Assedio di Riga (1656)

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Assedio di Riga (1656)
parte della guerra russo-svedese (1656-1658)
L'assedio di Riga del 1656 in un'incisione di Adam Perelle
Data21 agosto - 5 ottobre 1656
LuogoRiga
EsitoVittoria svedese
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
7389 uominic. 25 000[1]
Perdite
Minime14.000 morti(Swedish claim)[2]
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L'assedio di Riga da parte dello zar Alessio I di Russia fu il principale degli eventi della guerra russo-svedese (1656-1658).

Le fortificazioni della città di Riga consistevano in una cinta muraria con fossato e cinque bastioni attorno alla città vecchia. Nel 1652 gli svedesi avevano iniziato la costruzione di una nuova cinta muraria con 12 bastioni anche lungo i sobborghi, ma al 1656 i lavori non erano ancora stati completati. L'avanguardia russa, composta prevalentemente da cavalieri e dalla fanteria di Daniel Krafert oltre ai dragoni di Iunkmann si avvicinò a Riga il 20 agosto e costrinse le truppe svedesi al comando del conte di Pärnu, Heinrich von Thurn a trovare rifugio in città. Von Thurn venne ucciso o catturato nel corso dell'azione. Gli svedesi provvidero subito ad evacuare la periferia della città e si ritirarono nella cittadella. Alcuni giorni dopo, il grosso dell'esercito al comando dello zar Alessio giunse via nave lungo il fiume Duna e pose l'assedio a Riga. L'esercito russo si dispose in tre campi, due a est del fiume Duna e uno sulla riva ovest.

I russi non disponevano di forze navali atte ad intercettare i rifornimenti che a Riga continuavano a fluire dalla Svezia attraverso il mar Baltico e pertanto Riga riuscì a resistere sino al mese di ottobre, quando i russi dovettero infine abbandonare l'assedio, trovandosi in difficoltà. Gli svedesi riconquistarono quindi gran parte della regione dell'Ingria, riconquistarono il monastero di Pskovo-Pechersky ed inflissero una pesante sconfitta al generale russo Matvey Sheremetev nella battaglia di Walk nel 1657.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Claes-Göran Isacson, Karl X Gustavs Krig (2002) Lund, Historiska Media. Sida 79. ISBN 91-89442-57-1
  2. ^ Claes-Göran Isacson, Karl X Gustavs Krig (2002) Lund, Historiska Media. Sida 81. ISBN 91-89442-57-1

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Claes-Göran Isacson, Karl X Gustavs Krig (2002) Lund, Historiska Media. Sida 79. ISBN 91-89442-57-1

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