Béla II d'Ungheria
Béla II d'Ungheria | |
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Béla II in una miniatura del Chronicon Pictum | |
Re d’Ungheria e Croazia | |
In carica | 1º marzo 1131 - 13 febbraio 1141 |
Incoronazione | 28 aprile 1131 |
Predecessore | Stefano II |
Successore | Géza II |
Nascita | 1110 circa |
Morte | Székesfehérvár, 13 febbraio 1141 |
Luogo di sepoltura | Basilica dell’Assunzione, Székesfehérvár |
Dinastia | Arpadi |
Padre | Álmos d’Ungheria, figlio di Géza I |
Madre | Predslava di Kiev |
Consorte | Elena di Rascia |
Figli | Elisabetta Géza II Ladislao II Stefano IV Almos Sofia |
Religione | Cattolicesimo |
Béla II d'Ungheria detto il Cieco (1110 circa – 13 febbraio 1141) fu re d'Ungheria dal 1131 al 1141.
Il suo governo viene generalmente considerato pacifico nonostante i tragici eventi della sua gioventù.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Figlio del principe Álmos, fu accecato insieme al padre da suo zio Colomanno, per permettere la successione al trono d'Ungheria a Stefano II d'Ungheria, figlio di Colomanno.
Béla fu sostenuto dai nobili ungheresi e salì al trono dopo il regno di Stefano II, che lo richiamò dall'esilio in Costantinopoli.
Nel 1136 invase per la prima volta la Bosnia, instaurandoci lo stato vassallo chiamato Banato di Bosnia, che assegnò inizialmente come titolo onorifico al figlio Ladislao.
Riuscì a sconfiggere gli eserciti russi e polacchi e penetrò in Polonia. Strinse amicizia con Giovanni di Grecia e Lotario II.
Gli succedette il figlio maggiore, Géza II.
Figli[modifica | modifica wikitesto]
Sposò Elena di Rascia, con la quale ebbero sei figli:
- Elisabetta
- Géza II re d'Ungheria
- Ladislao II re d'Ungheria
- Stefano IV re d'Ungheria
- Almos
- Sofia
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Nicola Asztalos, Alessandro Pethö, Storia dell'Ungheria, Milano, Genio, 1937
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Hungary Kings, su fmg.ac.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 311734964 · LCCN (EN) no2019137592 · GND (DE) 1062997034 · CERL cnp02114159 · WorldCat Identities (EN) lccn-no2019137592 |
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