Antonio Ranieri

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Antonio Ranieri

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaVIII, IX, X, XII, XIII, XIV
Sito istituzionale

Senatore del Regno d'Italia
Legislaturadalla XV
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoSinistra storica
Titolo di studiolaurea

Antonio Ranieri (Napoli, 8 settembre 1806Portici, 4 gennaio 1888) è stato un patriota, scrittore e politico italiano.

Ricordato per la sua amicizia con Giacomo Leopardi, fu più volte deputato e senatore del Regno d'Italia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Diffidato per le sue idee dalla polizia borbonica, girovagò in vari paesi stranieri. Ritornato in Italia e stabilitosi a Firenze, strinse una grande e intima amicizia con il poeta Giacomo Leopardi. Ritornato a Napoli, presso la sua famiglia, gli diede ospitalità nella propria casa, avendo cura di lui, con l'aiuto della sorella Paolina, poi con devozione fraterna fino alla morte. A sue spese gli fece innalzare un monumento e pubblicò le opere leopardiane, assieme a una biografia del poeta, per la casa editrice Le Monnier a Firenze (1843-1845).

Visitando a Napoli l'ospizio degli orfanelli, nel 1839 scrisse poi il romanzo Ginevra o l'orfanella della Nunziata, nel quale svelava i gravi abusi perpetrati in quell'ospizio di trovatelli, suscitando così l'odio della polizia per cui dovette scontare 45 giorni di carcere[1] (immediatamente sequestrato, il romanzo aveva avuto un'enorme circolazione clandestina). Due anni dopo pubblicò anche la Storia d'Italia dal V al IX secolo ovvero da Teodosio a Carlo Magno, nella quale mostrava i mali d'Italia in conseguenza del potere temporale dei papi: il libro gli valse nuove inimicizie. Nel 1842 decise di pubblicare un romanzo filosofico, Il frate Rocco.

Con la rivoluzione del 1848, alla quale però prese parte abbastanza passivamente, fu tuttavia eletto deputato al Parlamento napoletano. Nel 1861 fu eletto come deputato al Parlamento del Regno d'Italia e vi fu più volte confermato fino al 1881. Come deputato si occupò della questione meridionale e pubblicò Quattro discorsi circa la questione meridionale (1862). Nel 1882 fu nominato senatore del Regno. Fu anche professore di filosofia della storia nell'Università degli Studi di Napoli.

Nel 1880 pubblicò i Sette anni di sodalizio con Giacomo Leopardi, libro che suscitò non poche polemiche per rivelazioni che, diremmo oggi, violavano la privacy del poeta di Recanati. Nel libro egli dichiarava, tra le altre cose, di aver mantenuto il poeta a proprie spese. Giuseppe Piergili però nel 1892 (nel volume "Nuovi documenti intorno alla vita e agli scritti di Giacomo Leopardi") pubblicò delle lettere ma soprattutto delle cambiali di mano del Ranieri sottoscritte da Leopardi, l'ultima delle quali di 35 scudi incassata 4 giorni prima della morte del poeta, che dimostrarono la falsità delle pagine del Sodalizio, essendo quindi Leopardi a mantenere i fratelli Ranieri con la scarsa rendita che i nobili genitori gli spedivano.[2]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Storia del Regno di Napoli, Napoli, L. Bianchi e c., 1835.
  • Ginevra o l'orfana della Nunziata, Capolago, Tip. Elvetica, 1839 [ristampa moderna: a cura di Riccardo Reim; Roma, Lucarini, 1986].
  • Della storia d'Italia dal quinto al nono secolo, ovvero da Teodosio a Carlomagno. Libri due preceduti da un ragionamento del modo di considerare le azioni umane rispetto alla coscienza ed alla storia, Brusselle, Società tipografica, 1841.
  • Frate Rocco ovvero Piccoli frammenti morali scritti in beneficio degli asili infantili, Napoli, s.n., 1842.
  • Prolegomeni di una introduzione allo studio della scienza storica, Firenze, Felice Le Monnier, 1844.
  • Notizia intorno agli scritti, alla vita ed ai costumi di Giacomo Leopardi, s.i., s.n., 1857.
  • Discorsi di Antonio Ranieri, deputato, circa le cose dell'Italia meridionale, Torino-Milano, Casa editrice italiana di M. Guigoni, 1862.
  • Intorno all'abolizione della pena di morte in Italia. Lettere tre, s.i., Stamperia della R. Università, 1863.
  • Sette anni di sodalizio con Giacomo Leopardi, Napoli, Tipografia Giannini, 1880. Nuova ed., con un saggio di Dario Bellezza, Catania, Edizione del Giano, 1988. Nuova ed. con un'introduzione di Giulio Cattaneo e uno scritto di Alberto Arbasino, Milano, SE, 2005. ISBN 88-7710-622-0.
  • Sette anni di sodalizio con Giacomo Leopardi a cura di Raffaella Bertazzoli. Milano, Mursia, 1995. Grande Universale Mursia EAN 9788842518105.
  • Abolizione della pena di morte in Italia, Napoli, Tipografia A. Trani, 1883.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine Civile di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il libro che portò in cella l'amico di Leopardi, di Ottavio Rossani, Corriere della Sera, 30 gennaio 2008, p. 42, Archivio.
  2. ^ Giuseppe Piergili, Nuovi documenti intorno agli scritti e alla vita di Giacomo Leopardi, Firenze, Le Monnier, 1892, p. XXVIII, OCLC 17423490.
    «Era in casa una vaga memoria delle cambiali che Giacomo bimestralmente traeva. Si fecero le più diligenti ricerche, e in un angolo riposto dello scrittoio di Monaldo si rinvenne intiero il mazzetto di queste tratte. Ed ora solennemente rivendico la verità, che taciuta è poco men che negata; e dico che quelle lettere di cambio scritte di mano di Ranieri, tratte a suo favore, non hanno del Leopardi che la sola firma.»

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Controllo di autoritàVIAF (EN41882223 · ISNI (EN0000 0001 2278 7367 · SBN CFIV035320 · BAV 495/87354 · CERL cnp00544260 · LCCN (ENn80030780 · GND (DE11898912X · BNF (FRcb12175352b (data) · J9U (ENHE987007429132005171 · WorldCat Identities (ENlccn-n80030780