Aquitani

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La Gallia al tempo di Cesare.

Gli Aquitani erano un popolo misto di celti e iberi (presentavano affinità con i vasconi della media valle dell'Ebro) che vivevano appunto nell'Aquitania, regione della Francia sud-occidentale compresa tra Garonna, Pirenei e Oceano Atlantico, fino a Couserans. Aveva quindi un'estensione diversa dall'attuale e omonima regione della Francia.

Fu attorno a 40.000 anni fa che l'uomo di Cro-Magnon giunse in Aquitania, soppiantando progressivamente l'Uomo di Neanderthal. Nel Paleolitico, gli abitanti di questa regione lasciarono molte attestazioni artistiche, come la famosa grotta di Lascaux (17.000 anni fa). Fu durante l'ultima glaciazione che l'Aquitania divenne il principale rifugio climatico dell'Europa occidentale, giocando così un ruolo centrale nella storia del popolamento dell'Europa post-glaciale. Nel Neolitico, sul litorale atlantico si sviluppò una civiltà che ha lasciato come testimonianze dolmen e menhir.

L'Età del bronzo è ben rappresentata in Aquitania (vedi Médoc e Paesi Baschi). Sotto la pressione dei romani, i celti dell'Aquitania si stabilirono nell'alta valle della Garonna e nella Gironda, dove i biturigi vivischi fondarono Noviomago (Saint-Germain d'Esteuil?) e presero il controllo di Burdigala.

Le province dell'Impero romano.

Nel 56-55 a.C., durante le campagne di conquista della Gallia di Gaio Giulio Cesare, un suo luogotenente, Publio Licinio Crasso, si occupò di sottomettere gli Aquitani. Nel 27 a.C. l'imperatore Ottaviano Augusto diede il nome di Gallia Aquitania a tutti i territori che dai Pirenei arrivano fino alla Loira (compresa l'Alvernia), che divennero così una delle tre province della Gallia Nova. Saintes e Bordeaux furono le sue capitali.

Sul finire del III secolo, la riforma dell'imperatore Diocleziano riportò l'Aquitania alla sua estensione iniziale, dandole il nome di Novempopulanie (cioè Aquitania dei nove popoli): questa corrisponde oggi ai Paesi Baschi e alla Guascogna, anche se l'estremità settentrionale della Guascogna (Bordelais e Médoc), che all'arrivo dei romani era amministrata dai biturigi vivischi, entrò invece a far parte dell'Aquitania seconda (c'erano anche un'Aquitania prima e un'Aquitania terza). Fu una regione altamente romanizzata.

Quando nel V secolo l'Impero romano d'Occidente collassò, l'area fu occupata dai visigoti, che nel 507 furono però scacciati dai franchi. Quando re Clotario II morì nel 629, l'Aquitania andò al figlio Cariberto II, che scelse Tolosa come capitale. Nell'VIII secolo, l'Aquitania cadde sotto i colpi dei mori, che furono poi sconfitti e scacciati da Carlo Martello. La regione entrò poi a far parte dell'Impero carolingio.

L'Aquitania al tempo di Carlomagno.
L'Aquitania (in rosso) nel 1154.

Dopo la morte di Carlo Magno, i suoi eredi suddivisero più volte l'impero paterno, e così l'Aquitania passò di mano più volte e ben presto nacque il ducato d'Aquitania. Nel 1052 anche il ducato di Guascogna entrò a far parte di quello d'Aquitania. La corte di questo ducato divenne un importante e prolifico centro di produzione culturale e letteraria: il duca Guglielmo IX di Aquitania, detto il trovatore, fu un poeta. E Poitiers divenne centro dei trovatori. Alla morte di Guglielmo X d'Aquitania (1137), la figlia Eleonora d'Aquitania, la più grande ereditiera di Francia, sposò il suo tutore, Luigi VII, che lei seguì nella crociata. Dopo l'annullamento di questo matrimonio, nel 1152 lei sposò Enrico II d'Inghilterra. I suoi figli, Riccardo I d'Inghilterra e Giovanni d'Inghilterra, e i loro successori sul trono d'Inghilterra ebbero anche il titolo di duchi d'Aquitania (poi conosciuta come Guiana).

Durante la guerra dei cento anni, la Francia perdette l'Aquitania nel 1360, con il trattato di Brétigny, ma nel 1453 la riconquistò definitivamente l'Aquitania. Fu a Bordeaux che il Governo francese si rifugiò nel 1914 e nel 1940.

La Nuova Aquitania dal 2016

L'odierna Aquitania comprende cinque dipartimenti: Dordogna, Gironda, Landes, Lot e Garonna e Pyrénées-Atlantiques per un'estensione di 41.400 km². La lingua più parlata è il francese, anche se ci sono minoranze che utilizzano altri due idiomi autoctoni, il guascone, considerato una varietà linguistica dell'occitano e il basco, parlato nella parte occidentale dei Pyrénées Atlantiques. Fra gli immigrati hanno una certa diffusione lo spagnolo, il portoghese e l'arabo.

Sotto il profilo economico l'Aquitania è famosa per la sua uva e la sua produzione di vino, per le foreste e il legno e per l'estrazione di gas naturale e petrolio. Molto importante è anche il turismo, soprattutto lungo la Costa d'argento.

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