Avi Maoz

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Avi Maoz
Maoz nel 2021

Leader del partito istraeliano Noam
In carica
Inizio mandato2021

Dati generali
Partito politicoNoam

Avi Maoz, vero nome Avigdor Maoz (in ebraico אֲבִיגְדוֹר "אָבִי" מָעוֹז?; Haifa, 6 luglio 1956), è un funzionario e politico israeliano, leader del partito di estrema destra Noam.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Maoz è nato Avigdor Fischheimer nel quartiere Kiryat Shmuel di Haifa nel 1956.[1] È il figlio dei sopravvissuti all'Olocausto Esther e Israel Fischheimer. Nel 1975 si è arruolato nell'IDF e nel 1977 è stato partner nella creazione dell'insediamento Migdal Oz a Gush Etzion, e in seguito è stato segretario del Kibbutz. Tra il 1980 e il 1991 ha studiato in una yeshiva.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Attività professionale[modifica | modifica wikitesto]

Maoz è stato nominato direttore del Ministero dell'Interno da Natan Sharansky nel 1999, e successivamente è diventato direttore del Ministero dell'Edilizia sotto il ministro Effi Eitam.[2] È stato anche direttore generale del partito Yisrael BaAliyah.[3]

Leader del partito Noam[modifica | modifica wikitesto]

Maoz è diventato il leader del partito Noam dopo la sua fondazione nel 2019.[2] La sua campagna è basata sull'"identità ebraica" di Israele, che secondo Maoz dovrebbe essere un'interpretazione di estrema destra del giudaismo ortodosso e contro gli arabi, il secolarismo e il giudaismo riformato.[4][5] Ha condotto una campagna pesante contro i diritti LGBT, chiedendo il divieto delle parate del Pride e la legalizzazione della terapia di conversione.[4] È contrario alle donne che prestano servizio nelle forze di difesa israeliane[6] e ha chiesto una maggiore segregazione di genere negli eventi pubblici.

Prima delle elezioni della Knesset del 2021, è stato classificato al sesto posto nella lista del Partito sionista religioso[1] ed è stato eletto alla Knesset poiché il partito ha vinto sei seggi.[2]

È stato rieletto alle elezioni della Knesset del 2022 come parte del Partito del sionismo religioso,[7] sebbene il partito si sia diviso in tre fazioni il 20 novembre 2022.[8] Un accordo firmato il 27 novembre 2022 prevede la nomina di Maoz nell'incarico di viceministro in una coalizione guidata da Benjamin Netanyahu.[4] Come parte dell'accordo, Maoz guiderà una nuova organizzazione incentrata sull'identità ebraica, che includerà il controllo di Nativ, un organismo che gestisce l'immigrazione dai paesi dell'ex Unione Sovietica. Maoz ha affermato di voler modificare la Legge del ritorno in Israele per escludere i nipoti non ebrei di ebrei e riconoscere solo le conversioni ortodosse al giudaismo per la migrazione.[9]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Maoz vive a Gerusalemme, è sposato e ha dieci figli.[10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (HE) בחירות 2021: חברי הכנסת ה-24 מטעם הציונות הדתית, in Mako, 25 marzo 2021.
  2. ^ a b c (EN) Reform rabbi, Kahanist agitator, firebrand writer: The new Knesset's 16 rookies, in The Times of Israel, 26 marzo 2021.
  3. ^ (EN) Zvika Klein, What will Avi Maoz taking over Nativ mean for former Soviet Union Jews?, in The Jerusalem Post, 28 novembre 2022. URL consultato il 28 novembre 2022.
  4. ^ a b c (EN) Carrie Keller-Lynn, Netanyahu puts extremist homophobic politician in charge of Israel’s Jewish identity, in The Times of Israel, 27 novembre 2022. URL consultato il 28 novembre 2022.
  5. ^ (EN) Netanyahu signs Israel coalition deal with anti-LGBT Noam party, in BBC News, 28 novembre 2022. URL consultato il 28 novembre 2022.
  6. ^ (EN) The new 'normal'? Far-right, anti-LGBT candidate set to enter Knesset, in The Times of Israel, 24 marzo 2021.
  7. ^ (EN) As 25th Knesset sworn in, president urges MKs to end ‘addiction’ to toxic discourse, in The Times of Israel, 15 novembre 2022. URL consultato il 28 novembre 2022.
  8. ^ (EN) After joint run, Religious Zionism party splits into three factions, in The Times of Israel, 20 novembre 2022. URL consultato il 28 novembre 2022.
  9. ^ (EN) Carrie Keller-Lynn, Far-right MK Maoz says will act according to law in handling Jewish immigration, in The Times of Israel, 28 novembre 2022. URL consultato il 2 dicembre 2022.
  10. ^ (EN) How to Understand the Right-Wing Religious Zionists Parties, su jewishpress.com, 11 febbraio 2021.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • [Avi Maoz sul sito web della Knesset]
Controllo di autoritàVIAF (EN78153288282532651617 · J9U (ENHE987007399823805171