Anton Maria Zanetti (1680-1767)

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Anton Maria Zanetti

Il conte Anton Maria Zanetti, noto anche come Anton Maria Zanetti il vecchio (Venezia, 20 febbraio 1680 [1679 more veneto] – Venezia, 31 dicembre 1767), è stato un incisore, critico d'arte, mercante d'arte e nobile italiano.

Raccolse una collezione di gemme incise, di cui pubblicò un ricco catalogo.

Per evitare le passate confusioni, è correntemente detto "il vecchio" per distinguerlo dall'altro Anton Maria Zanetti detto "il giovane", che era figlio di un suo secondo cugino (in realtà il più anziano, per distinguersi dal bisnonno omonimo, inizialmente usava firmarsi «Anton Maria Zanetti il giovane» per poi passare alla formulazione «Anton Maria Zanetti quondam Girolamo»)[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Zanetti trascorse la sua prima giovinezza facendo saggi investimenti in assicurazioni marittime, accumulando un capitale sufficiente per sostenere la sua vera vocazione, come scrittore e artista, e come mercante d'arte, facendo gran parte della sua attività con gli aristocratici inglesi che passavano per Venezia per il Grand Tour.[2] Agì da agente per Filippo d'Orléans nella creazione della collezione Orléans di dipinti, a Parigi, e di Giuseppe Venceslao del Liechtenstein, nell'ampliamento della collezione Liechtenstein a Vienna.

Pierre Crozat, che era a Venezia nel 1715, persuase Zanetti e la sua protégé Rosalba Carriera ad andare a Parigi. Zanetti visitò anche Londra, dove acquistò tre grandi volumi di Jan Petersen Zoomer che contenevano 428 incisioni di Rembrandt.[3]

Raccolse una collezione di pietre incise, sia greco-romane che moderne,[4] di cui pubblicò un catalogo, sotto il titolo di A.F. Gori: Le gemme antiche di Anton Maria Zanetti (1750), illustrato con otto tavole di incisione fatte dal Zanetti stesso. I disegni per le incisioni e molti dei suoi intagli e cammei sono conservati al Museo Correr di Venezia. Il suo pezzo più importante, un cammeo nero con il favorito di Adriano, Antinoo, che aveva seguito per anni prima di comprarlo,[5] fu in seguito acquistato da George Spencer, IV duca di Marlborough e prese il soprannome di "Marlborough gem".

Come incisore di stampe, Zanetti migliorò la tecnica del chiaroscuro nell'incisione su legno, producendo molte stampe tratte da dipinti di Parmigianino, Tintoretto e altri. Alla sua bottega lavorò Giovanni Antonio Faldoni.[6]

Anton Maria Zanetti il giovane (1706–1778), figlio di un cugino, divenne un suo protegé e si affermò anch'egli come critico d'arte;[7] collaborando con il cugino più anziano, nella stesura di un catalogo delle sculture classiche conservate nelle collezioni pubbliche veneziane, Delle antiche statue greche e romane che nell'anti sala della Libreria di San Marco e in altri luoghi pubblici venezi son trovato, I, Venezia, 1740, II, Venezia, 1743. I testi furono redatti da Antonio Francesco Gori.[8]

Zanetti descrisse alcuni manoscritti conservati alla Biblioteca Marciana, tra cui Gr. Z. 495 (1048).[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Chiara Piva, Anton Maria Zanetti e la tradizione della tutela delle opere d’arte a Venezia: dalla critica d’arte all’attività sul campo, in Il restauro come atto critico : Venezia e il suo territorio, Venezia, Edizioni Ca’Foscari, 2014, pp. 83-84.
  2. ^ La sua corrispondenza con Henry Howard, IV conte di Carlisle è stata pubblicata da Diana Scarisbrick, "Gem Connoisseurship - The 4th Earl of Carlisle's Correspondence with Francesco de Ficoroni and Antonion Maria Zanetti", The Burlington Magazine 129No. 1007 (February 1987:90-104).
  3. ^ Ferdinando Salamon, The History of Prints and Printmaking from Dürer to Picasso, 1972:216.
  4. ^ Diana Scarisbrick, "Piranesi and the 'Dactyliotheca Zanettiana'" The Burlington Magazine, 1990.
  5. ^ "Le fameux amateur, et un peu marchand d’antiques à Venise, Antonio Maria Zanetti – je ne sçais s’il vit encore – fit une fois vingt-trois ans l’amour à un Antinoüs (une antique dont il fit l’acquisition), qu’il épousa enfin. Il auroit, disoit-il, vendu sa maison pour l’acheter, s’il eût été parfait." (Pierre Clément, 1756, citato in Antinous website).
  6. ^ (DE) Ulrich Thieme e Felix Becker (a cura di), Zanetti, Antonio Maria, in Allgemeines Lexikon der Bildenden Künstler des XX. Jahrhunderts, vol. 36, Lipsia, 1947, p. 404.
  7. ^ Zanetti.
  8. ^ Giuseppe Morazzoni, Il Libro illustrato Veneziano del Settecento (Milan, 1943:126-28).
  9. ^ A. M. Zanetti & A. Bongiovanni, Graeca D. Marci Bibliotheca codicum manuscriptorum (Venice 1740), p. 259.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Fabia Borroni, I Due Anton Maria Zanetti, Firenze, 1956.
  • AA. VV., Dizionario della pittura e dei pittori, diretto da Michel Laclotte con la collaborazione di Jean-Pierre Cuzin; edizione italiana diretta da Enrico Castelnuovo e Bruno Toscano, con la collaborazione di Liliana Barroero e Giovanna Sapori, vol. 1-6, Torino, Einaudi, 1989-1994, ad vocem, SBN IT\ICCU\CFI\0114992.

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