Assedio di Deventer (1591)

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Assedio di Deventer (1591)
parte della guerra degli ottant'anni
La presa di Deventer del 1591, stampa di Bartholomeus Dolendo
Data1 - 10 giugno 1591
LuogoDeventer, Paesi Bassi spagnoli (attuali Paesi Bassi)
EsitoVittoria anglo-olandese[1]
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
9000 fanti
1600 cavalieri
28 cannoni
1200
Perdite
200[1]Resa dell'intera guarnigione
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L'assedio di Deventer del 1591 (noto anche come secondo assedio di Deventer) fu un assedio durato undici giorni che interessò la città di Deventer, nel corso della guerra degli ottant'anni.[2]

Antefatto[modifica | modifica wikitesto]

La città di Deventer era già stata conquistata dai ribelli olandesi nel 1579 ma venne riconquistata dagli spagnoli dopo il tradimento del governatore inglese William Stanley.

Dopo la presa di Zutphen che si arrese il 30 maggio 1591, Maurizio d'Orange col suo esercito composto da soldati olandesi ed inglesi marciò alla volta di Deventer sulla riva destra del fiume IJssel. Maurizio disponeva di 9000 fanti e 1200 cavalieri, di cui la metà provenivano dalle isole britanniche (quattordici compagnie di inglesi al comando di sir Francis Vere e dieci compagnie scozzesi al comando del colonnello William Balfour.[3]

L'assedio[modifica | modifica wikitesto]

Il 1º giugno gli anglo-olandesi circondarono la citàt ed iniziarono a costruire le prime trincee. Otto giorni dopo l'artiglieria olandese sfondò le mura nemiche ed il principe Maurizio lasciò agli inglesi l'onore di guidare l'assalto. Nei pressi del fiume vicino alla città, ad ogni modo, gli inglesi si accorsero che non disponevano di materiale sufficiente ad erigere un ponte provvisorio e di conseguenza erano sul punto di ritirarsi per non subire perdite eccessive durante i lavori di costruzione.[1]

Maurizio temeva inoltre che gli spagnoli potessero essere rinforzati da altri eserciti esterni che sarebbero piombati loro proprio alle spalle. Francis Vere, ad ogni modo, lo indusse a persistere e quella sera stessa la guarnigione spagnola fece una sortita ma venne respinta dai picchieri inglesi.[3]

Il 10 giugno Van den Burgh venne ferito e realizzò che la sua guarnigione non avrebbe avuto altri sostegni e pertanto la città venne costretta a capitolare il giorno successivo.[2]

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

Per gli inglesi la cattura di Zutphen e di Deventer furono successi importanti per riguadagnare con gli olandesi quella fiducia che avevano perduto dopo le problematiche avute con Robert Dudley, I conte di Leicester ed in particolare coi traditori William Stanley e Rowland York.[1]

Maurizio decise di colpire quindi Groninga, presidiata da Francisco Verdugo, ma gli giunse la notizia che Alessandro Farnese si stava preparando a rinforzare il luogo con 20.000 dei suoi uomini. Il principe d'Orange realizzò che sarebbe certamente stato battuto e pertanto ripiegò su Delfzijl che venne catturata il 2 luglio.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Markham pp 174-75
  2. ^ a b Robert Watson, The History of the Reign of Philip the Second, King of Spain, Lyon Public Library, Tegg, 1839, pp. 473–74.
  3. ^ a b Knight, Charles Raleigh: Historical records of The Buffs, East Kent Regiment (3rd Foot) formerly designated the Holland Regiment and Prince George of Denmark's Regiment. Vol I. London, Gale & Polden, 1905, p. 39
  4. ^ Richard Bruce Wernham, List and Analysis of State Papers, Foreign Series: June 1591-April 1592, Volume 1; Volumes 3-4, H.M. Stationery Office, 1980, ISBN 9783601002314.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • C. R Markham, The Fighting Veres: Lives Of Sir Francis Vere And Sir Horace Vere, Kessinger Publishing, 2007, ISBN 978-1432549053.

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