Giuseppe Soriani: chirurgo, Bandiera dell'Italia Italia
  • Pietro di Felice: capo della stazione, sismologo, Bandiera dell'Italia Italia
  • Benoît Cuisset: capo tecnico, Bandiera della Francia Francia
  • Alessandro Iacomino: glaciologia, Bandiera dell'Italia Italia

La temperatura media è stata di −65 °C e la temperatura minima registrata è stata di −81,9 °C, il 5 settembre.

Quarta spedizione invernale (2008)[modifica | modifica wikitesto]

La quarta spedizione invernale, da febbraio a novembre 2008, impiegava una squadra di tredici invernanti (sette francesi e sei italiani):

  • Érick Bondoux: astronomo, Bandiera della Francia Francia
  • Laurent Bonnardot: ricerche biomediche, Bandiera della Francia Francia
  • Zalpha Challita: astronomo, Bandiera della Francia Francia
  • Giorgio Deidda: cuoco, Bandiera dell'Italia Italia
  • Sébastien Denamur: meccanico, Bandiera della Francia Francia
  • Laurent Fromont: elettrotecnico, Bandiera della Francia Francia
  • Daniele Frosini: glaciologia, Bandiera dell'Italia Italia
  • Patrick Le Roy: capo tecnico, Bandiera della Francia Francia
  • Fabrizio Martinet: idraulico, Bandiera dell'Italia Italia
  • Roberto Rainis: medico, Bandiera dell'Italia Italia
  • Lucia Sabbatini: astronoma, Bandiera dell'Italia Italia
  • Riccardo Schioppo: climatologia, Bandiera dell'Italia Italia
  • Jean-François Vanacker: capo della stazione, radio, Bandiera della Francia Francia

Quinta spedizione invernale (2009)[modifica | modifica wikitesto]

La quinta spedizione, da febbraio a novembre 2009, era composta da una squadra di dodici invernanti (otto francesi, tre italiani e un britannico):[28]

  • Massimiliano Faiella: capo tecnico, Bandiera dell'Italia Italia
  • Domenico Fasano: cuoco, Bandiera dell'Italia Italia
  • Guillaume Frinot: idraulico, Bandiera della Francia Francia
  • Laura Genoni: glaciologia, climatologia Bandiera dell'Italia Italia
  • Caroline Jullian: chimica dell'atmosfera, Bandiera della Francia Francia
  • Alexandre Leluc: meccanico, Bandiera della Francia Francia
  • Éric Lotz: capo della stazione, medico, Bandiera della Francia Francia
  • Denis Petermann: astronomo, Bandiera della Francia Francia
  • Cyprien Pouzenc: astronomo, Bandiera della Francia Francia
  • Alex Salam: ricerche biomediche, Bandiera del Regno Unito Regno Unito
  • Éric Tragin: elettrotecnico, Bandiera della Francia Francia
  • Jonathan Zaccaria: addetto alla radio, informatico, supporto scientifico, Bandiera della Francia Francia

Sesta spedizione invernale (2010)[modifica | modifica wikitesto]

La sesta spedizione, da febbraio a novembre 2010, era composta da una squadra di tredici invernanti (sei francesi, sei italiani e un ceco):[29]

  • Jean-François Vanacker: capo della stazione, Bandiera della Francia Francia
  • Ales Rybka: ricerche biomediche, medico, Bandiera della Rep. Ceca Rep. Ceca
  • Karim Agabi: astronomo, Bandiera della Francia Francia
  • Alessandro Bambini: elettrotecnico, Bandiera dell'Italia Italia
  • Arthur Le Forestier: capo tecnico, Bandiera della Francia Francia
  • Boris Padovan: informatico, telecomunicazioni, Bandiera dell'Italia Italia
  • Christophe Rouy: meccanico, Bandiera della Francia Francia
  • Daniele Karlicek: glaciologia, Bandiera dell'Italia Italia
  • Giorgio Deidda: cuoco, Bandiera dell'Italia Italia
  • Jean-Marie Moysan: idraulico, Bandiera della Francia Francia
  • Lorenzo Moggio: fisica dell'atmosfera, Bandiera dell'Italia Italia
  • Rosa Forgittoni: medico, Bandiera dell'Italia Italia
  • Sylvain Lafont: glaciologia, Bandiera della Francia Francia

Settima spedizione invernale (2011)[modifica | modifica wikitesto]

La settima spedizione, da febbraio a novembre 2011, era composta da una squadra di quattordici invernanti (sette francesi, sei italiani e un britannico) [30]:

  • Andrea Cesana: capo della stazione, medico Bandiera dell'Italia Italia
  • Eoin MacDonald: ricerche biomediche, medico, Bandiera del Regno Unito Regno Unito
  • Djamel Mekarnia: astronomo, Bandiera della Francia Francia
  • Eric Aristidi: astronomo, Bandiera della Francia Francia
  • Alessandro Giusto: elettrotecnico, Bandiera dell'Italia Italia
  • Frederic Sergent: capo tecnico, Bandiera della Francia Francia
  • Paolo Perfetti: informatico, telecomunicazioni, Bandiera dell'Italia Italia
  • David Colin: meccanico, Bandiera della Francia Francia
  • Domenico Romano: cosmologia, glaciologia, Bandiera dell'Italia Italia
  • Andrea Ballarini: cuoco, Bandiera dell'Italia Italia
  • Vivien Koutcheroff: idraulico/caldaista, Bandiera della Francia Francia
  • Ilann Bourgeois: chimica dell'atmosfera, Bandiera della Francia Francia
  • Pascal Robert: tecnico della sismologia e del magnetismo, Bandiera della Francia Francia
  • Angelo Galeandro: fisica dell'atmosfera, osservatorio meteorologico Bandiera dell'Italia Italia.

Ottava spedizione invernale (2012)[modifica | modifica wikitesto]

L'ottava spedizione, da febbraio a novembre 2012, impiegava una squadra di tredici invernanti (sette francesi, cinque italiani e un britannico):[31]

  • Eric Bondoux: capo della stazione, elettronico della scienza Bandiera della Francia Francia
  • Alexander Kumar: ricerche biomediche, medico ESA Bandiera del Regno Unito Regno Unito
  • Barbara Grolla: infermiera anestesista Bandiera della Francia Francia
  • Guillaume Bouchez: astronomo, Bandiera della Francia Francia
  • Alessandro Bambini: elettrotecnico, Bandiera dell'Italia Italia
  • Stephane Calvo: capo tecnico, Bandiera della Francia Francia
  • Roberto D'Amato: informatico, telecomunicazioni, Bandiera dell'Italia Italia
  • Bruno Limouzy: meccanico, Bandiera della Francia Francia
  • Mattia Bonazza: glaciologia, chimica dell'atmosfera Bandiera dell'Italia Italia
  • Giorgio Deidda: cuoco, Bandiera dell'Italia Italia
  • Gérard Guérin: idraulico/caldaista, Bandiera della Francia Francia
  • Sebastien Aubin: glaciologia, chimica dell'atmosfera Bandiera della Francia Francia
  • Igor Petenko: scienza dell'atmosfera e del clima Bandiera dell'Italia Italia

Nona spedizione invernale (2013)[modifica | modifica wikitesto]

La nona spedizione, da febbraio a novembre 2013, è composta da una squadra di quindici invernanti (nove francesi, cinque italiani e un greco) [30] :

  • Anne-Marie Courant: capo della stazione, medico Bandiera della Francia Francia
  • Evangelos Kaimakamis: ricerche biomediche, medico ESA Bandiera della Grecia Grecia
  • Hélène Faradji: astronoma, Bandiera della Francia Francia
  • Christophe Leroy-Dos Santos: astronomo, Bandiera della Francia Francia
  • Yann Reinert: astronomo, Bandiera della Francia Francia
  • J-G Coll: elettrotecnico, Bandiera della Francia Francia
  • Yannick Marin: capo tecnico, Bandiera della Francia Francia
  • Bruno Epifania: informatico, telecomunicazioni, Bandiera dell'Italia Italia
  • Simon Reuze: meccanico, Bandiera della Francia Francia
  • Elio Padoan: glaciologia, chimica dell'atmosfera Bandiera dell'Italia Italia
  • Luigi Vaillati: cuoco, Bandiera dell'Italia Italia
  • Olivier Delanoë: idraulico/caldaista, Bandiera della Francia Francia
  • Albane Barbero: glaciologia, chimica dell'atmosfera e manutenzione meteorologica, Bandiera della Francia Francia
  • Antonio Litterio: elettronico della scienza, Bandiera dell'Italia Italia
  • Simonetta Montaguti: scienza dell'atmosfera e del clima, meteo Bandiera dell'Italia Italia.

Decima spedizione invernale (2014)[modifica | modifica wikitesto]

La decima spedizione, da febbraio a novembre 2014, è composta da una squadra di tredici invernanti (sei francesi, cinque italiani, un greco e un russo)[32]:

  • Bruno Limouzy: gruppi elettrogeni, Bandiera della Francia Francia
  • Giorgio Deidda: cuoco, Bandiera dell'Italia Italia
  • Tindari Ceraolo: medico, Bandiera dell'Italia Italia
  • Adrianos Golemis: ricerche biomediche, medico ESA,[33] Bandiera della Grecia Grecia
  • Igor Petenko: scienza dell'atmosfera e del clima, Bandiera della Russia Russia
  • Pierre Pejoine: meccanico, Bandiera della Francia Francia
  • Julien Ribet: elettrotecnico, Bandiera della Francia Francia
  • Paride Legovini: fisico, elettronico della scienza, Bandiera dell'Italia Italia
  • Tommaso Nicosia: informatico, Telecomunicazioni, Bandiera dell'Italia Italia
  • Daniele Tavagnacco: astrofisico, Bandiera dell'Italia Italia
  • Olivier Haye: capo tecnico, idraulico, caldaista, Bandiera della Francia Francia
  • Cecile Lenormant: chimico, Bandiera della Francia Francia
  • Xavier Joffrin: astronomo, Bandiera della Francia Francia.

Undicesima spedizione invernale (2015)[modifica | modifica wikitesto]

L'undicesima spedizione, da febbraio a novembre 2015, impiega una squadra di tredici invernanti (sei francesi, cinque italiani, un'inglese e uno svizzero):[34]

  • Mario Salza: capo della stazione, informatico, telecomunicazioni, Bandiera dell'Italia Italia
  • Yannick Marin: capo tecnico, Bandiera della Francia Francia
  • Antonietta Roveran: medico, Bandiera dell'Italia Italia
  • Roxanne Jacob: glaciologia e chimica dell'atmosfera, Bandiera della Francia Francia
  • Luca Ficara: cuoco, Bandiera dell'Italia Italia
  • Guillaume Poirot: meccanico, Bandiera della Francia Francia
  • Giampietro Casasanta: glaciologia, telerilevamento dell'atmosfera, Bandiera dell'Italia Italia

Dodicesima spedizione invernale (2016)[modifica | modifica wikitesto]

La dodicesima spedizione, da febbraio a novembre 2016, impiega una squadra di dodici invernanti (cinque francesi, cinque italiani, un belga e un olandese):[35]

  • Vitale Stanzione: capo della stazione, glaciologia,Bandiera dell'Italia Italia
  • Olivier Leloir: capo tecnico, Bandiera della Francia Francia
  • Elvio Lazzarini: medico, Bandiera dell'Italia Italia
  • Nicole Hueber: glaciologia e chimica dell'atmosfera, Bandiera della Francia Francia
  • Bertrand Bonnefoy: cuoco, Bandiera della Francia Francia
  • Gaetan Quere: meccanico, Bandiera della Francia Francia
  • Luciano Milano: elettronico della scienza, Bandiera dell'Italia Italia
  • Alessandro Fausto: informatico, telecomunicazioni, Bandiera dell'Italia Italia
  • Henri van den Hove: idraulico e riscaldamento, Bandiera della Francia Francia
  • Simonetta Montaguti: fisica dell'atmosfera e del clima, meteo, Bandiera dell'Italia Italia
  • Floris van den Berg: ricerche biomediche, medico ESA, Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi
  • Georges Karakasidis: elettrotecnico, Bandiera del Belgio Belgio

Tredicesima spedizione invernale (2017)[modifica | modifica wikitesto]

La tredicesima spedizione, da febbraio a novembre 2017, impiega una squadra di tredici invernanti (cinque francesi, sette italiani, un belga-canadese):

  • Simone Chicarella: elettronico della scienza, capo della stazione, Bandiera dell'Italia Italia
  • Didier L'Hôte: capo tecnico, Bandiera della Francia Francia
  • Andrea Tosti: informatico, telecomunicazioni, Bandiera dell'Italia Italia
  • Aldo Clemenza: medico, Bandiera dell'Italia Italia
  • Simone Marcolin: cuoco, Bandiera dell'Italia Italia
  • Laura Caiazzo: glaciologia e chimica dell'atmosfera, Bandiera dell'Italia Italia
  • Yuri De Pra: informatica per l'astronomia, Bandiera dell'Italia Italia
  • Carole Dangoisse: ricerche biomediche, medico ESA, Bandiera del Belgio Belgio Bandiera del Canada Canada
  • Alexis Robin: idraulico, Bandiera della Francia Francia
  • Pol Monfort: meccanico, Bandiera della Francia Francia
  • Alfonso Ferrone: fisica dell'atmosfera e del clima, meteo Bandiera dell'Italia Italia
  • Paul Serre: glaciologia e chimica dell'atmosfera, Bandiera della Francia Francia
  • Sébastien Jullien-Palletier: elettrotecnico, Bandiera della Francia Francia.

Quattordicesima spedizione invernale (2018)[modifica | modifica wikitesto]

La quattordicesima spedizione, da febbraio a novembre 2018, impiega una squadra di tredici invernanti (cinque francesi, sette italiani, una austriaca):

  • Moreno Baricevic: elettronico della scienza, Bandiera dell'Italia Italia
  • Rémi Bras: elettrotecnico, Bandiera della Francia Francia
  • Coline Bouchayer: glaciologia e chimica dell'atmosfera, Bandiera della Francia Francia
  • Andre Bourre: capo tecnico, Bandiera della Francia Francia
  • Marco Buttu: informatica per l'astronomia, Bandiera dell'Italia Italia
  • Filippo Cali' Quaglia: fisica dell'atmosfera e del clima, meteo, Bandiera dell'Italia Italia
  • Florentin Camus: idraulico, Bandiera della Francia Francia
  • Mario Giorgioni: informatico, telecomunicazioni, Bandiera dell'Italia Italia
  • Carmen Possnig: ricerche biomediche, medico ESA, Bandiera dell'Austria Austria
  • Jacques Rattel: meccanico, Bandiera della Francia Francia
  • Alberto Razeto: medico, Bandiera dell'Italia Italia
  • Marco Smerilli: cuoco, Bandiera dell'Italia Italia
  • Cyprien Verseux: glaciologia e chimica dell'atmosfera, station leader, Bandiera della Francia Francia Bandiera dell'Italia Italia.

Quindicesima spedizione invernale (2019)[modifica | modifica wikitesto]

La quindicesima spedizione, da febbraio a novembre 2019, impiega una squadra di tredici invernanti (cinque francesi, sei italiani, una danese e una australiana):

  • Nadja Albertsen: ricerche biomediche, medico ESA, Bandiera della Danimarca Danimarca;
  • Damien Beloin: meccanico, Bandiera della Francia Francia;
  • Ivan Bruni: astronomia, Bandiera dell'Italia Italia;
  • Massimiliano Catricalà: elettronico della scienza, station leader, Bandiera dell'Italia Italia;
  • Giuditta Celli: glaciologia e chimica dell'atmosfera, Bandiera dell'Italia Italia;
  • Meganne Louise Christian: fisica dell'atmosfera e del clima, meteo, Bandiera dell'Australia Australia Bandiera dell'Italia Italia;
  • Gianluca Ghiselli: medico, Bandiera dell'Italia Italia;

Sedicesima spedizione invernale (2020)[modifica | modifica wikitesto]

La sedicesima spedizione, da febbraio a novembre 2020, impiega una squadra di dodici invernanti (sette francesi, quattro italiani, uno olandese):

  • Camille Bréant: glaciologia e chimica dell'atmosfera, Bandiera della Francia Francia
  • Elisa Calmon: cuoco, Bandiera della Francia Francia
  • Andrea Ceinini: meccanico, Bandiera dell'Italia Italia
  • Loredana Faraldi: medico, Bandiera dell'Italia Italia
  • Sylvain Guesnier: capo della centrale elettrica, Bandiera della Francia Francia
  • Luca Ianniello: informatico, telecomunicazioni, Bandiera dell'Italia Italia
  • Vivien Koutcheroff: idraulico e capo tecnico, Bandiera della Francia Francia
  • Wenceslas Marie Sainte: elettronico della scienza, Bandiera della Francia Francia
  • Inès Ollivier: glaciologia e chimica dell'atmosfera, Bandiera della Francia Francia
  • Bastien Prat: elettrotecnico, Bandiera della Francia Francia
  • Alberto Salvati: fisica dell'atmosfera e del clima, meteo, station leader, Bandiera dell'Italia Italia
  • Stijn Thoolen: ricerche biomediche, medico ESA, Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi

Diciassettesima spedizione invernale (2021)[modifica | modifica wikitesto]

La diciassettesima spedizione, da febbraio a novembre 2021, impiega una squadra di dodici invernanti (cinque francesi, sei italiani, uno inglese):

  • Bandiera della Francia Cédric Albert, elettrotecnico
  • Bandiera della Francia Dennis Appere, glaciologia e chimica dell'atmosfera
  • Bandiera dell'Italia Fabio Borgognoni, glaciologia e chimica dell'atmosfera
  • Bandiera dell'Italia Marco Buttu, elettronico della scienza
  • Bandiera dell'Italia Rodolfo Canestrari, fisico dell'atmosfera e station leader
  • Bandiera dell'Italia Giuseppina Canestrelli, medico
  • Bandiera della Francia Charles Delgrange, meccanico
  • Bandiera dell'Italia Simone Marcolin, cuoco
  • Bandiera della Francia Quentin Perret, caldaista saldatore e tecnico polivalente
  • Bandiera della Francia Jean-François Roques, capo tecnico
  • Bandiera dell'Inghilterra Nicholas Smith, ricerche biomediche e medico ESA
  • Bandiera dell'Italia David Tosolini, informatico, telecomunicazioni

Diciottesima spedizione invernale (2022)[modifica | modifica wikitesto]

La diciottesima spedizione, da febbraio a novembre 2022, impiega una squadra di tredici invernanti (sei francesi, sei italiani, uno svedese):

  • Bandiera della Francia Nicolas Girard, elettricista
  • Bandiera della Francia Julien Witwicky, glaciologia e chimica dell'atmosfera
  • Bandiera dell'Italia Alessia Nicosia, glaciologia e chimica dell'atmosfera
  • Bandiera dell'Italia Massimiliano Catricalà, elettronico della scienza e station leader
  • Bandiera dell'Italia Angelo Galeandro, fisico dell'atmosfera
  • Bandiera della Francia Fabien Farge, medico
  • Bandiera della Francia Pierre Supiot, meccanico
  • Bandiera dell'Italia Marco Smerilli, cuoco
  • Bandiera dell'Italia Thomas Gasparetto, astrofisico
  • Bandiera della Francia Stanislas Grabowski, idraulico
  • Bandiera della Francia Frederic Sergent, capo tecnico
  • Bandiera della Svezia Hannes Hagson, ricerche biomediche e medico ESA
  • Bandiera dell'Italia Thomas Antonio Massimo Pagano, informatico, telecomunicazioni

Diciannovesima spedizione invernale (2023)[modifica | modifica wikitesto]

La diciannovesima spedizione, da febbraio a novembre 2023, impiega una squadra di dodici invernanti (sei francesi, cinque italiani, un tedesco):

  • Bandiera della Francia Claude Blanc: Meccanico
  • Bandiera della Francia Rudy Bunel: Capo Tecnico
  • Bandiera dell'Italia Davide Carlucci: Station Leader, Elettronico della Scienza
  • Bandiera della Francia Stéphane Fraize: Medico
  • Bandiera della Germania Sascha Freigang: ESA Medico, Ricerche biomediche
  • Bandiera dell'Italia Jacopo Lucini Paioni: Cuoco
  • Bandiera della Francia Vincent Morel: Elettricista
  • Bandiera dell'Italia Domenico Mura: Astronomia
  • Bandiera della Francia Damien Pessieau: Idraulico e tecnico del riscaldamento
  • Bandiera dell'Italia Luca Rago: Glaciologo
  • Bandiera della Francia Damien Till: Glaciologo e Chimico dell'atmosfera
  • Bandiera dell'Italia Andrea Traverso: Information and Communications Technology (ICT)

Ventesima spedizione invernale (2024)[modifica | modifica wikitesto]

La ventesima spedizione, da febbraio a novembre 2024, impiega una squadra di tredici invernanti (sette francesi, cinque italiani, una svizzera):

  • Bandiera dell'Italia Marco Buttu: Elettronico della Scienza
  • Bandiera dell'Italia Gabriele Carugati: Station Leader, Glaciologo
  • Bandiera dell'Italia Sergio Cosma: Cuoco
  • Bandiera della Francia Vincent Deloupy: Astrofisico
  • Bandiera della Francia Fanny Larcher: Medico
  • Bandiera della Francia Julien Laurancy: Elettricista
  • Bandiera dell'Italia Mario Lecca: Fisico dell'Atmosfera
  • Bandiera della Francia Quentin Lecoutey: Meccanico e condotta veicoli
  • Bandiera della Francia Manon Mastin: Glaciologa e Chimica dell'Atmosfera
  • Bandiera della Francia Giovani Rosario: Idraulico e tecnico del riscaldamento
  • Bandiera della Francia Frederic Sergent, capo tecnico
  • Bandiera della Svizzera Jessica Studer: Ricerche biomediche e medico ESA
  • Bandiera dell'Italia Andrea Traverso: Information and Communications Technology (ICT)


Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ L'Antartide non appartiene ad alcuno stato, il suo utilizzo internazionale è regolato dal Trattato Antartico per soli scopi pacifici.
  2. ^ a b Programma nazionale di ricerche in Antartide (PNRA) (2009). Main Antarctic Facilities operated by National Antarctic Programs in the Antarctic Treaty Area(South of 60° latitude South) Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive..
  3. ^ a b DISAT (2010). Dome C - EPICA e la stazione Concordia, su disat.unimib.it. URL consultato il 19 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2013). Milano: Università degli Studi di Milano-Bicocca.
  4. ^ In particolare viene determinato il rapporto 18O-16O18O ‰ SMOW) che permette di ricavare la temperatura relativa delle precipitazioni nevose da cui si sono originati i vari strati di ghiaccio, e comporre una curva temporale della variazione di temperatura utile per la ricostruzione paleoclimatica.
  5. ^ Fossat, p. 357.
  6. ^ a b c IPEV (2013). Station Concordia – Dôme C: Présentation Archiviato il 16 marzo 2011 in Internet Archive..
  7. ^ IPEV (2013). Station Concordia – Dôme C: La vie à Concordia Archiviato il 13 agosto 2013 in Internet Archive..
  8. ^ La turbolenza atmosferica prodotta dal vento - che degrada la qualità delle immagini ottenute dagli strumenti d'osservazione - viene monitorata e analizzata costantemente per correggere le distorsioni ed è rilevante solo per primi 30-40 m dal suolo. Fonte: (FR) astroconcordia Archiviato il 31 marzo 2009 in Internet Archive., in ricerca scientifica-astroconcordia, sito ufficiale della Stazione Concordia.
  9. ^ (FR) Djamel Mékarnia e François Jeanneaux, Astroconcordia (PDF), in Stazione Concordia - Rapporto sulla Campagna Antartica Inverno Australe 2007 (archiviato dall'url originale il 20 agosto 2011)., Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA).
  10. ^ a b Fossat, pp. 351-354.
  11. ^ a b (FR) Infrastructures et moyens - Moyens de transport, su institut-polaire.fr, Istituto polare francese Paul-Émile Victor. URL consultato l'8 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2008).
  12. ^ (FR) Vahé Ter Minassian, Concordia-Vostok : un raid scientifique sans précédent en Antarctique, su sciencesetavenir.fr, Sciences et Avenir, 9 gennaio 2012. URL consultato il 24 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2012).
  13. ^ (FR) AFP, Antarctique : les scientifiques français sont arrivés à leur point de forage [collegamento interrotto], su liberation.fr, Libération, 20 gennaio 2012. URL consultato il 24 gennaio 2012.
  14. ^ (FR) Carnet de bord du Raid scientifique, su institut-polaire.fr, Istituto polare francese Paul-Émile Victor. URL consultato il 26 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2012).
  15. ^ BSRN - World Radiation Monitoring Center, su bsrn.awi.de. URL consultato il 6 aprile 2015.
  16. ^ Fossat, pp. 354-355.
  17. ^ ARENA Archiviato l'11 giugno 2013 in Internet Archive., sito istituzionale.
  18. ^ Guillot A. et al. (febbraio 2009). Planetary transits beyond CoRoT: The case for Dome C observations Archiviato il 12 aprile 2015 in Internet Archive.. Parigi: First CoRoT International Symposium.
  19. ^ Duprat J. et al. (7 maggio 2010). Extreme deuterium excesses in ultracarbonaceous micrometeorites from central Antarctic snow Archiviato il 13 aprile 2015 in Internet Archive.. Science.328(5979), 742-745.
  20. ^ Les limites des voyages habités vers Mars (riassunto di una conferenza di Christophe Bonnal e Antonio Güell). In Pour la Science, aprile 2007, pp. 12-15.
  21. ^ a b Calling all candidates for Concordia Archiviato il 13 marzo 2014 in Internet Archive.. In ESA - Human Spaceflight Research, aprile 2011.
  22. ^ Djamel Mekarnia, Hivernage 2007 - Concordia, su www-luan.unice.fr. URL consultato il 16 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2008)..
  23. ^ Karim Agabi, Équipe des hivernants au Dôme C - 2005, su www-luan.unice.fr. URL consultato il 16 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2008).
  24. ^ (FR) Sylvestre Huet, En Antarctique, Concordia a bien passé l'hiver, su liberation.fr, Libération, 16 settembre 2005. URL consultato il 15 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2010).
  25. ^ (FR) Éric Aristidi, Les hivernants, su www-luan.unice.fr. URL consultato il 9 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2009).
  26. ^ (FR) Éric Aristidi, 28 Août - 10 Septembre, su www-luan.unice.fr. URL consultato il 9 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2008).
  27. ^ (FR) Djamel Mekarnia, Hivernage 2007 - Hivernant, su www-luan.unice.fr. URL consultato il 15 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2008).
  28. ^ (FR) Portraits des hivernants 2009, su ipev.fr, Istituto polare francese Paul-Émile Victor. URL consultato il 15 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2016).
  29. ^ (FR) Portraits des hivernants 2010, su ipev.fr, Istituto polare francese Paul-Émile Victor. URL consultato il 15 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2010).
  30. ^ a b AAEPF, La vie des pôles Archiviato il 21 settembre 2012 in Internet Archive..
  31. ^ PNRA, pp. 95-96.
  32. ^ Vivi con noi la XXIX Spedidione italiana in Antartide, su italiantartide.it. URL consultato il 16 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 15 marzo 2014).
  33. ^ Follow MSS13 Adrianos Golemis to the Antarctic Concordia Station, su isunet.edu. URL consultato il 16 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 15 marzo 2014).
  34. ^ Vivi con noi la XXX Spedizione italiana in Antartide, su italiantartide.it. URL consultato il 2 aprile 2015.
  35. ^ Concordia: dodicesimo winter over, 2016, su italiantartide.it. URL consultato il 13 feb. 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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