Armando Minguzzi

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Armando Minguzzi

Armando Minguzzi (Imola, 1884Bologna, 22 giugno 1940) è stato uno scultore e intagliatore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il monumento Raggi Ruggeri, dedicato ai motociclisti Olindo Raggi (1896-1926) e Amedeo Ruggeri (1889-1932), è posto all'Ingresso Nuovo della Certosa.

Figlio di un mugnaio imolese, Armando Minguzzi nacque nel 1884. Trasferitosi a Bologna, frequentò i corsi di intaglio presso la scuola d'arte, successivamente si iscrisse ai corsi regolari di scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna.

Nel primo dopoguerra si dedicò con passione a costruire protesi in legno per i soldati mutilati presso l'Istituto Ortopedico Rizzoli, con la consapevolezza di fare qualcosa di veramente utile per il prossimo assecondando così la sua indole altruista.

Finita questa esperienza lavorativa entrò come aiuto nello studio dello scultore Pasquale Rizzoli.

Come scultore ha al suo attivo una notevole produzione di monumenti sepolcrali, ad esempio nella Certosa di Bologna, e dopo la prima guerra mondiale anche di monumenti celebrativi della Vittoria e a ricordo dei Caduti. Le sue opere si trovano sia in Italia che all'estero.

Il professore Armando Minguzzi è stato, oltreché un valente scultore, anche un intagliatore in legno. Questa sua attività, non marginale, è testimoniata da oltre 170 fotografie di mobili realizzati in stile rinascimentale nel suo laboratorio "Vétera Nova" di via Valdonica, 4 a Bologna. Questa attività lo portò al fallimento gettandolo in uno sconforto che sfociò in un tentativo di suicidio, sventato dal figlio Luciano che aveva sempre dissuaso dal seguire le sue orme.[1]

Armando Minguzzi morì a Bologna il 22 giugno 1940 all'età di 56 anni. È sepolto nella tomba di famiglia al cimitero del Piratello di Imola.[2]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Era sposato con Violante Fiorini da cui ebbe il figlio Luciano, nato il 24 maggio 1911, che seguì le orme del padre con maggior successo.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Monumenti funebri nella Certosa di Bologna[modifica | modifica wikitesto]

  • Vegetti
  • Viscardi
  • Degli Esposti
  • Olindo Raggi e Amedeo Ruggeri
  • Gambini
  • Cristo e due angeli, rilievo in bronzo nella cappella Melloni, Campo Ospedali
  • Zanetti - bassorilievo

Monumenti ai Caduti[modifica | modifica wikitesto]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Minguzzi Armando, su storiaememoriadibologna.it.
    «Mio padre era scuro di capelli, di carnagione olivastra, aveva occhi vivaci e penetranti ma dall'espressione malinconica. Era introverso, sognatore sublime che affrontava le cose con uno strano scetticismo, una innata timidezza. Era malinconico perché la vita lo aveva bastonato, malinconico per il suo passato di sofferenze, veniva da una famiglia romagnola di mugnai. Mio padre era un "intagliatore" del legno. Mi ha lasciato un senso profondo del lavoro artigianale, del lavoro di bottega. Sin da piccolo bazzicavo attorno ai suoi strumenti. Non mi voleva scultore: troppa fatica, troppe insoddisfazioni e preferì mandarmi a scuola di ragioneria.»
  2. ^ A.N.P.I. Imola, Luciano Minguzzi, partigiano e grandissimo artista, sepolto al Piratello (foto), su anpiimola.it. URL consultato il 28 agosto 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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