Autodromo Hermanos Rodríguez

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Autódromo Hermanos Rodríguez
Tracciato di Autódromo Hermanos Rodríguez
Tracciato di Autódromo Hermanos Rodríguez
Localizzazione
StatoBandiera del Messico Messico
LocalitàCittà del Messico
Caratteristiche
LunghezzaFormula 1: 4 304[1] m
Formula E: 2 628 m
NASCAR: 4 052 m
Ovale: 1 609 m
CurveFormula 1: 17
Formula E: 17
NASCAR: 16
Ovale: 4
Il circuito, lungo originariamente 5 000 metri, è stato modificato una prima volta nel 1986 e una seconda volta nel 2015.
Inaugurazione1962
Categorie
Formula 1
Formula E
NASCAR
Formula 1
Tempo record1'14"758[1]
Stabilito daMax Verstappen
su Red Bull RB15
il26 ottobre 2019
record in qualifica
Formula E
Tempo record1'14"195
Stabilito daJake Dennis
suPorsche 99X Electric
il14 gennaio 2023
record in gara
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 19°24′15.11″N 99°05′19.49″W / 19.404197°N 99.088747°W19.404197; -99.088747

L'Autódromo Hermanos Rodríguez (Autódromo Fratelli Rodríguez) è un circuito automobilistico permanente posto in un parco alla periferia di Città del Messico, che ha ospitato il Gran Premio del Messico di Formula 1 dal 1963 al 1970, dal 1986 al 1992 e dal 2015 al 2019. Dal 2020 ospita il Gran Premio di Città del Messico.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Vista satellitare dell'odierno circuito

Ha ospitato tutte le venti edizioni del Gran Premio del Messico valide per il mondiale di Formula 1 tra il 1963 e il 2019. Fino al 1972[2] il suo nome era Magdalena Mixhuca, poi venne intitolato alla memoria dei fratelli Rodríguez, Ricardo e Pedro, entrambi piloti di Formula 1. Riccardo morì durante la prima edizione del Gran Premio del Messico, il 1° Novembre 1962 (gara non valida per il campionato mondiale), a soli 20 anni, mentre Pedro morì nel 1971 quando aveva 31 anni, durante una gara del campionato Interserie sul circuito di Norisring.

Il rettilineo di partenza

Lungo nella prima versione 5000 m, era caratterizzato da un lungo rettilineo iniziale (1192 m) seguito da un altro allungo che terminava con un tornante molto stretto (Hairpin). Vi era poi una serie di curve impegnative (The Esses) che sfociavano nella velocissima curva leggermente rialzata chiamata Peraltada che riportava sul rettilineo iniziale.

Dal 1986 al 1992 si corse su una versione più corta di 4 421 metri che non prevedeva più il tornante Hairpin. Abbandonato dalla Formula 1, venne in seguito utilizzato dalle formule nordamericane, dalla A1GP e dalle serie locali.

Il circuito è tornato a far parte del calendario del mondiale di Formula 1 dal 2015, dopo un profondo restyling da parte dell'architetto del circus Hermann Tilke, portandolo ad una lunghezza attuale di 4304 m, con l'abolizione della curva Peraltada nel terzo settore. Durante l'edizione 2016 del Gran Premio, nel lungo rettilineo, l'allora pilota della Williams Valtteri Bottas ha raggiunto la velocità di 372,5 km/h stabilendo il nuovo record assoluto in gara per la Formula 1.[3]

Trovandosi nei dintorni di Città del Messico, a 2238 m s.l.m., il circuito influenza le vetture a causa della rarefazione dell'aria, creando non pochi problemi aerodinamici e motoristici.

Dalla stagione 2021 di Formula 1 il circuito ospita il Gran Premio di Città del Messico, il cui debutto era già previsto nel campionato 2020, ma successivamente annullato a causa della pandemia di COVID-19.[4]

Il record assoluto del circuito è di 1'14"758 stabilito da Max Verstappen su Red Bull nelle qualifiche del Gran Premio del Messico 2019.[5]

Albo d'oro della Formula 1[modifica | modifica wikitesto]

Gran Premio del Messico[modifica | modifica wikitesto]

Anno Pilota Scuderia
1963 Bandiera del Regno Unito Jim Clark Bandiera del Regno Unito Lotus
1964 Bandiera degli Stati Uniti Dan Gurney Bandiera del Regno Unito Brabham
1965 Bandiera degli Stati Uniti Richie Ginther Bandiera del Giappone Honda
1966 Bandiera del Regno Unito John Surtees Bandiera del Regno Unito Cooper
1967 Bandiera del Regno Unito Jim Clark Bandiera del Regno Unito Lotus
1968 Bandiera del Regno Unito Graham Hill Bandiera del Regno Unito Lotus
1969 Bandiera della Nuova Zelanda Denny Hulme Bandiera del Regno Unito McLaren
1970 Bandiera del Belgio Jacky Ickx Bandiera dell'Italia Ferrari
1986 Bandiera dell'Austria Gerhard Berger Bandiera del Regno Unito Benetton
1987 Bandiera del Regno Unito Nigel Mansell Bandiera del Regno Unito Williams
1988 Bandiera della Francia Alain Prost Bandiera del Regno Unito McLaren
1989 Bandiera del Brasile Ayrton Senna Bandiera del Regno Unito McLaren
1990 Bandiera della Francia Alain Prost Bandiera dell'Italia Ferrari
1991 Bandiera dell'Italia Riccardo Patrese Bandiera del Regno Unito Williams
1992 Bandiera del Regno Unito Nigel Mansell Bandiera del Regno Unito Williams
2015 Bandiera della Germania Nico Rosberg Bandiera della Germania Mercedes
2016 Bandiera del Regno Unito Lewis Hamilton Bandiera della Germania Mercedes
2017 Bandiera dei Paesi Bassi Max Verstappen Bandiera dell'Austria Red Bull
2018 Bandiera dei Paesi Bassi Max Verstappen Bandiera dell'Austria Red Bull
2019 Bandiera del Regno Unito Lewis Hamilton Bandiera della Germania Mercedes

Gran Premio di Città del Messico[modifica | modifica wikitesto]

Anno Pilota Scuderia
2020 Non disputato
2021 Bandiera dei Paesi Bassi Max Verstappen Bandiera dell'Austria Red Bull
2022 Bandiera dei Paesi Bassi Max Verstappen Bandiera dell'Austria Red Bull
2023 Bandiera dei Paesi Bassi Max Verstappen Bandiera dell'Austria Red Bull

Mappe del circuito[modifica | modifica wikitesto]

Formula 1[modifica | modifica wikitesto]

Formula E[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Autódromo Hermanos Rodríguez, su formula1.com. URL consultato il 7 novembre 2021.
  2. ^ (ES) Un poco de historia del Autódromo Hermanos Rodríguez, su autodromohermanosrodriguez.com.mx. URL consultato il 9 marzo 2013.
  3. ^ (EN) Formula 1 Gran Premio de México 2016 – Race Speed Trap (PDF), su fia.com, 30 ottobre 2016. URL consultato il 22 luglio 2020.
  4. ^ Formula 1: annullati i GP di Canada, Stati Uniti, Messico e Brasile, su ClubAlfa.it, 24 luglio 2020. URL consultato il 17 gennaio 2021.
  5. ^ (EN) Formula 1 Gran Premio de México 2019 − Qualifying Session Final Classification (PDF), su fia.com, 26 ottobre 2019. URL consultato il 26 ottobre 2019.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]