Ateneo di scienze lettere ed arti di Bergamo

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La sede storica in Piazza del Duomo-Fontanone visconteo

L'Ateneo di scienze lettere ed arti di Bergamo, costituito con decreto napoleonico il 25 dicembre 1810, nacque dalla fusione di due antiche istituzioni bergamasche: l'Accademia degli Eccitati (fondata nel 1642) e l'Accademia d'Agricoltura o degli Arvali (fondata nel 1769). Si struttura in tre classi: scienze morali e storiche, scienze fisiche ed economiche, lettere e arti, ed ha come finalità statutarie la promozione di attività culturali e la custodia delle memorie di Bergamo. Nel 1818 venne assegnata la sede sopra il Fontanone visconteo nella piazza dietro Piazza del Duomo.

Eretto ente morale nel 1869, l'Ateneo è sottoposto alla vigilanza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Pubblica periodicamente gli "Atti" delle attività accademiche, la prima edizione dei quali risale al 1874. Ha sede in Bergamo, in via Torquato Tasso n. 4.

Accademia degli Eccitati[modifica | modifica wikitesto]

L'Accademia degli Eccitati era una associazione letteraria nata al solo scopo di riunire persone interessate alla letteratura e alla poesia. L'accademia venne istituita nel 1642 da dodici affiliati tra questi vi erano: Donato Calvi priore del monastero di Sant'Agostino[1], Bonifacio Agliardi chierico teatino predicatore e vescovo di Adria e Clemente Rivola che lasciò la sua professione legale per dedicarsi alla poesia, Raffaello Carrara, conosciuto come l'Oscuro di professione medico e filosofo
Dagli incontri degli accademici, che si riunivano ogni giovedì, venne pubblicato nel 1645 un volumetto: I giovedì estivi che conteneva le composizioni liriche e gli argomenti trattati durante le riunioni. La pubblicazione del testo favorì l'adesione a più partecipanti, tanto da dover occupare per gli incontri, vari palazzi della città, fino al 7 febbraio 1647 quando fu ufficialmente istituita l'Accademia nella sede del monastero di Sant'Agostino, raffigurandone lo stemma nel sorgere del sole con il motto Jacentes excitat. Essendo il monastero sorretto dalle più importanti famiglie di Bergamo, l'accademia divenne un potere tanto da condizionare elezioni e feste patronali. Nel 1664 con la morte di alcuni adepti iniziò il declino dell'accademia. Scarsa è la documentazione degli eventi dell'accademia ma del Calvi rimane il testo Scena letteraria, dove descrive la biografia dei diversi affiliati[2].

Accademia degli Arvali[modifica | modifica wikitesto]

L'accademia venne fondata nel 1769 ma si conosce poco della sua attività che fu inattiva per un ventennio e che terminò nel 1797[3], si conservano i verbali delle assemblee presso la Biblioteca civica Angelo Mai. Il segretario dell'accademia Maironi da Ponte scrisse nel verbale del 1788 che molti documenti erano andati dispersi e il nipote Giovanni Maironi da Ponte scriverà nel 1815 ho ricuperato tutto il poco che ci resta… come sarebbero carte e ritratti di benemeriti nostri concittadini accademici ecc. E tutto custodisco nella stanza ex libraria in S. Francesco occupata dall’Accademia Economico Arvale. Le due accademie verranno unificate e l'archivio verrà conservato presso la biblioteca il 17 novembre 1807 con una lettera che riporta “anche gli atti manoscritti di Accademie cittadine ora estinte e i quali formano un materiale storico per la cultura della nostra città che dovrebbe essere esso pure posto a disposizione del pubblico”[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Franco Mazzini, I Pittori Bergamaschi- Il quattrocento, I.
  2. ^ L'accademia degli eccitati, su cassiciaco.it, associazione storico culturale sant'agostino. URL consultato il 12 gennaio 2017.
  3. ^ Accademia degli arvali, su docplayer.it, Doc Player. URL consultato il 12 gennaio 2017.
  4. ^ Archivio (PDF), su ateneobergamo.it, Ateneo archivio. URL consultato il 12 gennaio 2017.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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