Arpia (araldica)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

In araldica, l'arpia (nome comune) è una figura immaginaria ibrido tra una fanciulla (testa e petto, con i capelli sparsi) e l'aquila (corpo, ali e artigli). È una figura abbastanza rara. Si blasona come l'aquila.

Altre raffigurazioni uniscono testa e petto femminili con corpo, ali, artigli e coda d'avvoltoio ed orecchie d'orso.

È simbolo di rapacità[1] e di distruzione e per tale motivo è stata spesso assunta come emblema da uomini d'armi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Marc'Antonio Ginanni, L'Arte del blasone dichiarata per alfabeto, Venezia, Guglielmo Zerletti, 1756, p. 37.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Piero Guelfi Camajani, Dizionario araldico, Hoepli, Milano, 1940.
  • Luigi Volpicella, Dizionario del linguaggio araldico italiano, a cura di Girolamo Marcello del Majno, presentazioni di Luigi Michelini di San Martino et al., disegni dell'autore, Udine, Paolo Gaspari, 2008 [concluso negli anni 1940], p. 49, ISBN 88-7541-123-9, SBN IT\ICCU\MIL\0767647.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Araldica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di araldica