Audi benigne Conditor
Audi benigne Conditor è un inno liturgico latino per il tempo di Quaresima attribuito a san Gregorio Magno, che fu pontefice dall'anno 590 fino all'anno 604.
Critica testuale
[modifica | modifica wikitesto]Secondo Christian Raby non è possibile stabilire la paternità dell’inno e in particolare collegarla a Gregorio Magno. L'inno è costituito da cinque strofe in dimetri giambici di otto sillabe. A riprova della sua antichità, metà dei suoi venti versi sono rimati secondo lo schema libero caratteristico della prosodia precarolingia. Matthew Britt nota che jejuna, con il genitivo criminum, è un grecismo: tali aggettivi sono normalmente seguiti dall'ablativo, ma gli autori classici ne variano la costruzione.[1]
Le prime quattro strofe contengono ciascuna un riferimento alla miseria umana e una richiesta dell’ausilio divino; il quinto conclude questo semplice tema con una preghiera perché la Trinità renda fruttuoso il digiuno dei fedeli.[2]
Papa Urbano VIII apportò tre modifiche minori al testo nella versione del 1632 del Breviario Romano.[3] Il testo è stato tradotto in inglese da Thomas Alexander Lacey e altri nel 1906.[4] Nel 1936 ne esistevano 25 traduzioni diverse.
Testo
[modifica | modifica wikitesto]Latino | Traduzione poetica in italiano[5] | Traduzione in inglese a cura di Thomas Alexander Lacey |
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Amen. |
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Musica
[modifica | modifica wikitesto]Nel XV secolo Guillaume Dufay compose una polifonia basata su una parafrasi della melodia a canto piano durante il suo mandato presso la Cattedrale di Cambrai. La sua impostazione musicale era ancora strofica e la melodia fungeva da filo conduttore coerente attraverso l'inno, come punto di riferimento udibile, cantato alternativamente, con canto polifonico alternato a canto piano senza abbellimenti, «[radicando] la celebrazione liturgica nella tradizione a canto piano mentre elevava i messaggi teologici in essa espressi».[6]
Intorno al 1565 Orlando di Lasso compose un mottetto polifonico del’Audi benigne Conditor con solo due parti e cinque voci, ma una trama ricca con scrittura florida soprattutto per le voci di basso e frequenti accordi di 6/3 in una catena di sospensioni a "poenasco comparavimus".[7]
Nella sua raccolta pubblicata nel 1612 per la Collegiata di san Quintino, Jean de Bournonville propone una nuova versione tra ricchi materiali polifonici essenzialmente per Vespri, secondo i nuovi orientamenti della musica sacra imposti dal Concilio di Trento. Il contrappunto fiorito è quasi escluso, a favore dei falsi bordoni o di formule ad essi prossime, volti a favorire la chiara comprensione dei testi da parte dei fedeli. La polifonia di Bournonville fu progettata per alternarsi con un coro a canto piano. Guillaume Bouzignac, maestro di cappella di Angoulême, Bourges, Rodez, Clermont-Ferrand e della Collegiata di Sant'Andrea a Grenoble, compose alternanze polifoniche dell'inno. Il cantus firmus del canto piano è dato alla parte di basso, quindi la musica per queste alternanze polifoniche è scritta nel secondo tono ecclesiastico.
Vari arrangiamenti polifonici sono stati realizzati nel tempo, come quello del compositore italiano Delfino Thermignon composto per tre voci maschili: pubblicato nel 1903 nella Secunda anthologia vocalis di Oreste Ravanello[8], divenne popolare anche negli Stati Uniti all'inizio degli anni '20.[9]
Uso liturgico
[modifica | modifica wikitesto]Almeno dalla redazione del Breviario Romano fino ad oggi, l'inno ha goduto di un certo "rilievo liturgico" nel rito post-tridentino[10] e viene cantato ai Vespri durante la Quaresima fino al tempo di Passione.
Nel Breviario di Parigi del 1736 trovava impiego per i Vespri durante la Quaresima dal Mercoledì delle Ceneri alla Domenica di Passione. Nel Breviario ambrosiano era usato per i Vespri e le Lodi, mentre nel Breviario di Sarum era usato per le Lodi solo durante le prime tre settimane di Quaresima.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Matthew Britt, The hymns of the Breviary and Missal, Benziger Brothers, 1936, pp. 109.
- ^ Jack Heraty, Audi benigne Conditor, in New Catholic encyclopedia., Catholic University of America, 1989, OCLC 18792151.
- ^ Audi, benigne Conditor, su preces-latinae.org.
- ^ (EN) O Kind Creator, Bow Thine Ear, su Hymnary.org.
- ^ Audi Benigne Conditor, su gregorianum.org.
- ^ (EN) Mark A. Lamport, Benjamin K. Forrest e Vernon M. Whaley, Hymns and Hymnody: Historical and Theological Introductions, Volume 1: From Asia Minor to Western Europe, Wipf and Stock Publishers, 21 febbraio 2019, pp. 240, ISBN 978-1-4982-9980-0.
- ^ (LA) Orlando di Lasso, The Complete Motets 17: Motets from Printed Anthologies and Manuscripts, 1555-1569, A-R Editions, Inc., 1º gennaio 1999, pp. xxi, ISBN 978-0-89579-416-1.
- ^ (EN) Secunda anthologia vocalis (Oreste Ravanello) - ChoralWiki, su Choral Public Domain Library.
- ^ (EN) Thomas Scott Godfrey Burhrman, American Organist, American Guild of Organists, 1921, pp. 316.
- ^ (EN) David Crook, Orlando Di Lasso's Magnificats Ad Imitationem, Princeton University, 1991, pp. 48.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Audi benigne Conditor in gregorien.info
- Audi benigne Conditor in Thesauro Precum Latinarum
- Audi benigne Conditor in Scholae sanctae Caeciliae