B.B. King
B.B. King | |
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B.B. King in concerto (2009) | |
Nazionalità | ![]() |
Genere | Electric blues[1] Blues[1] Soul blues[1] Memphis blues[1] |
Periodo di attività musicale | 1949 – 2015 |
Album pubblicati | 70 |
Studio | 41 |
Live | 19 |
Raccolte | 10 |
Sito ufficiale | |
B. B. King, pseudonimo di Riley B. King (Itta Bena, 16 settembre 1925[2] – Las Vegas, 14 maggio 2015), è stato un chitarrista e cantante statunitense.
Con una lunghissima carriera, è stato uno dei più importanti esponenti del blues della seconda parte del XX secolo e del XXI. Con la sua "Lucille", una chitarra Gibson ES-335 custom, è diventato un'icona stessa del genere musicale già a partire dagli anni cinquanta.
Ha vinto 14 volte il Grammy. Nella rivista Rolling Stone è posto come sesto miglior chitarrista di tutti i tempi (Lista dei 100 migliori chitarristi secondo Rolling Stone). Il suo stile è caratterizzato da suoni caldi e incisivi, che danno vita al blues elegante che lo ha contraddistinto per tutta la sua carriera. Il suo stile chitarristico è caratterizzato solo da parti soliste che si alternano al canto, senza quasi mai sfociare in parti di accompagnamento, se non per altri musicisti.
Indice
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Nato a Itta Bena il 16 settembre 1925, King passò molta della sua infanzia vivendo con la madre e la nonna, lavorando come contadino. King ha detto che veniva pagato 35 centesimi per ogni 100 libbre (45 kg) di cotone che raccoglieva, prima di scoprire il suo talento. Da giovane, si appassionò ai cantanti neri come T-Bone Walker e Lonnie Johnson e artisti jazz come Charlie Christian e Django Reinhardt. Presto incominciò a esercitarsi cantando musica gospel in chiesa.
Nel 1943 King si trasferì a Indianola e tre anni dopo a Memphis, dove affinò la sua tecnica di chitarrista con l'aiuto del cugino, il chitarrista country blues Bukka White.
Alla fine, King incominciò a trasmettere la sua musica dal vivo sulla radio di Memphis WDIA come disc-jockey, una stazione che aveva da poco cambiato la propria programmazione per trasmettere soltanto musica nera, cosa estremamente rara all'epoca. Alla radio King incominciò ad usare il nome The Pepticon Boy, che più tardi divenne The Blues Boy from Beale Street (il ragazzo del blues di Beale Street) o più semplicemente The Beale Street Blues Boy: il nome fu poi abbreviato a Blues Boy e, infine, a B.B.[3]
Nel 1949 King cominciò a registrare canzoni per la RPM Records di Los Angeles. Gran parte delle sue prime registrazioni furono prodotte da Sam Phillips che poi avrebbe fondato la leggendaria Sun Records.
Negli anni cinquanta King divenne uno degli esponenti principali del panorama R&B collezionando una lunga lista di hits tra i quali You Know I Love You, Woke Up This Morning, Please Love Me, When My Heart Beats Like a Hammer, Whole Lotta' Love, You Upset Me Baby, Every Day I Have the Blues, Sneakin' Around, Ten Long Years, Bad Luck, Sweet Little Angel, On My Word of Honor, e Please Accept My Love. Nel 1962 King firmò per la ABC-Paramount Records.
Nel novembre del 1964 King registrò al Regal Theater di Chicago l'album Live at the Regal che sarebbe ben presto entrato nella leggenda.
Il primo successo di King al di fuori del mercato blues fu una riedizione di The Thrill Is Gone di Roy Hawkins che nel 1969 scalò le classifiche sia pop che R&B, evento molto raro anche nel ventunesimo secolo e vinse il Grammy Award for Best Male R&B Vocal Performance. L'elenco dei successi di King continuò per tutti gli anni settanta con canzoni quali To Know You Is to Love You e I Like to Live the Love. Dal 1951 al 1985 King è apparso sulle classifiche R&B di Billboard ben 74 volte. Nel 1986 vince il Grammy Award for Best Traditional Blues Album con My Guitar Sings the Blues.
Nei decenni successivi King ha registrato sempre meno senza perdere in popolarità grazie alla partecipazione a film e show televisivi (tra cui una puntata de I Robinson dove interpreta se stesso) e tenendo annualmente circa 300 serate. Nel 1988 ha conquistato una nuova generazione di fan grazie al singolo When Love Comes to Town, suonata insieme agli U2. Nel 2000 ha invece registrato Riding with the King in coppia con Eric Clapton.
Nella sua carriera ha suonato insieme a moltissimi artisti e gruppi, tra cui Eric Clapton, Buddy Guy, David Gilmour, Steve Winwood, Muddy Waters, Paul Butterfield, Luciano Pavarotti, Richie Sambora, Phil Collins, Billy Ocean, Stevie Ray Vaughan, Etta James, Gladys Knight, Chaka Khan, James Brown, Jerry Lee Lewis, Little Richard, Ray Charles, Albert King, Gary Moore, Diane Schuur, Slash, U2, John Mayer, Jeff Beck, Gloria Estefan, Roger Daltrey, Bobby Bland, Zucchero Fornaciari, Tracy Chapman, Sheryl Crow, Billy Preston, Elton John, Mark Knopfler, Van Morrison, Billy Gibbons, Willie Nelson, Brad Paisley e Aretha Franklin e la sua partecipazione, nel 1990, al Pistoia Blues Festival con Jeff Healey ed Edoardo Bennato dove interpretano alcuni brani tra cui quello di Edoardo, Signor censore. Singolare è inoltre una sua esibizione insieme all'attore Bruce Willis, suo fan, e Anthony Jacobson, un amico d'infanzia.
È indubbio che King sia stato fonte di ispirazione per moltissimi musicisti, da almeno cinquant'anni, e che la sua fama nel mondo musicale non sia diminuita.
Nel 2004 King è stato insignito di una laurea ad honorem presso la Università del Mississippi.
Nel 2005 per festeggiare i suoi 80 anni, pubblica un album pieno di ospiti: Van Morrison, Billy Gibbons, Eric Clapton, Sheryl Crow, Darryl Hall & John Oates, John Mayer, Mark Knopfler, Glenn Frey, Gloria Estefan, Roger Daltrey, Bobby Bland ed Elton John.
King ha inoltre donato la sua collezione blues all'Ole Miss Center for Southern Studies.
B.B. King è morto nella notte fra il 14 e il 15 maggio 2015 nella sua casa di Las Vegas, per le conseguenze del diabete del quale soffriva da anni.[4] I funerali si sono svolti il 31 maggio presso la Bell Grove Missionary Baptist Church di Indianola, in Mississippi, alla presenza di centinaia e centinaia di persone.[5]
King e la chitarra[modifica | modifica wikitesto]
Nell'inverno del 1949, King stava suonando in una sala da ballo nell'Arkansas[2]. Per riscaldare il locale era stato acceso un barile contenente del kerosene, una pratica non troppo insolita[2]. Due uomini incominciarono a litigare, facendo cadere il barile contenente il kerosene infuocato sul pavimento e questo scatenò un incendio e conseguente evacuazione[2]. Una volta fuori, King si rese conto di aver lasciato la sua chitarra (una Gibson semi acustica) nell'edificio in fiamme e rientrò per recuperarla[2]. Il giorno dopo, King scoprì che i due uomini avevano combattuto per una donna chiamata Lucille e decise di chiamare Lucille la sua prima chitarra, così come tutte le chitarre che ha posseduto da quell'esperienza quasi fatale, per ricordarsi di non fare mai più una cosa del genere[2]. Altra versione invece vuole che, saputo il nome, avesse detto «per colpa di Lucille a momenti ci rimetto la vita» creando poi un doppio senso tra la ragazza e la chitarra.
In particolare, Lucille è una Gibson Custom Shop basata sul modello ES-355 (nella sua carriera ha suonato anche ES-175, ES-330, ES-345 ma è del 355 che ha fatto il suo marchio), una chitarra nera semiacustica prodotta appositamente per B.B. King e costruita secondo le sue specifiche. Come altre 355, Lucille ha il Vari-tone, un selettore rotativo che interviene inserendo diverse combinazioni R/C per dare diversi tagli al suono proveniente dai pickup; di fatto si va da un suono gonfio e rotondo fino al suono più fine e sottile adatto al funky. A differenza delle normali ES-355, non ha le buche a effe pur essendo semiacustica, e ha il manico di acero anziché mogano.[6]
Discografia[modifica | modifica wikitesto]
Album in studio[modifica | modifica wikitesto]
- 1957 - Singin' the Blues
- 1958 - The Blues
- 1959 - B. B. King Wails
- 1959 - Sings Spirituals
- 1960 - The Great B. B. King
- 1960 - My Kind of Blues
- 1961 - Blues for Me
- 1962 - Blues in My Heart
- 1962 - Easy Listening Blues
- 1963 - B. B. King
- 1963 - Mr. Blues
- 1966 - Confessin' the Blues
- 1968 - Blues on Top of Blues
- 1968 - Lucille
- 1969 - Live & Well
- 1969 - Completely Well
- 1970 - Indianola Mississippi Seeds
- 1971 - Live in Cook County Jail
- 1971 - B.B. King in London
- 1972 - L.A. Midnight
- 1972 - Guess Who
- 1973 - To Know You Is to Love You
- 1974 - Friends
- 1977 - King Size
- 1978 - Midnight Believer
- 1979 - Take It Home
- 1981 - There Must Be a Better World Somewhere - Grammy Award alla miglior registrazione di musica etnica o tradizionale
- 1982 - Love Me Tender
- 1983 - Blues 'N' Jazz - Grammy Award for Best Traditional Blues Album
- 1985 - Six Silver Strings
- 1989 - King of Blues
- 1991 - There Is Always One More Time
- 1993 - Blues Summit - Grammy Award for Best Traditional Blues Album
- 1995 - Lucille & Friends
- 1997 - Deuces Wild - nona posizione in Nuova Zelanda
- 1998 - Blues on the Bayou - Grammy Award for Best Traditional Blues Album
- 1999 - Let the Good Times Roll
- 2000 - Riding with the King
- 2000 - Makin' Love Is Good for You
- 2001 - A Christmas Celebration of Hope - Grammy Award for Best Traditional Blues Album
- 2003 - Reflections
- 2005 - B. B. King & Friends: 80
- 2008 - One Kind Favor
Live[modifica | modifica wikitesto]
- 1965 - Live at the Regal
- 1967 - Blues is King
- 1967 - The Kings' Jam (live bootleg)
- 1970 - The Incredible Soul of B. B. King
- 1971 - Live in Cook County Jail
- 1974 - Together for the First Time... Live
- 1980 - Live "Now Appearing" at Ole Miss
- 1987 - Live and Well
- 1990 - Live at San Quentin - Grammy Award for Best Traditional Blues Album
- 1990 - B.B. King and Sons Live
- 1991 - Live at the Apollo - Grammy Award for Best Traditional Blues Album
- 1993 - Live at Montreux
- 1996 - How Blue Can You Get? Live Performances
- 1997 - Live at the Regal
- 1998 - Live in Cook County Jail
- 1999 - Live in Japan
- 2001 - Live at San Quentin (Remastered)
- 2002 - Royal Jam - The Crusaders with B.B. King and the Royal Philharmonic Orchestra
- 2008 - B.B. King Live
- 2012 - Live at the Royal Albert Hall 2011
Raccolte[modifica | modifica wikitesto]
- 1960 - The Electric B.B. King - His Best
- 1987 - One Nighter Blues
- 1998 - His Best - The Electric B.B. King
- 1998 - Greatest Hits
- 1999 - Millennium Collection - 20th Century Masters
- 1999 - His Definitive Greatest Hits
- 2000 - Anthology
- 2001 - Here & There - The Uncollected B.B. King
- 2003 - Christmas Collection - 20th Century Masters
- 2005 - Ultimate Collection
- 2005 - B. B. King & Friends: 80
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c d (EN) B.B. King, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 18 luglio 2019.
- ^ a b c d e f Massimo Cotto, We will rock you, BUR books.google.it
- ^ John Gilliland, Show 4, in Pop Chronicles, Digital.library.unt.edu, 1969. Track 4.
- ^ È morto B.B. King, ilpost.it, 15 maggio 2015. URL consultato il 15 maggio 2015.
- ^ Usa: l'ultimo addio a B.B. King, su euronewsit. URL consultato il 31 maggio 2015.
- ^ Gibson Memphis BB King, su www2.gibson.com. URL consultato il 17 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2015).
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- B.B. King, Il blues intorno a me, 2nd edition, Feltrinelli Editore Milano, 2004, pp. 310 pages, ISBN 88-07-81767-5.
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
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Kennedy Center Honors |
— 1995 |
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Medaglia Presidenziale della Libertà |
— 2006 |
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikiquote contiene citazioni di o su B.B. King
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su B.B. King
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Sito ufficiale, su bbking.com.
- (EN) B.B. King, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) B.B. King, su Find a Grave.
- B.B. King, su Last.fm, CBS Interactive.
- (EN) B.B. King, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) B.B. King, su Discogs, Zink Media.
- (EN) B.B. King, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) B.B. King, su genius.com.
- (EN) B.B. King, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- (EN) B.B. King, su AllMovie, All Media Network.
- (DE, EN) B.B. King, su filmportal.de.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 37102303 · ISNI (EN) 0000 0001 0888 6545 · LCCN (EN) n82006577 · GND (DE) 118864122 · BNF (FR) cb13895993b (data) · NDL (EN, JA) 00847664 · WorldCat Identities (EN) n82-006577 |
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