Anusvara
L'anusvara (sanscrito: अनुस्वारः anusvāra) è il segno diacritico utilizzato nelle scritture brahmi per indicare una nasalizzazione. A seconda del linguaggio in cui è utilizzato e della località in cui si parla, la sua pronuncia può variare molto.
Alfabeto devanāgarī
[modifica | modifica wikitesto]Nell'alfabeto devanagari l'anusvara è rappresentato con il punto sovrascritto (ं, bindu). Nell'IAST, il simbolo corrispondente è una "m" con il punto sottoscritto (ṃ).
Sanscrito
[modifica | modifica wikitesto]Nel sanscrito vedico, l'anusvāra (letteralmente, "dopo il suono") è un suono che si presenta come un allofono di /m/ (riferendosi ad un morfema agli estremi della parola) o /n/ (internamente alla parola), se preceduto da una vocale e seguito da una consonante fricativa (/ɕ/, /ʂ/, /s/ o /h/).[1]
Hindi
[modifica | modifica wikitesto]Nella lingua hindi standard, l'anusvara è tradizionalmente definito come la rappresentazione di una consonante nasale omorganica ad una consonante occlusiva, in opposizione al chandrabindu (anunāsika), che indica la nasalizzazione di una vocale.
Altri alfabeti
[modifica | modifica wikitesto]L'anusvara viene utilizzato anche dagli altri alfabeti derivati dalle scritture Brahmi.
Bengali
[modifica | modifica wikitesto]Nell'alfabeto bengalese il segno diacritico dell'anusvara (bengali: অনুস্বার onushshar) è rappresentato mediante un cerchio su una linea obliqua (ং) e si legge [ŋ]. È utilizzato anche per scrivere il nome della lingua bengalese (বাংলা, [baŋla])
Singalese
[modifica | modifica wikitesto]Nell'alfabeto singalese l'anusvara non è un segno diacritico, ma un grafema indipendente. Esso ha una forma circolare (ං), motivo per cui in singalese è chiamato binduva, che significa "punto". Tale grafema rappresenta il suono /ŋ/ alla fine di una sillaba. È utilizzato anche per scrivere il nome della lingua singalese (සිංහල, [ˈsiŋɦələ]).
Anunasika
[modifica | modifica wikitesto]L''anunasika' (IAST: anunāsika) è una forma di nasalizzazione vocalica, spesso rappresentata da un anusavara. È una forma di nasalizzazione con bocca aperta, molto simile alla nasalizzazione delle vocali seguite da "n" o "m" nel francese parigino. Quando "n" o "m" seguono una vocale, queste diventano silenti e ciò fa sì che la precedente vocale si nasalizzi (pronunciata con il palato molle esteso verso il basso, in modo da far passare parte dell'aria attraverso le narici). L'anunasika è talvolta chiamato "punto sottoscritto" ((EN) subdot) a causa della sua rappresentazione nel sistema di trascrizione dell'alfabeto sanscrito IAST.
In devanagari e nelle ortografie correlate, è rappresentato con un diacritico chandrabindu (ad esempio, मँ ).
In lingua birmana, l'anunasika, chiamato သေးသေးတင် (θé ðé tɪ̀ɴ) e rappresentato come ံ, crea un suono /-ɴ/ nasalizzato in finale di sillaba quando è posizionato come punto al di sopra di una lettera. L'anunasika rappresenta la -m finale di sillaba tipica della Lingua pāli.
Unicode
[modifica | modifica wikitesto]Alfabeto | Segno | Esempio | Unicode |
---|---|---|---|
Bengali | ং | কং | U+0982 (2434) |
Devanagari | ं | कं | U+0902 (2306) |
Gujarati | ં | કં | U+0A82 (2690) |
Gurmukhi | ਂ | ਕਂ | U+0A02 (2562) |
Kannada | ಂ | ಕಂ | U+0C82 (3202) |
Malayalam | ം | കം | U+0D02 (3330) |
Oriya | ଂ | କଂ | U+0B02 (2818) |
Singalese | ං | කං | U+0D82 (3458) |
Telugu | ం | కం | U+0C15 (3093) |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Allen, 1953, p. 40.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- W. S. Allen, Phonetics in ancient India, OUP, 1953.
- M. B. Emeneau, The Nasal Phonemes of Sanskrit, vol. 22, Language, 1946, pp. 86–93, JSTOR 410341.
- Manjari Ohala, Aspects of Hindi Phonology, Motilal Banarsidass, 1983, ISBN 0-89581-670-9.
- Siddheshwar Varma, Critical studies in the phonetic observations of Indian grammarians, 1929.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Anusvara