Aron Can

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Aron Can
Aron Can in concerto nel 2018
NazionalitàBandiera dell'Islanda Islanda
GenereHip hop[1]
Periodo di attività musicale2016 – in attività
EtichettaSticky, Trúpí, Sony Denmark A/S
Album pubblicati4
Studio4
Sito ufficiale

Aron Can Gultekin (Reykjavík, 1999) è un rapper islandese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Reykjavík da padre turco,[2] è salito alla ribalta nel 2016 grazie al primo album in studio Þekkir stráginn, che è risultato il 6º più venduto nel corso dell'anno con 1 153 unità e ha prodotto il singolo Lítur vel út, che è divenuto uno dei maggiori successi in termini di stream e passaggi radiofonici del 2016 nella Tónlistinn.[3][4] Il successo ottenuto dal disco ha fruttato all'artista tre candidature all'Íslensku tónlistarverðlaunin, il principale riconoscimento musicale islandese.[5]

Nel 2017 ha pubblicato il secondo album in studio Ínótt, che oltre a vendere 2 469 unità e risultare il 2º disco più venduto dell'anno, dietro soltanto a Gerviglingur di JóiPé & Króli,[6] ha ottenuto una candidatura come Album rap/hip hop dell'anno nell'ambito dell'Íslensku tónlistarverðlaunin 2018, edizione nella quale è riuscito a vincere la sua prima statuetta per la partecipazione come artista ospite al singolo Joey Cypher di Joey Christ.[7] La traccia Fullir vasar è risultata la terza più riprodotta, nonché la prima in islandese, su Spotify, la principale piattaforma di streaming a livello nazionale, per quanto riguarda il 2017 ottenendo 1 317 469 stream (equivalenti a 13 174 unità).[8]

L'anno successivo ha firmato un contratto discografico per il gruppo danese della Sony Music, mettendo così a fine la sua carriera come artista indipendente.[9] Nello stesso anno viene messo in commercio il terzo album in studio Trúpíter, supportato dal singolo Aldrei heim, che è risultato il 3º brano di maggior successo dell'intero 2018 nella classifica dei singoli nazionale.[10] Grazie al quarto disco Andi, líf, hjarta, sál, uscito nel 2021, e il singolo apripista Flýg upp ha conseguito due nomination all'Íslensku tónlistarverðlaunin e la sua prima numero uno sia nella graduatoria degli album sia in quella dei brani contemporaneamente per due settimane.[11][12][13] L'LP è stato in seguito certificato oro dalla Félag Hljómplötuframleiðenda per aver superato la soglia delle 2 500 unità di vendita.[14]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia di Aron Can.
  • 2016 – Þekkir stráginn
  • 2017 – Ínótt
  • 2018 – Trúpíter
  • 2021 – Andi, líf, hjarta, sál

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Jael Goldfine, The Dream of SXSW Is Alive in Iceland, su Paper, 9 dicembre 2019. URL consultato il 12 marzo 2021.
  2. ^ (IS) Snærós Sindradóttir, Reif sig upp úr ruglinu, su Vísir.is, 22 aprile 2017. URL consultato il 12 marzo 2021.
  3. ^ (IS) TÓNLISTINN - PLÖTUR - 2016, su Plötutíðindi. URL consultato il 12 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2021).
  4. ^ (IS) TÓNLISTINN - LÖG - 2016, su Plötutíðindi. URL consultato il 12 maggiori 2021 (archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2021).
  5. ^ (IS) Atli Þór Ægisson, Emmsjé Gauti hlaut flest verðlaun, su Ríkisútvarpið, 2 marzo 2017. URL consultato il 12 marzo 2021.
  6. ^ (IS) TÓNLISTINN - PLÖTUR - 2017, su Plötutíðindi. URL consultato il 12 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2021).
  7. ^ (IS) Atli Þór Ægisson, Íslensku tónlistarverðlaunin – samantekt, su Ríkisútvarpið, 14 marzo 2018. URL consultato il 12 marzo 2021.
  8. ^ (IS) Upplagseftirlit 2017 (PDF), su Félag Hljómplötuframleiðenda. URL consultato il 12 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2021).
  9. ^ (IS) Stefán Þór Hjartarson, Aron Can semur við Sony, su Vísir.is, 3 febbraio 2018. URL consultato il 12 marzo 2021.
  10. ^ (IS) TÓNLISTINN - LÖG - 2018, su Plötutíðindi. URL consultato il 12 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2021).
  11. ^ (IS) Oddur Þórðarson, Tilnefningar til Íslensku tónlistarverðlaunanna, su Ríkisútvarpið, 17 marzo 2022. URL consultato il 19 marzo 2022.
  12. ^ (IS) TÓNLISTINN - PLÖTUR - Vika 26, 2021, su Plötutíðindi. URL consultato l'8 luglio 2021 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2021).
  13. ^ (IS) TÓNLISTINN - PLÖTUR - Vika 27, 2021, su Plötutíðindi. URL consultato il 13 luglio 2021 (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2021).
  14. ^ (IS) TÓNLISTINN - PLÖTUR, su Félag Hljómplötuframleiðenda. URL consultato il 27 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2022).

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