Apollonio Discolo
Apollonio Discolo (floruit II secolo; Alessandria d'Egitto, ... – Alessandria d'Egitto, ...) è stato un grammatico egizio di epoca romana.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Figlio di Mnesiteo e Ariadne, nacque e morì ad Alessandria d'Egitto e fiorì sotto i regni degli imperatori Adriano e Antonino Pio. Fu uno dei più autorevoli grammatici del suo tempo, sia in base alla testimonianza di suo figlio Elio Erodiano che dei successivi, anche se visse in estrema povertà, e tale stato di indigenza sembra avergli procurato quella crisi mentale che gli fece guadagnare il soprannome di Discolo: Prisciano, comunque, definisce sia Apollonio sia il figlio Erodiano i più grandi fra i grammatici, e dichiara che, senza l'ausilio dei loro scritti, non avrebbe mai potuto completare la sua opera[1].
Opere[modifica | modifica wikitesto]
Una lunga lista delle sue opere è fornita dalla Suda[2], ma di tutti gli scritti lì citati ne restano soltanto quattro: Περὶ συντάξεως τοῦ λόγου μερῶν (La costruzione del discorso), in quattro libri[3]; Περὶ ἀντωνομίας (I pronomi); Περὶ συνδέσμων (Le congiunzioni); Περὶ ἐπιρρημάτων (Gli avverbi)[4].
Fra le opere che Suda ascrive ad Apollonio vi è un Περὶ κατεψευσμένης ἱστορίας (La falsa storia)[5], il cui testo, però, è probabilmente opera di un omonimo Apollonio.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Prisciano, Praefatio: "quid enim Herodiani artibus certius, quid Apollonii scrupulosis quaestionibus |enucleatius possit inueniri?".
- ^ α 3422 Adler.
- ^ Cfr. l'edizione critica Apollonius Dyscole, De la construction (syntaxe), vol. 1: Introduction, texte et traduction par Jean Lallot, Paris: Librairie philosophique J. VRIN 1997.
- ^ Gli scritti minori sono in Apollonii Scripta minora a Richardo Schneidero edita, in Grammatici Graeci, pars II Vol. I fasc. 1, Lipsiae, in aedibus B.G. Teubneri, 1878. Il Περὶ ἀντωνυμίας è alle pp. 3-116; Περὶ ἐπιρρημάτων 119-210 e Περὶ συνδέσμων 213-258. Precedentemente, gli ultimi due opuscoli furono editi da August Immanuel Bekker nei suoi Anecdota Graeca, vol. II (1816): il Περὶ συνδέσμων alle pp. 477-526, il Περὶ ἐπιρρημάτων alle pp. 527-625.
- ^ Historiae commentitiae liber, sive historiae mirabiles, Guilielmus Xyladrus, Joannes Meursius, Ludovicus Henricus Teucherus (ed.), Lipsiae in bibliopolio gleditschiano, 1792.
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
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