Apollinare di Valence

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Sant'Apollinare
Vetrata di Sant'Apollinare nella cattedrale di Valence
 

Vescovo di Valence

 
NascitaVienne, 453 circa
MorteValence, 520 circa
Venerato daChiesa cattolica
Canonizzazionepre canonizzazione
Ricorrenza5 ottobre

Apollinare (Vienne, 453 circa – Valence, 520 circa) è stato vescovo di Valence tra il V e il VI secolo ed è venerato come santo dalla Chiesa cattolica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Apollinare nacque a Vienne attorno al 453; era figlio di sant'Isicio (o Esechio), vescovo di Vienne, e fratello di sant'Avito, successore del padre sulla cattedra di Vienne. Discepolo di san Mamerto, divenne vescovo di Valence nell'ultimo decennio del V secolo. È storicamente documentato in due occasioni, per la sua partecipazione al concilio di Epaon nel 517,[1] e al concilio di Lione, celebrato in epoca imprecisata tra il 516 e il 523.[2] È invece da escludere la sua partecipazione al concilio (o colloquio) di Lione del 499, perché i suoi atti sono frutto di una falsificazione, opera del sacerdote oratoriano Jérôme Vignier nel XVII secolo.[3] La morte di Apollinare è tradizionalmente posta attorno al 520.

Di sant'Apollinare resta una Vita, che si pretende scritta da un contemporaneo, ma che, secondo gli editori delle Monumenta Germaniae Historica, che ne pubblicarono un'edizione critica, è una invenzione di epoca carolingia.[4] Secondo questo racconto, Apollinare governò la sua chiesa per 34 anni. Nell'ultimo periodo avrebbe fatto un viaggio a Arles e a Marsiglia, dove conobbe personalmente san Cesario. Di sant'Apollinare è rimasta la corrispondenza che ebbe col fratello Avito.[5]

Culto[modifica | modifica wikitesto]

I resti del santo vescovo subirono diverse traslazioni, finché nella seconda metà dell'XI secolo furono deposte nella chiesa che da lui prese il nome di Sant'Apollinare, e che oggi è la cattedrale di Valence. Le sue reliquie furono disperse dai Calvinisti nel XVI secolo.

Sant'Apollinare è commemorato nel Martirologio geronimiano al 5 ottobre,[6] e da qui passò poi nel Martirologio Romano, che nel nuovo testo riformato a norma dei decreti del concilio Vaticano II, lo ricorda con queste parole:[7]

«A Valence nel territorio di Vienne in Francia, sant'Apollinare, vescovo: fratello di sant'Avíto, vescovo di Vienne, fu uomo pervaso da fervore di giustizia e onestà e rinnovò l'autorità e l'antico decoro della religione cristiana nella sede di Valence rimasta a lungo vacante.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Monumenta Germaniae Historica, Concilia aevi Merovingici Archiviato il 1º luglio 2019 in Internet Archive., Legum, Sectio III, Concilia, Tomus I, Hannoverae 1893, p. 29, 8.
  2. ^ Concilia aevi Merovingici, p. 34, 4-5.
  3. ^ (FR) Dictionnaire d'archéologie chrétienne et de liturgie, Tome X, première partie, Paris 1931, coll. 200-201. Julien Havet, Questions mérovingiennes. II. Les découvertes de Jérôme Vignier, in «Bibliothèque de l'École des chartes», Année 1885, nº 46, pp. 233-250.
  4. ^ Duchesne, Fastes épiscopaux de l'ancienne Gaule, I, p. 233, nota 3.
  5. ^ Mathon, Bibliotheca Sanctorum, vol. II, col. 250.
  6. ^ (LA) Giovanni Battista de Rossi e Louis Duchesne, Martyrologium Hieronymianum, in Acta Sanctorum Novembris, II (1894), p. [129].
  7. ^ Martirologio Romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2004, p. 781.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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