Asclepio di Tralle

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Commentario all'Alpha Meizon dalla Metafisica di Aristotele, 1564

Asclepio di Tralle (in greco antico: Ἀσκληπιός?; Tralles, ... – 560-570) è stato un filosofo e matematico bizantino, allievo di Ammonio di Ermia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Non si sa quasi nulla della vita di Asclepio. Dalle sue stesse informazioni è chiaro che fu allievo del rispettato neoplatonico Ammonio di Ermia, che insegnava ad Alessandria. Come il suo maestro, Asclepio apparteneva all'antica religione, quindi era in opposizione al cristianesimo, che all'epoca era la religione di stato.[1] Non deve essere confuso con uno studioso con lo stesso nome che era anche un allievo di Ammonio e insegnava medicina.[2]

Pensiero[modifica | modifica wikitesto]

Come il suo maestro Ammonio, Asclepio era dell'opinione, diffusa negli ambienti neoplatonici, che la filosofia aristotelica corrispondesse essenzialmente al platonismo. Aristotele non rifiutò l'ontologia di Platone, ma solo l'interpretazione errata da parte di alcuni platonici.[3] Di conseguenza, Asclepio di solito difese le posizioni aristoteliche, ma se non era d'accordo con Aristotele, non evitandogli le critiche. Rifiutava un'esistenza indipendente dalle idee; pensava che le idee esistano nel Demiurgo (Creatore).[4]

Giovanni Filopono, un altro allievo di Ammonio, scrisse un commento all'aritmetica di Nicomaco di Gerasa, per il quale il commento di Asclepio era stata una fonte principale. L'opera molto più dettagliata di Filopono ebbe un effetto molto maggiore nel Medioevo e nel Rinascimento rispetto a quella di Asclepio.[5]

Nella ricerca moderna, la questione se i commenti di Asclepio siano semplici compilazioni o se il contributo filosofico di Asclepio sia riconoscibile è valutata in modo diverso. Leonardo Tarán e Michael Schramm presumono che Asclepio non portasse quasi pensieri suoi.[6] Già nel XIX secolo Alfred Gercke e Michael Hayduck, i curatori del commentario "Metafisica", diedero un giudizio altrettanto negativo. Altri studi hanno portato a una valutazione più favorevole; Arthur Madigan, ad esempio, pensa che Asclepio abbia cercato in modo relativamente imparziale di comprendere la filosofia di Aristotele invece di presentare semplicemente il proprio modo di pensare.[7]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Asclepio scrisse due opere che sono state conservate: un commento (libri dalla A alla Z) sulla Metafisica di Aristotele e un commento all'Introduzione all'aritmetica di Nicomaco di Gerasa. Entrambi i commenti si basano principalmente su note che Asclepio prese nel corso delle lezioni di Ammonio, e quindi riflettono in gran parte le opinioni del suo maestro. Il commento della Metafisica è la fonte più importante per la Metafisica di Ammonio. Asclepio aggiunge materiale che proviene dal commento "Metafisica" incompleto di Alessandro di Afrodisia; è anche fortemente influenzato da Alessandro. Tuttavia, non è certo se avesse una copia completa dell'opera di Alessandro. Utilizzò anche il commento "metafisico" di Siriano.[8]

In Aristotelis Metaphysicorum libros, 1576
  • Commentario su Aristotele, Metafisica, libri I-VII (In Aristotelis metaphysicorum libros Α - Ζ (1 - 7) commentaria, ed. Michael Hayduck, Commentaria in Aristotelem Graeca, VI.2, Berin: Reiner, 1888).
  • Commentario su Nicomaco, Introduzione all'aritmetica (Leonardo Tarán, Asclepius of Tralles, Commentary to Nicomachus' Introduction to Arithmetic, Transactions of the American Philosophical Society, 59: 4. Philadelphia, 1969).

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Henry J. Blumenthal: Alexandria as a Centre of Greek Philosophy in Later Classical Antiquity. In: Illinois Classical Studies, Bd. 18, 1993, S. 307–325, hier: 322; Jean-Yves Guillaumin: La structure du chapitre 1, 4 de l’Institution Arithmétique de Boèce et le cours d’Ammonios sur Nicomaque. In: Revue d’histoire des sciences, Bd. 47, 1994, S. 249–258, hier: 253.
  2. ^ Leendert G. Westerink: Philosophy and Medicine in Late Antiquity. In: Janus, Bd. 51, 1964, S. 169–175, hier: 172 und Anm. 11.
  3. ^ Cristina D’Ancona: Il neoplatonismo alessandrino: alcune linee della ricerca contemporanea. In: Adamantius, Bd. 11, 2005, S. 9–38, hier: 34–36.
  4. ^ Zur Kritik an Aristoteles siehe Arthur Madigan: Syrianus and Asclepius on Forms and Intermediates in Plato and Aristotle. In: Journal of the History of Philosophy, Bd. 24, 1986, pp. 149–171, 161, 164 e seguenti. Zu Asklepios’ Verständnis der Ideenlehre siehe neben Madigan auch Klaus Kremer: Der Metaphysikbegriff in den Aristoteles-Kommentaren der Ammonius-Schule. Münster 1961, pp. 144–147; Lloyd P. Gerson: Aristotle and Other Platonists, Ithaca/London 2005, pp. 223–228.
  5. ^ Leendert G. Westerink: Deux commentaires sur Nicomaque: Asclépius et Jean Philopon. In: Revue des Études grecques, Bd. 77, 1964, S. 526–535; Paul Moraux: Der Aristotelismus bei den Griechen von Andronikos bis Alexander von Aphrodisias, Bd. 2, Berlin 1984, pp. 94 e seguenti.; Leonardo Tarán (Hrsg.): Asclepius of Tralles: Commentary to Nicomachus' Introduction to Arithmetic, Philadelphia 1969, p. 10.
  6. ^ Leonardo Tarán (Hrsg.): Asclepius of Tralles: Commentary to Nicomachus' Introduction to Arithmetic, Philadelphia 1969, S. 8; Michael Schramm: Asklepios. In: Christoph Riedweg u. a. (Hrsg.): Philosophie der Kaiserzeit und der Spätantike (= Grundriss der Geschichte der Philosophie. Die Philosophie der Antike. Band 5/3), Basel 2018, pp. 2005 e seguenti
  7. ^ Arthur Madigan: Syrianus and Asclepius on Forms and Intermediates in Plato and Aristotle. In: Journal of the History of Philosophy, Bd. 24, 1986, S. 149–171, hier: 170f. Eine Übersicht über die Wertungen in der Forschung seit dem 19. Jahrhundert bietet Rosa Loredana Cardullo: Asclepio di Tralle: pensatore originale o mero redattore ἀπὸ φωνῆς? In: Maria Barbanti u. a. (Hrsg.): ΕΝΩΣΙΣ ΚΑΙ ΦΙΛΙΑ. Unione e amicizia. Omaggio a Francesco Romano. Catania 2002, S. 495–514, hier: 507–513. Eine aktualisierte Neufassung des Forschungsberichts steht in der Einleitung zu Loredana Cardullos Edition und Übersetzung des Metaphysik-Kommentars: Asclepio di Tralle: Commentario al libro Alpha meizon (A) della Metafisica di Aristotele, Acireale 2012, pp. 34–43.
  8. ^ Concetta Luna: Trois études sur la tradition des commentaires anciens à la Métaphysique d’Aristote, Leiden 2001, S. 142–189; Dominic J. O’Meara: Pythagoras Revived. Oxford 1989, S. 121f.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Rosa Loredana Cardullo: Asclepio di Tralle: pensatore originale o mero redattore ἀπὸ φωνῆς? In: Maria Barbanti et al. (a cura di): ΕΝΩΣΙΣ ΚΑΙ ΦΙΛΙΑ. Unione e amicizia. Omaggio a Francesco Romano. Catania 2002, S. 495–514
  • Rosa Loredana Cardullo (a cura di): Asclepio di Tralle: Commentario al libro Alpha meizon (A) della Metafisica di Aristotele. Bonanno, Acireale 2012, ISBN 978-88-7796-882-1 (edizione del testo e traduzione italiana)
  • Michael Hayduck (a cura di): Asclepii in Aristotelis metaphysicorum libros A–Z commentaria (= Commentaria in Aristotelem Graeca Vol. 6 Tomo 2). Georg Reimer, Berlin 1888 (edizione critica)
  • Concetta Luna: Trois études sur la tradition des commentaires anciens à la Métaphysique d’Aristote. Brill, Leiden 2001, ISBN 90-04-12074-2..
  • Martindale, John Robert, The Prosopography of the later Roman Empire, Cambridge University Press, 1994, vol. 3, pp. 135–136. ISBN 978-0-521-20160-5
  • Michael Schramm: Asklepios. In: Christoph Riedweg (a cura di): Philosophie der Kaiserzeit und der Spätantike (= Grundriss der Geschichte der Philosophie. Die Philosophie der Antike. Vol. 5/3). Schwabe, Basilea, 2018, ISBN 978-3-7965-3700-4, p. 2005 s., 2160 s.
  • Leonardo Tarán (a cura di): Asclepius of Tralles: Commentary to Nicomachus' Introduction to Arithmetic. The American Philosophical Society, Philadelphia 1969

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