Arechia

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Arechia
Impronta e controimpronta fossili di Arechia crassicaudata
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Ramo Bilateria
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Classe Chondrichthyes
Sottoclasse Elasmobranchii
Superordine Euselachii
Ordine Myliobatiformes
Famiglia Urolophidae
Genere Arechia
Specie

Arechia è un genere estinto di pesci cartilaginei, appartenenti ai miliobatiformi. Visse nell'Eocene inferiore (circa 47 - 52 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Africa e in Europa.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo animale era molto simile ai rappresentanti attuali della famiglia Urolophidae, un gruppo di razze dall'aspetto particolarmente tondeggiante. Arechia, lungo fino a 80 centimetri, era caratterizzato da un disco pettorale grande e di forma romboidale, una coda corta (circa il 50% della lunghezza totale dell'animale), segmenti distali dei propterigi posti tra la bocca e la cartilagine antorbitale, un singolo mesopterigio non fuso con i radiali, una pinna caudale allungata.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Arechia è considerato il più antico rappresentante degli urolofidi, una famiglia di razze attualmente rappresentata da numerose specie. La specie tipo, Arechia arambourgi, venne descritta da Henri Cappetta nel 1983, sulla base di denti fossili isolati provenienti da sedimenti risalenti all'Eocene inferiore nella zona di Ouled Abdoun, in Marocco; inizialmente questi fossili furono studiati da Camille Arambourg nel 1952, che li assegnò alla specie Raja praealba. Cappetta istituì il genere Arechia per i denti che Arambourg assegnò agli esemplari ritenuti femmine di R. praealba, mentre per i supposti esemplari maschili venne istituito il genere Merabatis, con la specie tipo M. praealba.

Nel 2020 venne ascritta al genere Arechia un'altra specie nota per esemplari completi, A. crassicaudata, proveniente dall'Eocene inferiore di Monte Bolca (Italia), inizialmente descritta come Trygonobatus crassicaudatus da de Blainville nel 1818 e poi come Urolophus crassicaudatus da Otto Jaekel nel 1894. Altri fossili attribuibili ad Arechia provengono dal Mississippi (USA), Francia, Paesi Bassi e Africa occidentale.

Secondo un'analisi cladistica, Arechia sarebbe basale rispetto ai generi Trygonoptera e Urolophus (2020).

Paleoecologia[modifica | modifica wikitesto]

Arechia crassicaudata era un tipico abitante di habitat costieri e caldi che caratterizzavano il paleoambiente della zona di Bolca nell'Eocene inferiore.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Blainville, H. D. 1818. Sur les ichthyolites ou les poissons fossiles. Nouveau Dictionnaire d’Histoire Naturelle 27:310–391.
  • Jaekel, O. 1894. Die eocänen Selachier vom Monte Bolca: ein Beitrag zur Morphogenie der Wirbelthiere. J. Springer, Berlin , 176 pp.
  • Arambourg, C. 1952. Les vertébrés fossiles des gisements de phosphates (Maroc-Algeérie-Tunisie). Notes et Mémoires du Service Géologique du Maroc 92:1–372.
  • Cappetta, H. 1983. Additions à la faune de sélaciens fossils du Maroc. 2: Révision de Raja praealba Arambourg, 1952, espèce de l’Yprésien des Ouled Abdoun. Tertiary Research 5:1–8.
  • Giuseppe Marramà; Giorgio Carnevale; Gavin J. P. Naylor; Jürgen Kriwet (2020). "Skeletal anatomy, phylogenetic relationships, and paleoecology of the Eocene urolophid stingray Arechia crassicaudata (Blainville, 1818) from Monte Postale (Bolca Lagerstätte, Italy)". Journal of Vertebrate Paleontology. in press: e1803339. doi:10.1080/02724634.2020.1803339