Attentati di Mumbai del 26 novembre 2008

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Attentati di Mumbai del 26 novembre 2008
attentato
Alcuni luoghi dove si sono verificati gli attentati
TipoSparatoria, esplosioni, presa di ostaggi
Data inizio26 novembre 2008
21:30 (UTC+5:30)
Data fine29 novembre 2008
9:00 (UTC+5:30)
LuogoMumbai
StatoBandiera dell'India India
Coordinate18°55′19″N 72°50′00″E / 18.921944°N 72.833333°E18.921944; 72.833333
ResponsabiliZakiur Rehman Lakhvi
MotivazioneTerrorismo islamico
Conseguenze
Morti195
Feriticirca 295

Gli attentati di Mumbai del 26 novembre 2008 sono stati una serie di 10 attacchi terroristici islamici avvenuti simultaneamente nella città indiana e che provocarono 195 vittime e circa 300 feriti, la maggior parte indiani. Gli scontri sono durati circa 60 ore e sono finiti con il sanguinoso blitz per la liberazione dell'hotel Taj Mahal, dove si erano asserragliati gli ultimi terroristi. Il totale degli ostaggi liberati durante le operazioni è di 610 persone. I terroristi uccisi invece sono stati nove, mentre uno è stato preso vivo.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Alle 21.30 ora locale a Mumbai (precedentemente nota come Bombay) è iniziata una serie di attacchi verso cittadini stranieri, concentrati principalmente nel quartiere turistico e nella stazione ferroviaria. Tutti gli attacchi, tranne quello alla periferia nord di Mumbai che ha visto l'esplosione di un'autobomba, sono stati caratterizzati da sparatorie per mezzo di fucili AK-47, lancio di granate e presa di ostaggi.

Il più grave degli attacchi ha avuto luogo nella sala d'aspetto della stazione: uomini armati hanno sparato e lanciato granate contro la folla. Sono stati poi presi d'assalto gli hotel di lusso della città con la presa di numerosi ostaggi. Gli hotel assaltati sono stati: Oberoi, Taj Mahal e Trident. Al Taj Mahal si sono registrate numerose esplosioni e incendi. Testimoni hanno riferito che i terroristi cercavano persone con passaporto britannico o statunitense. Tra i vari obiettivi anche un centro di studio ebraico dove hanno perso la vita il rabbino, sua moglie e altri ostaggi.

Circa 400 soldati dei reparti speciali dell'Esercito e 300 appartenenti allo Special Action Group della Guardia di Sicurezza Nazionale (NSG, un corpo scelto composto da militari dell'esercito e poliziotti alle dipendenze del Ministero dell’Interno) oltre a 36~100 MARCOS commando (reparti speciali della Marina) sono stati mandati a Mumbai. Questi corpi di élite sono stati protagonisti di numerose operazioni per stanare i terroristi e liberare gli ostaggi sia negli hotel che nel centro ebraico. Gli attentati sono stati rivendicati dai Deccan Mujahideen, un'organizzazione fino a quel momento poco conosciuta. Molti esperti sono concordi nel dire che anche la mano di al-Qāʿida è presente dietro a questi eventi.

Luoghi degli attentati[modifica | modifica wikitesto]

Luogo Tipo di attacco
Stazione ferroviaria Chhatrapati Shivaji Spari e granate
Comando della polizia Spari
Leopold Café Spari
Taj Mahal Palace & Tower hotel Sparatorie, esplosioni, incendi e presa di ostaggi
Oberoi Trident hotel Sparatorie, esplosioni, incendi e presa di ostaggi
Teatro metropolitano Sparatoria[1]
Mazagaon docks Esplosioni
Ospedale di Cama Sparatorie e presa di ostaggi
Nariman House, sede del Movimento Lubavitch Sparatorie e presa di ostaggi
Vile Parle, periferia di Mumbai Autobomba
Il Taj Mahal Palace

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

L'attacco è iniziato alle 21.30 locali con l'assalto alla stazione ferroviaria. In poco tempo, i terroristi, hanno preso il controllo anche degli altri obiettivi, tra cui i 3 hotel di lusso. La successiva mobilitazione della polizia e dell'esercito indiano è stata praticamente immediata.

All'alba del 28 novembre almeno 17 soldati delle forze speciali indiane si sono calati da un elicottero sul tetto del centro ebraico nel complesso della Nariman House, dove gli estremisti islamici tenevano in ostaggio almeno una decina di cittadini di religione ebraica, tra i quali alcuni israeliani ed i gestori del centro, un rabbino americano e la moglie. Purtroppo al termine del blitz vengono trovati i corpi senza vita del rabbino e di altri 4 ostaggi. Due terroristi vengono uccisi, e si contano anche delle vittime, probabilmente feriti, tra le squadre di assalto.

Poco dopo si ha la notizia della liberazione di 93 ostaggi al Trident. Nel primo pomeriggio anche l'hotel Oberoi si trova sotto controllo, mentre si continua a sparare al Taj Mahal. Nella mattina del 29 novembre, a circa 60 ore dall'inizio degli attentati, il blitz al Taj Mahal ha fine: gli ultimi tre terroristi asserragliati vengono uccisi, l'hotel è finalmente libero e le operazioni vengono dichiarate concluse.

Cronologia degli eventi al Taj Mahal[modifica | modifica wikitesto]

Data Ora Evento
27 Nov 3:30 L'esercito presidia l'hotel
27 Nov 4:30 Più di 200 persone vengono evacuate
27 Nov 6:35 L'esercito circonda l'area, gruppi speciali entrano nell'hotel
27 Nov 10:30 Si sentono colpi di arma da fuoco all'interno
27 Nov 12:00 50 persone evacuate
27 Nov 16:30 I terroristi appiccano fuoco al 4º piano
27 Nov 19:20 Altri reparti speciali fanno irruzione nell'hotel
27 Nov 23:00 Continuano le operazioni
27-28 Nov 14:53 - 16:59 Si sentono 10 esplosioni di granate
Nov 28 15:00 I commandos della marina trovano dell'esplosivo.
Nov 28 16.00 12-15 cadaveri vengono trovati dai commandos della marina all'interno del Taj Mahal.
Nov 28 21:30 Nuove esplosioni e colpi di arma da fuoco all'interno del Taj Mahal.
Nov 29 3:40 - 4:10 Si sentono 5 esplosioni provenienti dal Taj Mahal.
Nov 29 5:05 Si presume che ci siano ancora due o tre terroristi all'interno.
Nov 29 7:45 Incendi al primo piano, fumo nero al secondo. Rumori di spari frequenti.
Nov 29 9:05 Uccisi gli ultimi tre terroristi. Il Taj Mahal è libero.

Cronologia degli eventi al Oberoi Trident[modifica | modifica wikitesto]

Data Ora Evento
27 Nov 6:00 Le truppe speciali arrivano e fanno irruzione nell'hotel.
27 Nov 8:40 Si sentono colpi di arma da fuoco.
27 Nov 13:30 Due piccole esplosioni, rinforzi entrano nell'hotel
27 Nov 15:25 Alcuni stranieri vengono salvati
27 Nov 17:35 Altri rinforzi per le forze militari
27 Nov 18:00 27 ostaggi escono dal Air India building, 4 stranieri sono accompagnati in ospedale.
27 Nov 18:45 Sentita una esplosione. Ci sono feriti. Molte persone sono tratte in salvo.
27 Nov 19:10 Un terrorista è fermato
27 Nov 19:25 Incendi al 4º piano
27 Nov 23:00 Le operazioni continuano
28 Nov 15:00 Vengono trovati 24 cadaveri. Le operazioni sono terminate

Cronologia degli eventi al Nariman House[modifica | modifica wikitesto]

Data Ora Evento
Nov 27 7:00 La polizia incomincia l'evacuazione dai palazzi vicini.
Nov 27 11:00 Conflitto a fuoco tra i terroristi e la polizia.
Nov 27 14:45 I terroristi fanno esplodere delle granate. Nessun ferito
Nov 27 17:30 I reparti speciali dell'esercito arrivano e si calano dagli elicotteri
Nov 27 23:00 Continuano le operazioni
Nov 28 19:30 Tutti e 5 gli ostaggi, incluso il Rabbino e la sua moglie sono trovati morti
Nov 28 20:30 I reparti speciali dichiarano finite le operazioni, due i terroristi uccisi

Responsabilità degli attentati[modifica | modifica wikitesto]

L'operazione è stata rivendicata da un gruppo islamista poco conosciuto, i Mujahideen del Deccan, tramite un messaggio di posta elettronica spedito a varie agenzie giornalistiche. In settembre, i Mujahidin indiani, avevano annunciato possibili atti terroristici nella città e le forze dell'ordine sospettavano un attacco contro cittadini con il passaporto inglese o americano.

I media hanno riportato che gli attacchi sono stati compiuti da giovani provenienti dall'Asia meridionale. Il governo indiano ha indicato il Pakistan come provenienza dei terroristi. Molti esperti sono concordi nel vedere la mano di al-Qāʿida dietro tutto questo. A rafforzare la tesi che i terroristi siano di provenienza pakistana il ritrovamento di un telefono cellulare di proprietà di uno rimasto ucciso, che ha svelato che è stata fatta una telefonata verso Karachi poco prima dell'inizio degli attentati. Numerose testimonianze dei sopravvissuti hanno parlato di telefonate verso il Pakistan.

La marina militare Indiana ha escluso l'implicazione di pirati, molto attivi in questo periodo in svariate operazioni sanguinose.

Vittime[modifica | modifica wikitesto]

Vittime per nazionalità
Nazionalità Morti Feriti Ref.
Bandiera dell'India India 137 256
Bandiera degli Stati Uniti USA 6 4 [2]
Bandiera d'Israele Israele 4 - [3]
Bandiera della Germania Germania 3 3 [4]
Bandiera dell'Australia Australia 2 2 [5]
Bandiera del Canada Canada 2 2 [6]
Bandiera della Francia Francia 2 - [6]
Bandiera del Giappone Giappone 1 - [7]
Bandiera della Grecia Grecia 1 1 [8]
Bandiera di Singapore Singapore 1 - [7][9]
Bandiera dell'Italia Italia 1 - [10]
Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi 1 1 [11][12]
Bandiera della Giordania Giordania 1 -
Bandiera della Malaysia Malaysia 1 - [13]
Bandiera di Mauritius Mauritius 1 - [14]
Bandiera del Messico Messico 1 - [15]
Bandiera della Thailandia Thailandia 1 - [16]
Bandiera del Regno Unito Regno Unito 7 [17]
Bandiera dell'Oman Oman - 2 [4]
Bandiera della Spagna Spagna - 2 [4][18][19]
Bandiera dell'Austria Austria - 1 [20]
Bandiera delle Filippine Filippine - 1 [21]
Bandiera della Cina Cina - 1 [4]
Bandiera della Finlandia Finlandia - 1 [4]
Bandiera della Norvegia Norvegia - 1 [22]

Almeno 195 persone hanno perso la vita negli attacchi, e più di 300 hanno riportato ferite. La maggior parte delle vittime è di nazionalità indiana: moltissimi civili e 14 appartenenti alle forze armate e di polizia. Si contano alcune vittime anche tra una ventina di nazionalità straniere.[23][24][25][26] Quattro Israeliani hanno perso la vita nell'assalto del centro di cultura ebraico. L'unico terrorista superstite ha dichiarato che gli Israeliani erano uno degli obiettivi principali dell'attentato. In aggiunta, quindici terroristi sono stati uccisi e uno è stato arrestato. Sette cittadini inglesi hanno riportato delle ferite.[27] Molti dei feriti stranieri sono stati portati presso l'ospedale di Bombay. Anche tre addetti alla ferrovia sono rimasti uccisi.[28] Il governo del Maharashtra ha annunciato che stanzierà dei fondi per i familiari delle vittime e per chi ha subito lesioni gravi.[29]

Reazioni[modifica | modifica wikitesto]

Moltissime le reazioni di sdegno da parte di tutte le nazioni del mondo e unanime la condanna del terrorismo.

Il Primo Ministro indiano Manmohan Singh, ha lanciato in diretta TV una lunga condanna contro i gruppi di terroristi, annunciando un potenziamento delle forze dell'ordine, e l'istituzione di trattative diplomatiche per impedire ai paesi limitrofi di accogliere i terroristi. Dall'Italia, i primi commenti dei leader politici concordano sul costante impegno da mantenere contro il terrorismo, il ministro degli Esteri Franco Frattini ha inoltre aggiunto: "è la prima minaccia alla quale la comunità internazionale deve far fronte". Parole di sdegno e di condanna, anche dalle maggiori organizzazioni Islamiche e da tutti i paesi del Medio Oriente.

Il governo del Pakistan ha respinto qualsiasi tipo di accusa pervenuta dopo che si è scoperta la provenienza dei terroristi, anche se l'evento ha portato a un nuovo inasprimento delle tensioni tra i due paesi.

A seguito degli attentati, tutte le scuole, i collegi e molti uffici, tra cui la borsa di Bombay, sono rimasti chiusi il 27 novembre. La produzione di serial TV e di film di Bollywood nella città è stata fermata. I due giorni di incontri che rimanevano dei 7 previsti tra la squadra di cricket inglese e le squadre indiane sono stati cancellati e gli inglesi hanno fatto immediato ritorno a casa.

Molte compagnie aeree internazionali hanno interrotto momentaneamente le operazioni a Mumbai, nell'interesse della sicurezza dei passeggeri e degli equipaggi.[30] In aggiunta, la Delta Airlines ha cancellato tutti i voli per Mumbai, ad eccezione di un volo per prelevare i propri dipendenti.[31]

La Francia, per conto dell'Unione europea, ha inviato un aereo militare per prelevare la delegazione di europarlamentari rimasti coinvolti negli attacchi. Sul velivolo troveranno probabilmente posto altri europei che dovranno essere rimpatriati.

Negli Stati Uniti d'America il Presidente eletto Barack Obama ha telefonato al premier indiano per presentargli le proprie condoglianze. Nel frattempo il Presidente George W. Bush ha tenuto in videoconferenza una riunione con i principali responsabili della sicurezza americani, tra cui il segretario di stato Condoleezza Rice, per fare il punto della situazione sulla minaccia del terrorismo.

Il governo di Israele ha criticato l'intervento delle truppe speciali indiane per liberare il centro ebraico, giudicandolo troppo "rischioso e prematuro" e che avrebbero indirettamente provocato la morte degli ostaggi, tra cui il rabbino Gavriel Holtzberg e la moglie Rivka.

A seguito degli attentati il ministro dell'interno indiano, Shivraj Patil, si è dimesso, ammettendo di avere una responsabilità morale nell'accaduto. La decisione di Patil fa seguito ad un'ondata di critiche che la stampa indiana ha rivolto nelle ultime ore al comportamento del governo e di tutto il mondo politico.

Nei media[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ India under attack. Retrieved on November 27, 2008.
  2. ^ (EN) Six US citizens killed in Mumbai attacks: State Dept, in Turkish Press, 1º dicembre 2008. URL consultato il 30 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 13 luglio 2019).
  3. ^ The Associated Press"
  4. ^ a b c d e Tom Morgan, Arrested Mumbai gunmen 'of British descent', in The Independent, UK, 28 novembre 2008. URL consultato il 28 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2008).
  5. ^ Aussies in Mumbai accounted for: DFAT, ABC News, 30 novembre 2008. URL consultato il 14 dicembre 2008.
  6. ^ a b Battle rages for Mumbai hostages, in BBC News, 29 novembre 2008. URL consultato il 28 novembre 2008.
  7. ^ a b https://www.telegraph.co.uk/news/3536066/List-of-those-known-to-have-died-in-the-Mumbai-attacks.html
  8. ^ Copia archiviata, su forums.greekcity.com.au. URL consultato il 7 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale l'8 gennaio 2017).
  9. ^ Sporean hostage killed, The Straits Times, 28 novembre 2008. URL consultato il 28 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2008).
  10. ^ Copia archiviata, su video.sky.it. URL consultato il 7 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale l'8 gennaio 2017).
  11. ^ Dutchman wounded in Mumbai : Nu.nl. URL consultato il 27 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2008).
  12. ^ Dutch died in Mumbai: NOS News. URL consultato il 1º dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2008).
  13. ^ Hema died of smoke inhalation, says consul-general, in The Star, The Star, 30 novembre 2008. URL consultato il 30 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2008).
  14. ^ mauritius_state_bank_ceo_killed_mumbai_terror_carnage.html
  15. ^ Mexican national among Mumbai victims: Mexican Foreign Ministry, in The Times of India, 30 novembre 2008. URL consultato il 29 novembre 2008.
  16. ^ http://www.bangkokpost.com/291108_News/29Nov2008_news02.php%7C Thai woman shot dead my militants in Mumbai, Bangkok Post, Accessed 29 November 2008
  17. ^ https://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/asia/india/3531766/British-shipping-tycoon-killed-in-Mumbai-massacre-Bombay-India.html
  18. ^ Ediciones El País, El matrimonio español herido en el atentado de Bombay vuelve a casa, su EL PAÍS. URL consultato il 22 ottobre 2015.
  19. ^ (ES) Los dos españoles heridos en los atentados de Bombay regresarán a España en un avión-ambulancia, in Internacional, Europa Press, 30 novembre 2008. URL consultato il 30 novembre 2008.
  20. ^ Raj Kumar, 13 foreigners died in Mumbai: MHA, in The Telegraph, Calcutta, India, 29 novembre 2008. URL consultato il 30 novembre 2008.
  21. ^ Filipino tourist injured in Mumbai hotel attack. URL consultato il 28 novembre 2008.
  22. ^ Norway condemns terrorist attacks in India, in Norsk rikskringkasting, The Norway Post, 28 novembre 2008. URL consultato il 28 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2008).
  23. ^ B.C. family mourns relative's death in Mumbai., 27 novembre 2008. URL consultato il 27 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2008).
  24. ^ Mumbai Deaths in Attacks Top 100; Injured Total 290 (Update8) - Bloomberg Archiviato il 16 novembre 2008 in Internet Archive.
  25. ^ BBC NEWS | South Asia | Troops confront Mumbai attackers, su news.bbc.co.uk.
  26. ^ Three foreigners killed in terror strikes
  27. ^ Seven Britons injured in terror strikes
  28. ^ Three rly men killed in CST encounter
  29. ^ Key developments in Mumbai terror attacks Archiviato il 15 maggio 2010 in Internet Archive.
  30. ^ Mumbai Notebook: Businesses Account for Employees in Mumbai. Retrieved on November 26, 2008.
  31. ^ Delta tries to safeguard U.S. employees in Mumbai. Archiviato il 18 agosto 2011 in Internet Archive. Retrieved on November 27, 2008.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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