Avogadro (famiglia vercellese)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Avogadro
Nisi lacessitus laedo
Fasciato d'oro e di rosso, di dieci pezzi
Stato Regno d'Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Regno di Sardegna
Titoli
FondatoreGuala di Casalvolone (1039 d.C.)
Data di fondazione1039
Etniaitaliana
Rami cadetti
  • Avogadro di Casalvolone e Casalgiate
Conti e Signori di Casalvolone e Casalgiate
  • Avogadro di Casanova di Altessano
Conti di Casanova Elvo e Signori di Altessano
  • Avogadro di Ceretto
Conti di Ceretto
  • Avogadro di Collobiano
Conti di Collobiano
(“estinti nel XVI s.”)
  • Avogadro di Massazza e Villanova
Conti e Signori di Massazza e Villanova
  • Avogadro di Quaregna
Conti di Quaregna
  • Avogadro di Quinto
Conti di Quinto e Signori di Olcenego
  • Avogadro di San Giorgio e della Motta
Conti della Motta e Signori di Monferrato
(“estinti nel XVI s.”)
  • Avogadro di Valdengo
Conti di Cavaglià e Baroni di Piverone
(“estinti nel XVIII s.”)
  • Avogadro di Vigliano
Conti di Vigliano e Montecavallo
  • Avogadro di Balzola e di Arborio
  • Avogadro di Benna-Villa e Casa del Bosco:
Consignori di Villa e Casa del Bosco
  • Avogadro di Cerrione de Guala
  • Avogadro di Magnano:
Signori di Magnano
  • Avogadro di Cerrione della Marchisia di Donato
  • Avogadro di Cerrione Mirono-de Chiapino
  • Avogadro di Cerrione e di Netro
  • Avogadro di Novara
  • Avogadro di Cerrione di Sala
Signori di Sala
(“detti Genovesi”)
  • Avogadro di Ronco:
Signori di Ronco
  • Avogadro di Cerrione di Torazzo e di Zubiena
  • Avogadro di Cerrione-Trotti Bentivoglio
  • Avogadro di Valdengo
  • Avogadro di Valdengo-Bertodano
  • Avogadro di Valdengo-Collobiano
  • Avogadro di Valdengo-Lascaris
(“estinti nel XVIII s.”)
  • Avogadro di Valdengo-Pezzana

La famiglia Avogadro è un'antica famiglia nobile piemontese, in particolare del vercellese.

Storia degli Avogadro[modifica | modifica wikitesto]

La nobile famiglia Avogadro, originaria dei monti biellesi, risale all'XI secolo. Si trapiantò a Vercelli e detenne l'avvocazia della chiesa di Vercelli, dandole molti vescovi e visconti. Deve infatti il suo nome all'attività di avvocato del vescovo di Vercelli svolta da vari membri della casata. Si affermò nel corso del medioevo grazie beni ottenuti dallo stesso vescovo e finì per imporsi sulle fazioni avversarie specialmente dopo la conquista della città da parte dei Visconti (1335). Nel 1165 furono investiti dal vescovo Uguccione dei feudi di Cerrione e Magnano; questa innovazione, insieme all'acquisizione di una certa autonomia, favorì l'affermazione dell'istituto comunale[1]. Nelle lotte che videro l'impero contrapposto al papato, i biellesi pensarono bene di premunirsi contro i vicini e potenti ghibellini; il Comune (ma anche gli Avogadro) edificò diversi castelli, vanificando così i tentativi dei Valperga di impadronirsi della città[1].

Il legato pontificio nel 1243 vendette al comune di Vercelli numerosi territori, fra i quali quello di Biella. Eletto vescovo, Martino Avogadro di Quaregna rivendicò con ogni sforzo i Comuni biellesi alla supremazia ecclesiastica; riuscì a ricostruire le mura di Biella, così tutelandosi dai vercellesi[1]. Dal 1379 i biellesi si convinsero a porsi sotto la protezione dei Savoia per trent'anni; sarebbero stati seguiti, nel 1404, dagli Avogadro con i loro feudi, che posero sotto la protezione di Amedeo VIII di Savoia; i guelfi vercellesi furono portati al sommo della loro potenza da Simone Avogadro di Collobiano[1].

Amedeo VIII di Savoia diede loro vasti benefici sparsi tra Cerrione, Mongiovetto (presso Cerrione), Zubiena, Sala, Donato, Cossato, Ponderano, Quaregna, Cerreto, Bruato, Piatto, Valdengo, Vigliano, Mottalciata, Massazza, Benna, Albano, Villata, Casalvolone e Nebbione. Ne fecero parte feudatari e conti di Vercelli, pretori e podestà di Milano, cavalieri dell'ordine di Malta e dell'ordine Mauriziano nonché lo scienziato conte Amedeo noto per la legge sui fluidi da lui scoperta.

Il 25 aprile 1548 i numerosi rami abolirono gli statuti dei rispettivi consortili e stilarono un unico "patto di famiglia"[2][3].

Avogadro di Vigliano[modifica | modifica wikitesto]

Il ramo degli Avogadro di Vigliano che trae origine nel XVII secolo da Baldassarre. La famiglia possedeva terreni a Castelletto Scazzoso (oggi Castelletto Monferrato). Tra i discendenti di Baldassarre ricordiamo nel XVIII secolo Giuseppe Maria e poi Augusto (1832-1895), colonnello dei carabinieri, riconosciuto conte nel 1894, cui succede nel titolo il fratello Pietro Efisio, padre di Federico. Il prozio di Federico, Giacomo Felice, divenne padre di numerosi figli maschi come Giovanni Francesco, Ferdinando, Edoardo e Alberto.

Avogadro di Valdengo[modifica | modifica wikitesto]

Il castello di Valdengo.

La presenza degli Avogadro a Valdengo risalirebbe all'XI secolo, ma è provata con sicurezza a partire dal XII secolo. La realizzazione del consortile di Vigliano, Valdengo e Montecavallo si poté dire definitiva solo dal Trecento.

Nel 1655 il consortile assunse anche il titolo di Collobiano e Formigliana, ereditato da Virginio di Collobiano, ultimo discendente di Simone di Collobiano, nobiluomo distintosi nella politica vercellese Trecento[2].

Avogadro di Cerrione[modifica | modifica wikitesto]

Il ramo di Cerrione si stabilì in loco tra l'XI e il XII secolo. Il castello dominava il paese divenne presto il centro di un consortile che si estendeva anche su Occhieppo Inferiore e Occhieppo Superiore, Netro, Donato, Sala, Torrazzo, Zubiena, Magnano, Graglia e Mongrando. Il feudo venne meno a partire dai primi del Seicento, quando le proprietà cominciarono ad essere smembrate e vendute. L'ultimo ricordo del consortile, il castello, fu distrutto durante la seconda guerra mondiale[4]. Per disposizione testamentaria del Marchese Lorenzo, morto senza discendenti, gli Avogadro di Cerrione e di Netro aggiungono al cognome Trotti Bentivoglio.

Amedeo Avogadro, il più noto rappresentante del ramo di Quaregna.

Avogadro di Quaregna[modifica | modifica wikitesto]

Questa linea aveva sede nel feudo di Quaregna. Le si unì il ramo di Cerreto ed ebbe inoltre stretti rapporti con il ramo di Valdengo. Col tempo si distinsero tre linee, delle quali una sola mantenne il titolo comitale.

Da questa famiglia proveniva il noto scienziato Amedeo Avogadro[5].

Membri illustri[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Storia di famiglia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di storia di famiglia