Avvelenamento da cadmio
L' avvelenamento da cadmio è una condizione clinica caratterizzata dall'assunzione acuta o cronica di cadmio.
Metodi di intossicazione[modifica | modifica wikitesto]
Il cadmio solitamente non viene ingurgitato dagli esseri umani, tuttavia gli alimenti possono essere contaminati da scarichi di miniere o comunque acque inquinate. Lo si trova anche nell'aria che viene respirata quando la spazzatura viene bruciata (soprattutto in presenza di plastica o batterie)
Sintomatologia[modifica | modifica wikitesto]
I sintomi e i segni clinici variano di gravità a seconda della quantità inalata o ingerita, nei casi più gravi troviamo dispnea, cianosi, nausea, febbre, diarrea, tachicardia, edema polmonare.
Tardivi[modifica | modifica wikitesto]
Se l'esposizione o l'assunzione sono croniche i sintomi sono più gravi: anosmia, anemia, tubulopatia renale.
Eziologia[modifica | modifica wikitesto]
Tale avvelenamento può avvenire tramite ingestione o inalazione del cadmio.
Terapie[modifica | modifica wikitesto]
Il trattamento prevede oltre all'immediato allontanamento dal luogo di esposizione o la cessazione dei cibi inquinati, anche una terapia di supporto, vi sono alcuni farmaci controindicati come il dimercaprolo poiché potrebbe peggiorare la situazione renale.
Prognosi[modifica | modifica wikitesto]
La prognosi è nefasta se non viene effettuata un trattamento adeguato e rapido.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Joseph C. Segen, Concise Dictionary of Modern Medicine, New York, McGraw-Hill, 2006, ISBN 978-88-386-3917-3.
- Douglas M. Anderson, A. Elliot Michelle, Mosby’s medical, nursing, & Allied Health Dictionary sesta edizione, New York, Piccin, 2004, ISBN 88-299-1716-8.
- Harrison, Principi di Medicina Interna (il manuale - 16ª edizione), New York - Milano, McGraw-Hill, 2006, ISBN 88-386-2459-3.
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