Auguste-Barthélemy Glaize

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Il sangue di Venere

Auguste-Barthélemy Glaize (Montpellier, 15 dicembre 1807Parigi, 8 agosto 1893) è stato un pittore e litografo francese di impostazione romantica. Si dedicò prevalentemente alla rappresentazione storica, per la quale divenne famoso, e alla pittura di genere.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Auguste-Barthélemy Glaize nacque a Montpellier nel 1807.[1] Studiò pitura con Achille Devéria e con Eugène Devéria. Divenne poi insegnante ed ebbe come allievo il suo stesso figlio Pierre-Paul-Léon Glaize, oltre ad altri pittori.

È considerato uno dei grandi pittori francesi la cui produzione è costellata di importanti opere storiche e da cicli pittorici mitologici e religiosi di dimensioni monumentali, presenti, questi ultimi, in molte chiese di Francia. Le sue opere contengono spesso nudi femminili e una grande umanità che egli trasferiva nei volti dei suoi soggetti, ma i critici dell'epoca erano generalmente ostili nei confronti di questo modo un po' profano di trattare scene religiose.
Ad esempio Alfred Des Essarts, vedendo il dipinto di Glaize nella chiesa di Quesnoy-sur-Airaines, non apprezzò la tela e fu molto critico dinnanzi al modo assai poco spirituale dell'autore di interpretare i soggetti religiosi; pur tuttavia non mancò di sottolineare l'originalità dell'opera. Questo giudizio, a quel tempo, era tipico della critica religiosa nei confronti dell'arte romantica. Oggi quello stesso quadro è conservato nella chiesa come uno dei capolavori di Glaize.

Auguste-Barthélemy Glaize morì a Parigi a 86 anni. Venne sepolto nel cimitero di Père-Lachaise.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Nelle collezioni pubbliche. Elenco parziale.

  • Amiens, Museo della Picardia : Les Écueils, Salon del 1864.
  • Autun, Museo Rolin : Les Femmes gauloises, épisode de l'invasion romaine, bozzetto per il quadro oggi presente al Museo d'Orsay.[2]
  • Avignon, Museo Calvet : Luca Signorelli se disposant à peindre son fils tué en duel à Cortone.
  • Béziers, Museo di belle arti : Les Amours à l'encan.
  • Lodève, cattedrale di Saint-Fulcran : L'humilité de Sainte Élisabeth de Hongrie, 1843.
  • Marsiglia, Museo di belle arti : Le Pilori[3]
  • Montpellier:
    • Museo Fabre :
      • Portrait d'Alfred Bruyas, dit Le Burnous, 1849
      • Portrait de Bruyas
      • Intérieur du cabinet de Bruyas, 1848
      • Olim, souvenir des Pyrénées, 1851
    • Cappella della Misericordia :
      • Les Dames de la Miséricorde[4]
  • Nogent-sur-Seine, chiesa parrocchiale di Saint-Laurent : Conversion de Marie-Madeleine, 1844.
  • Parigi :
    • Chiesa di Saint-Eustache, cappella della Redenzione:
      • La Naissance du Christ
      • La Mort de Jésus-Christ
      • Adam et Ève chassés du paradis
      • La Captivité de Babylone
    • Chiesa di Saint-Jacques-du-Haut-Pas : La Trinité (1868), soffitto.
    • Museo del Louvre : Héliodore chassé du temple[5]
    • Museo d'Orsay : Les Femmes gauloises, épisode de l'invasion romaine[6]
  • Pantin, Chiesa parrocchiale di Saint-Germain l'Auxerrois : Sainte Elisabeth de Hongrie
  • Rouen, Museo di belle arti : La Pourvoyeuse de misère[7]
  • Vicdessos, Chiesa parrocchiale di Notre-Dame-de-l'Assomption : L'Adoration des Bergers, in collaborazione con Louis Mercadier.

I quadri più noti[modifica | modifica wikitesto]

  • Portrait d'Alfred Bruyas dit Le Burnous - Museo Fabre, Montpellier.
  • L'Adoration des Bergers - in collaborazione con Louis Mercadier - Chiesa parrocchiale di "Notre-Dame-de-l'Assomption" di Vicdessos.
  • Conversion de Marie-Madeleine - Chiesa parrocchiale di Saint-Laurent a Nogent-sur-Seine

La critica[modifica | modifica wikitesto]

Charles Baudelaire, a proposito dell'opera Conversion de Marie-Madeleine, scrisse:

«M. Glaize possiede un talento particolare: quello di saper dipingere bene le donne. È infatti la Maddalena e le altre donne che la circondano che salvano il suo quadro sulla Conversione della Maddalena; ed è la morbida e autenticamente femminea tornitura del corpo di Galatea che conferisce al suo quadro su Galatea e Acis quel fascino lievemente originale. Quadri che mirano ad eccellere per il colore, ma che purtroppo giungono appena alle coloriture dei caffè o tutt'al più a quelle degli spettacoli dell'Opera. Di essi uno è stato imprudentemente piazzato a fianco del "Marco Aurelio" di Eugène Delacroix.
Charles Baudelaire, Curiosités esthétiques

Allievi[modifica | modifica wikitesto]

Elenco parziale

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Théophile Gautier. Librairie Droz, 1993. Correspondance générale. p. 327. "Le peintre Auguste Barthélémy Glaize, né à Montpellier en 1807, mort à Paris en 1893.
  2. ^ Base Joconde, 01610000271. Les Femmes gauloises, episodio dell'invasione romana.
  3. ^ Base Joconde,000PE014826 Le Pilori.
  4. ^ Vedi Web: Pharmacie et Chapelle de la Miséricorde, [1] sito=[2] Archiviato il 29 novembre 2018 in Internet Archive. consultato il 20 maggio 2017
  5. ^ Base Joconde, 000PE001330 - Héliodore chassé du temple.
  6. ^ Base Joconde, 000PE028907 - Les Femmes gauloises, épisode de l'invasion romaine.
  7. ^ Base Joconde, 00000055456 - La Pourvoyeuse de misère.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Auguste Glaize. In: Ulrich Thieme, Fred. C. Willis: Allgemeines Lexikon der Bildenden Künstler von der Antike bis zur Gegenwart. Begründet von Ulrich Thieme und Felix Becker. Band 14: Giddens–Gress. E. A. Seemann, Lipsia, 1921.
  • Auguste Glaize in "Artcyclopedia.com".
  • Auguste Glaize in "Master Paintings of the World".

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