Vai al contenuto

Baba Farid

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Baba Farid in un incontro immaginario di santi sufi, dipinto di un artista del Guler

Farīduddīn Masūd Ganjshakar (noto come Bābā Farīd o Sheikh Farīd; in persiano فریدالدین گنج شکر‎; Kahtwāl, ... – Pakpattan, 1280) è stato un mistico indiano dell'ordine sufi Cishtiyya.

Baba Farid nacque nei pressi di Multan, nel Punjab, da una famiglia originaria di Kabul. Durante il regno di Nasir-ud-Din Qabacha incontrò Qutbuddin Bakhtiar Kaki, un derviscio errante della valle di Fergana che gli insegnò le pratiche ascetiche e le preghiere sufi. Si unì poi alla corrente sufi di Jalaluddin Tabrizi e infine aderì alla Cishtiyya introdotta in India da Mo'inoddin Cishti.[1]

Baba Farid predicò nel Punjab soprattutto ad Hansi e a Pakpattan (un tempo nota come Ajōdhān). In quest'ultima città fondò una khanqah che attrasse molti discepoli e vi morì. La sua tomba divenne un'importante meta di pellegrinaggio, tanto da essere visitata da Akbar e Tamerlano, nonché dalle comunità sikh e induiste che lo venerano come Ganj-e Šakar ("tesoro di zucchero").[1]

Molti furono gli illustri allievi di Baba Farid: Alauddin Sabir Kaliyari, Jamaluddin Qutb Hansoi e Nizam-ud-din Auliya. La sua dottrina era basata sul manuale sufi Awāref al-maʿāref redatto da Shihab al-Din 'Umar al-Suhrawardi.[1]

  1. ^ a b c (EN) Gerhard Böwering, GANJ-E ŠAKAR, Farid-al-Din Masʿud, su Encyclopaedia Iranica.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN212332446 · ISNI (EN0000 0003 5914 6218 · CERL cnp01382558 · LCCN (ENn50011058 · GND (DE12292262X · BNF (FRcb14639295m (data) · J9U (ENHE987007463619005171