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AGSM Verona Calcio Femminile

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A.S.D. Verona Women
Calcio
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Colori sociali Blu, giallo
Dati societari
Città Verona
Nazione Bandiera dell'Italia Italia
Confederazione UEFA
Federazione FIGC
Fondazione 1995
Scioglimento2018
Stadio Stadio Aldo Olivieri
(2 900 posti)
Sito web veronawomen.it
Palmarès
ScudettoScudettoScudettoScudettoScudetto Coppa ItaliaCoppa ItaliaCoppa Italia Supercoppa italianaSupercoppa italianaSupercoppa italianaSupercoppa italiana
Scudetti 5
Trofei nazionali 3 Coppe Italia
4 Supercoppe italiane
Dati aggiornati al 6 dicembre 2018
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L'Associazione Sportiva Dilettantistica AGSM Verona Calcio Femminile, nota come ultima denominazione Verona Women, in precedenza Calcio Femminile Bardolino Verona, è stata una società di calcio femminile con sede nella città di Verona. Tra le più titolate d'Italia, ha cessato l'attività nel 2018, cedendo il titolo sportivo al Women Hellas Verona.[1]

La storia[modifica | modifica wikitesto]

Nata come Società Sportiva Calcio Femminile Bardolino, la squadra ha iniziato la sua attività nel campionato Regionale Veneto del 1995-1996. Ha vinto il campionato con una squadra di giovanissime allenate da Romano Cucconi. Assieme al campionato vincono anche la Coppa Disciplina, trofeo che sarà vinto più volte in seguito, sottolineando la correttezza delle squadre che si sono succedute. Il campionato successivo fu quello di Serie B. La squadra si rinforzò con atlete di esperienza, quali Placchi, Crosina, Perbellini, e la prima straniera, la nazionale austriaca Elke Scheubmayer, che si inserirono nel gruppo delle giovani del primo campionato, tra cui si misero in evidenza, fra le altre, Boni, Battistoli, Sancassani e Perricone. La squadra vinse il campionato, raggiungendo la Serie A a due anni dalla fondazione. Nello stesso anno arrivò alla semifinale di Coppa Italia, evento mai più ripetuto da una squadra non di prima serie.

Bardolino, la serie A e i primi scudetti[modifica | modifica wikitesto]

Ben presto la squadra si strutturò, oltre che con la prima squadra, anche con le compagini per il campionato giovanile. Con la conquista della Serie A vi fu l'inizio dell'utilizzo del nuovo stadio di Calmasino. Alla prima esperienza di Serie A vi fu la sostituzione del primo allenatore, che è ancora in forza al Bardolino per il settore giovanile, con Antonio Curreri. Nella stagione 1997-1998 la squadra in campionato si piazzò al 7º posto con 39 punti.

Nel 1998-1999 la squadra fu guidata da Pierluigi Giarola ottenendo il 5º posto con 50 punti e la coppa disciplina.

Antonietta (Antonella) Formisano, in maglia a strisce gialloblu, in azione con il Bardolino nella stagione 1997-1998.

L'anno successivo vi fu un altro 5º posto con 55 punti e il primo titolo italiano conquistato dalla squadra primavera.

Nel campionato 2000-2001 appare la prima allenatrice donna, Anna Maria Mega, ottenendo il 5º posto con 57 punti. Nello stesso anno vi fu la finale di Coppa Italia, persa per 1 a 0 con la Torres Fo.S., vincitrice dello scudetto. Questo permise al Bardolino di partecipare in apertura della stagione successiva alla Supercoppa. È il primo trionfo della prima squadra: dopo essere state in vantaggio per 2 a 0, le bardolinesi furono raggiunte dalla Torres e la vittoria arrivò nel secondo tempo supplementare con un gol su punizione di Valentina Boni, che era già nella prima squadra del campionato regionale.
Nel 2001-2002 le giocatrici del Bardolino furono convocate in numero elevato in Nazionale, e fra queste ve n'erano alcune del primo nucleo locale. Il campionato finì con la squadra al 3º posto e fu portato a casa anche il Torneo di Arco intitolato a Beppe Viola.

Nel campionato 2002-2003 il Bardolino retrocede di un posto nella classifica finale, ma realizzando 56 punti. Fu un campionato in cui le due attaccanti del Bardolino e della Nazionale, Boni e Pasqui realizzarono 45 gol in due equamente distribuite. Un'altra ragazza del vivaio locale approdò in Nazionale: Ilenia Sancassani.
Con il piazzamento la squadra poté partecipare alla prima Italy Women's Cup, un torneo estivo in Sicilia. Il CF Bardolino si piazzò al 3º posto battuto in semifinale dalla Lazio che poi in finale vinse il torneo. Anche per le squadre giovanili fu un buon anno.

Il campionato 2003-2004 comincia con un grosso rinnovamento della società e della squadra, che cambia denominazione: Bardolino Verona 83. Il nuovo allenatore è Walter Bucci, le colonne in attacco della squadra e della Nazionale, Boni e Pasqui, si trasferiscono alla Lazio e arrivano altre nazionali, Ficarelli dal Foroni Verona, Croce e Casali dalla Lazio. Con una forte dose di sfortuna e complici degli infortuni che colpiscono le giocatrici migliori, il Bardolino parte in fondo alla classifica; un buon girone di ritorno permette di raggiungere il 7º posto con 30 punti. La partecipazione all'Italy Women's Cup disputata nei dintorni di Venezia è in linea con il resto della stagione.

Il campionato 2004-2005 vede il Poliplast Bardolino vincere per la prima volta lo scudetto: 1º posto con 53 punti, mentre la squadra primavera arriva seconda.
La stagione 2005-2006 inizia con una eliminazione dalla Coppa dei Campioni. Nel girone eliminatorio la squadra arriva seconda per differenza reti, dopo due vittorie e un pareggio e senza aver subito un solo gol; a livello nazionale la vittoria nella Supercoppa vinta con la rivale Torres. Nella stagione 2006-2007 il Bardolino vince scudetto, Coppa Italia e Coppa Disciplina. L'attaccante Patrizia Panico, capitano della Nazionale azzurra, conquista il titolo di capocannoniere.

Bardolino Verona[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2007 dalla fusione con il C.S. A.A. Pupi di Verona è nata l'A.S.D. Bardolino Verona C.F.[2] e nella stagione 2007-2008 il Bardolino Verona si è riconfermato campione d'Italia.

Il prologo della stagione successiva ha riservato ancora un successo alla formazione scaligera: Melania Gabbiadini ha messo a segno il gol dell'1-0 finale contro la Torres e ha consegnato alle gialloblù la quarta Supercoppa della propria storia. Il campionato 2008-2009 sembrò spezzare il predominio del Bardolino Verona, che per gran parte della stagione si era trovata a rincorrere la Torres, ma il torneo si decise a favore delle gialloblù, che tornarono in testa nelle ultime battute. Le scaligere spensero le speranze di controsorpasso delle sarde nello scontro diretto della penultima giornata grazie ad un nuovo decisivo gol di Melania Gabbiadini, vincendo così per la quarta volta il titolo di campione d'Italia.

Nell'estate del 2009 nonostante la riconfermata supremazia a livello nazionale i dirigenti del Bardolino Verona decisero di avviare un nuovo ciclo per la stagione entrante, esonerando l'allenatore Renato Longega e separandosi da calciatrici fondamentali come il bomber Patrizia Panico. La scelta non si rivelò tra le più sagge, con la squadra che nel campionato di Serie A 2009-2010, dopo aver conquistato tre titoli consecutivi, dovette accontentarsi del secondo posto. L'anno dopo la società venne profondamente ristrutturata, cambiando sede trasferendosi da Bardolino a Verona. Dalla stagione 2010-2011 le partite casalinghe vengono disputate allo Stadio Aldo Olivieri, sito a Verona in via Sogare, capace di circa 3 000 posti[3]. Con il ritorno di mister Longega ed una serie di giovani calciatrici introdotte in prima squadra, i risultati tardarono ad arrivare ma la squadra si riprese nel girone di ritorno chiudendo il campionato al quinto posto.

Nella stagione 2011-2012 la squadra, tornata competitiva, chiuse al secondo posto con solo due punti di ritardo dalle eterne rivali sarde della Torres.

AGSM Verona[modifica | modifica wikitesto]

Nell'estate 2013 dalla fusione con l'A.S.D. Atletico Grezzana C5 è nata l'A.S.D. AGSM Verona F.C. Grezzana[4]. La stagione 2014-2015 è quella del ritorno allo scudetto, conquistato davanti al Brescia campione uscente[5]. Dopo aver preso la testa della classifica alla 17ª giornata, ha resistito al ritorno delle bresciane, vittoriose nello scontro diretto della 21ª giornata, vincendo le ultime cinque partite della stagione. Un contributo importante alla conquista dello scudetto è arrivato da Patrizia Panico, capocannoniere del campionato con 33 reti realizzate.

Alla stagione 2015-2016 la squadra si è iscritta come A.S.D. AGSM Verona C.F.[6]. Nonostante una serie di infortuni abbiano condizionato la squadra, l'AGSM Verona ha terminato il campionato al secondo posto dietro al Brescia campione, guadagnando l'accesso alla UEFA Women's Champions League a scapito della Fiorentina, sconfitta nello scontro diretto dell'ultima giornata[7].

Nell'estate 2018 la società si è iscritta al campionato di Serie A come A.S.D. Verona Women[8]. Il 18 settembre 2018, pochi giorni prima dell'inizio del campionato, la FIGC ha ratificato la cessione del titolo sportivo del Verona Women alla società Women Hellas Verona S.S.D., sezione femminile dell'Hellas Verona F.C.[1].

Le competizioni europee[modifica | modifica wikitesto]

Le giocatrici dell'AGSM Verona in festa dopo una rete nella Women's Champions League 2015-2016

L'esordio nelle competizioni UEFA è avvenuto nella UEFA Women's Cup 2005-2006, con il Bardolino a disputare la prima fase a gironi, terminata a pari punti con il Neulengbach, ma con le austriache avanti per la miglior differenza reti[9]. Nell'edizione 2007-2008 il Bardolino Verona ha superato la prima fase a gironi e ha raggiunto le semifinali, sorprendendo tutti con un risultato che non ha precedenti per il calcio femminile italiano. Dopo aver pareggiato nel girone della seconda fase con le campionesse in carica dell'Arsenal ed aver eliminato nei quarti le forti danesi del Brøndby, le ragazze del Bardolino si sono dovute arrendere allo strapotere delle favoritissime tedesche dell'1. FFC Francoforte[10]; da ricordare la partita di ritorno allo stadio Marcantonio Bentegodi di fronte a 12 500 tifosi. Nell'edizione 2008-2009 il Bardolino Verona non è riuscito a replicare il risultato dell'anno precedente, venendo eliminato nei quarti di finale dall'Olympique Lione[11]. Sia nella prima edizione della Champions League sia nella stagione successiva il cammino del Bardolino Verona è stato interrotto nei sedicesimi di finale per opera delle danesi del Fortuna Hjørring. Nelle edizioni 2012-2013 e 2015-2016, invece, il cammino delle veronesi è stato interrotto negli ottavi di finale dalla stessa squadra, nota come LdB Malmö nel 2012 e come FC Rosengård nel 2015.

Cronistoria[modifica | modifica wikitesto]

Cronistoria dell'A.S.D. Verona Women
  • 1995 - Fondazione della Società Sportiva Calcio Femminile Bardolino.
  • 1995-1996 - 1º nel girone unico della Serie C Veneto. Promosso in Serie B.
  • 1996-1997 - 1º in Serie B girone B. Promosso in Serie A.
  • 1997-1998 - 7º in Serie A.
... di Coppa Italia.
...di Coppa Italia.
Semifinali di Coppa Italia.
Finalista di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Vince la Supercoppa Italiana (1º titolo).
Quarti di finale di Coppa Italia.
  • 2003 - Cambia denominazione in Associazione Sportiva Calcio Femminile Bardolino Verona 83.[12].
  • 2003-2004 - 7º in Serie A.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
  • 2004 - Cambio di denominazione in Associazione Sportiva Dilettantistica Calcio Femminile Bardolino Verona[13].
  • 2004-2005 - Campione d'Italia (1º titolo).
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Vince la Coppa Italia (1º titolo).
Vince la Supercoppa Italiana (2º titolo).
Quarti di finale di Women's Cup.
Vince la Coppa Italia (2º titolo).
Finalista di Supercoppa Italiana.

  • 2007 - Si fonde con il C.S. A.A. Pupi di Verona e cambia denominazione in Associazione Sportiva Dilettantistica Bardolino Verona Calcio Femminile[2].
  • 2007-2008 - Campione d'Italia (3º titolo).
Finalista di Coppa Italia.
Vince la Supercoppa Italiana (3º titolo).
Semifinalista di Champions League.
Vince la Coppa Italia (3º titolo).
Vince la Supercoppa Italiana (4º titolo).
Quarti di finale di Champions League.
Semifinalista di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Champions League.
Finalista di Supercoppa Italiana.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Champions League.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Finalista di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Champions League.

  • 2013 - Il club si fonde con l'A.S.D. Atletico Grezzana C5 e cambia denominazione in Associazione Sportiva Dilettantistica AGSM Verona F.C. Grezzana[4].
  • 2013-2014 - 4º in Serie A.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
  • 2015 - Cambio di denominazione in Associazione Sportiva Dilettantistica AGSM Verona Calcio Femminile[6].
  • 2015-2016 - 2º in Serie A.
Finalista di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Champions League.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Champions League.
Quarti di finale di Coppa Italia.
  • 2018 - Cambio di denominazione in Associazione Sportiva Dilettantistica Verona Women.
  • 2018 - Cessione del titolo sportivo al Verona.

Calciatrici[modifica | modifica wikitesto]

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatrici dell'AGSM Verona Calcio Femminile.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

2004-2005, 2006-2007, 2007-2008, 2008-2009, 2014-2015
2005-2006, 2006-2007, 2008-2009
2001, 2005, 2007, 2008

Altri piazzamenti[modifica | modifica wikitesto]

Secondo posto: 2005-2006, 2009-2010, 2011-2012, 2015-2016
Terzo posto: 2001-2002, 2016-2017
Finalista: 2000-2001, 2007-2008, 2012-2013, 2015-2016
Semifinalista: 1999-2000, 2009-2010
Finalista: 2006, 2009, 2015, 2016
Semifinalista: 2007-2008

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Risultati nelle competizioni UEFA[modifica | modifica wikitesto]

Come Bardolino

Stagione Competizione Fase Avversario Risultato
andata ritorno aggregato
2005-06 Women's Cup fase a gironi, primo turno Bandiera della Croazia ŽNK Maksimir 3-0
Bandiera dell'Irlanda University College Dublino 2-0
Bandiera dell'Austria Neulengbach 0-0

Come Bardolino Verona

Stagione Competizione Fase Avversario Risultato
andata ritorno aggregato
2007-08 Women's Cup fase a gironi, primo turno Bandiera di Malta Birkirkara 16-0
Bandiera della Slovenia ŽNK Krka 5-0
Bandiera della Spagna Athletic Club 1-0
fase a gironi, secondo turno Bandiera dell'Austria Neulengbach 3-2
Bandiera del Kazakistan Alma-KTZh 5-1
Bandiera dell'Inghilterra Arsenal 3-3
quarti di finale Bandiera della Danimarca Brøndby 0-1 1-0 1-1 (4-3 d.t.r.)
semifinali Bandiera della Germania 1. FFC Francoforte 2-4 0-3 2-7
2008-09 Women's Cup fase a gironi, secondo turno Bandiera del Kazakistan Alma-KTZh 2-1
Bandiera dell'Islanda Valur 3-2
Bandiera della Svezia Umeå IK 0-4
quarti di finale Bandiera della Francia Olympique Lione 0-5 1-4 1-9
2009-10 Champions League sedicesimi di finale Bandiera della Danimarca Fortuna Hjørring 0-4 2-1 2-5
2010-11 Champions League fase a gironi Bandiera del Galles Swansea City 7-0
Bandiera della Georgia Baia Zugdidi 3-0
Bandiera della Slovenia ŽNK Krka 4-1
sedicesimi di finale Bandiera della Danimarca Fortuna Hjørring 0-8 1-6 1-14
2012-13 Champions League sedicesimi di finale Bandiera dell'Inghilterra Birmingham City 0-2 3-0 (d.t.s.) 3-2
ottavi di finale Bandiera della Svezia LdB Malmö 0-1 0-2 0-3

Come AGSM Verona

Stagione Competizione Fase Avversario Risultato
andata ritorno aggregato
2015-16 Champions League sedicesimi di finale Bandiera dell'Austria St. Pölten-Spratzern 5-4 2-2 7-6
ottavi di finale Bandiera della Svezia FC Rosengård 1-3 1-5 2-8
2016-17 Champions League sedicesimi di finale Bandiera del Kazakistan BIIK Kazygurt 1-3 1-1 2-4

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Comunicato Ufficiale Nº 72 del 18/09/2018 (PDF), su figc.it, 18 settembre 2018. URL consultato il 6 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 18 settembre 2018).
  2. ^ a b Divisione Calcio Femminile, comunicato ufficiale n. 6 del 25 luglio 2007.
  3. ^ AGSM Verona: 2006 ad oggi, in AGSM Verona - calcio Femminile e C5, http://www.veronacalciofemminile.com/. URL consultato il 28 aprile 2014.
  4. ^ a b Dipartimento Calcio Femminile - CU n.26 del 18/09/2013 (PDF), su lnd.it. URL consultato l'8 giugno 2016.
  5. ^ Dipartimento Calcio Femminile - CU n.70 del 13/05/2015 (PDF), su lnd.it. URL consultato l'8 giugno 2016.
  6. ^ a b Dipartimento Calcio Femminile - CU n.20 del 01/10/2015 (PDF), su lnd.it. URL consultato l'8 giugno 2016.
  7. ^ Grande Verona, vince e va in Champions!!!, su veronacalciofemminile.com, 21 maggio 2016. URL consultato l'8 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2016).
  8. ^ CU 5 - Campionati Serie A, Serie B, Serie C; Coppa Italia Serie A e B, Coppa Italia Serie C; Campionato Primavera A e B; Campionato Juniores; gara di Supercoppa, su calciofemminile.lnd.it, 3 agosto 2018. URL consultato il 3 agosto 2018.
  9. ^ UEFA Club Championship (Women) 2005/06, su rsssf.com, 13 novembre 2006. URL consultato l'8 giugno 2016.
  10. ^ Francoforte nella storia, su it.uefa.com, 10 dicembre 2010. URL consultato l'8 giugno 2016.
  11. ^ UEFA Club Championship (Women) 2008/09, su rsssf.com, 10 dicembre 2010. URL consultato l'8 giugno 2016.
  12. ^ Comunicato n. 103/A del 24 novembre 2003 (PDF), su figc.it, 24 novembre 2003. URL consultato il 19 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  13. ^ Comunicato n. 164 del 1 febbraio 2005 (PDF), su figc.it, 1º febbraio 2005. URL consultato il 19 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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