Bartolomeo Asmundo

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Bartolomeo Asmundo (XV sec. – Catania, XVI sec) è stato un poeta italiano, attivo negli anni 1480-1530 a Catania, che compose in Lingua siciliana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

È considerato il primo poeta lirico siciliano. Membro di una importante famiglia patrizia catanese occupò varie cariche pubbliche - più volte giurato fra il 1493 e il 1512 -,[1] fu inoltre «reformatur Studii» del Siculorum Gymnasium nel 1495 e nel 1497, una delle più importanti cariche universitarie.[2]
Nella schiera dei poeti vernacoli del Cinquecento siciliano - come il Veneziano, Geronimo d'Avila e Giovanni Nicolò Rizzari ed altri - le sue poesie sono comprese nella parte prima delle Muse siciliane,[3] nella raccolta Scelta di canzoni in siciliano sacre e profane,[4] e ancora altri testi si possono leggere nella Nuova Raccolta di rime siciliane.[5] Le opere, almeno 27 canzuni in ottave [6] di tema sacro e profano, spesso venate dalla malinconia, seguono il petrarchismo rifacendosi agli ideali dell'amore testimoniati nell'opera del toscano Bembo e il serventese dei provenzali.
Sull'Asmundo lo studioso Galeano (Palermo, 1605-1675), più noto con lo pseudonimo di Pier Giuseppe Sanclemente, scrisse: «Fu egli (ciò che più si dee stimare) innanzi d'Antonio Veneziano, e pure compose con tanta maestà di stile, con tanta leggiadria di pensieri, con tanta espressione d'affetti, che sono veramente le sue canzoni degne di qualunque venerazione».[7]
Tra i titoli: Nuddu quieta, si discurri in tuttu; Si Marti mai, si Palladi o Bellona; Sugnu cu la Furtuna in tali puntu; Sugnu riduttu, chi s'iu mi lamentu; Affannu nun fu mai tantu, né tali;Ch'iu per vui mora mi fu datu in sorti.[8] Il Paruta, nell'elogio dedicatogli, scrisse con chiara allusione alla questione del plagio di Pietro Bembo, dando credito a quella tradizione letteraria che attribuiva la paternità della "canzuni" dal titolo Per la continua guerra all'Asmundo, ma che da recenti studi (Lampiasi 1986) va assegnata a Bartolomeo Corbera (o Incorvera), pretore di Palermo nel 1472, siciliano di famiglia nobile d'origine catalana.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Francesco Maria Emanuele e Gaetani, marchese di Villabianca, Della Sicilia nobile, parte terza, Palermo, nella Stamperia de' Santi Apostoli, per Pietro Bentivegna, 1754-1759, pp. 295-297 e passim.
  2. ^ Remigio Sabbadini, Storia documentata della R. Università di Catania, Catania, Stab. tip. C. Galatola, 1898, p.28, docc. 259 e 283.
  3. ^ Le Muse siciliane, overo Scelta di tutte le canzoni della Sicilia, raccolte da Pier Giuseppe Sanclemente (= Giuseppe Galeano), Palermo 1648-54 (ristampa, Catania 1996). Anche on line (edizione 1645)
  4. ^ Scelta di canzoni in siciliano sacre e profane colle versioni latine, raccolte da Vincenzo Di Blasi e Gambacorta, Palermo, tip. di Angelo Felicella, 1753, vol. I.
  5. ^ Nuova scelta di rime siciliane illustrata colle note a comodo degl'Italiani. Tomo primo [-secondo], a cura di Gaetano Maria Bentivegna, Palermo, nella stamperia de' SS. Apostoli, 1770.
  6. ^ Gaetana Maria Rinaldi, Il repertorio delle 'canzuni' siciliane dei secoli XVI-XVII, in «Bollettino del Centro di studi filologici e linguistici siciliani», Palermo, n. 18, 1995, pp.41-108.
  7. ^ Le Muse siciliane, overo Scelta di tutte le canzoni della Sicilia, cit, p.130.
  8. ^ Raffaele Girardi, Incipitario della lirica meridionale e repertorio generale degli autori di lirica nati nel Mezzogiorno d'Italia (secolo XVI), Firenze, L.S. Olschki, 1996. - 457 p. ; 24 cm. - (Biblioteca dell'Archivum romanicum. Ser. I ; vol. 277) ISBN 88-222-4484-2

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Innocenzio Fulci, Lezioni filologiche sulla Lingua Siciliana opera utile ai siciliani non meno che agli stranieri che sien vaghi di conoscere il siciliano dialetto, Catania, tip. del Reale ospizio di Beneficenza, 1855. Anche on line (edizione 1855)
  • S. Salomone Marino, Poesie siciliane del secolo XVI, in «Archivio Storico Siciliano», Palermo, n. ser., XXIII, 1898.
  • Giuseppe Abbadessa, Gli elogi dei poeti siciliani scritti da Filippo Paruta, in «Archivio Storico per la Sicilia Orientale», Catania, n. ser., XXXI, 1906, pp. 113–169, p. 128.
  • Santi Correnti, Cultura e storiografia nella Sicilia del Cinquecento, Catania, Istituto siciliano di cultura regionale, 1972.
  • Salvatore Camilleri, Introduzioni e antologia poetica dal 1480 ad oggi, in Michele Castagnola, Dizionario fraseologico siciliano italiano, Catania, C. Galàtola, 1863 (ristampa, Palermo 1979).
  • Maria Lampiasi, «Canzuni» inedite di petrarchisti siciliani nel tardo Quattrocento, «Bollettino Centro studi filologici e linguistici siciliani », Palermo, 15 (1986), pp. 184–205.
  • Armando Bisanti, Poesia siciliana del tardo Medioevo e del Rinascimento, «Critica letteraria», Napoli, n.131, fasc. II, 2006.
  • Salvatore Camilleri, Da Bartolomeo Asmundo alla "Baronessa di Carini", Catania, Boemi, 2008.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]