Antipapa Clemente VII
Roberto di Ginevra cardinale di Santa Romana Chiesa | |
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Ritratto di Roberto di Ginevra nel Palazzo dei Papi ad Avignone | |
Incarichi ricoperti | Vescovo di Thérouanne Vescovo di Cambrai Cardinale presbitero dei Santi XII Apostoli Antipapa della Chiesa cattolica |
Nato | 1342 ad Annecy |
Nominato vescovo | 3 novembre 1361 da papa Innocenzo VI |
Creato cardinale | 30 maggio 1371, da papa Gregorio XI |
Deceduto | 16 settembre 1394 ad Avignone |
Antipapa Clemente VII, nato Roberto di Ginevra, chiamato anche Cardinale di Ginevra (Annecy, 1342 – Avignone, 16 settembre 1394), è stato un vescovo ginevrino che divenne cardinale e successivamente venne eletto antipapa a Fondi il 20 settembre del 1378 dai cardinali francesi, che avevano cessato di riconoscere il legittimo pontefice Urbano VI: è stato il primo dei papi dello scisma d'Occidente. Sconfitto da Alberico da Barbiano nella battaglia di Marino del 1379, si ritirò ad Avignone.
Indice
- 1 Biografia
- 2 Il carattere del suo pontificato
- 3 Pseudocardinali creati da Clemente VII
- 3.1 Concistoro del 18 dicembre 1378
- 3.2 Concistoro del 19 marzo 1381
- 3.3 Concistoro del 30 maggio 1382
- 3.4 Concistoro del 23 dicembre 1383
- 3.5 Concistoro del 15 aprile 1384
- 3.6 Concistoro del 12 luglio 1385
- 3.7 Concistoro del gennaio 1387
- 3.8 Concistoro del 3 novembre 1389
- 3.9 Concistoro del 21 luglio 1390
- 3.10 Concistoro del 17 ottobre 1390
- 3.11 Concistoro del 17 aprile 1391
- 3.12 Concistoro del 23 gennaio 1394
- 4 Note
- 5 Bibliografia
- 6 Voci correlate
- 7 Altri progetti
- 8 Collegamenti esterni
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Era il figlio più giovane di Amedeo III, conte di Ginevra e di Mahaut di Alvernia[1]. Avviato alla carriera ecclesiastica, studiò alla Sorbona di Parigi e divenne cancelliere ad Amiens e quindi canonico a Parigi. Divenne vescovo di Thérouanne nel 1361, arcivescovo di Cambrai nel 1368 e cardinale nel 1371, nominato da papa Gregorio XI con il titolo di cardinale presbitero dei Santi XII Apostoli.
Era comunque più portato alla vita militare che a quella ecclesiastica. Nel 1377, infatti, mentre svolgeva le funzioni di legato pontificio nell'Italia del nord (1376-1378), comandò personalmente le truppe mercenarie di Giovanni Acuto per reprimere la rivolta di Cesena, che per la seconda volta rifiutava di assoggettarsi allo Stato Pontificio. Durante quella campagna autorizzò spietatamente come rapresaglia per l'uccisione di alcuni soldati bretoni al suo comando, lo sterminio di 5.000 civili locali[2] e fu perciò soprannominato il Boia di Cesena.
Dopo la morte di Gregorio XI, Roberto partecipò al conclave del 1378 e riconobbe come valida l'elezione di papa Urbano VI, dandone persino personalmente comunicazione ai principi cristiani. Tuttavia in breve tempo provò ripugnanza per il comportamento di Urbano e cominciò a organizzare contro di lui una rivolta, cosicché quando, il 20 settembre 1378, un gruppo di cardinali francesi, riuniti a Fondi in opposizione a Urbano, gli offrì il trono pontificio, Roberto accettò e si fece eleggere con il nome di Clemente VII, dando così inizio allo Scisma d'Occidente che sarebbe stato destinato a durare quattro decenni.[3]
Tuttavia ad aprile del 1378 le truppe a lui fedeli subirono una sconfitta a Marino per opera di quelle di Urbano VI ed egli fu costretto a rifugiarsi a Napoli, dove tentò di opporsi a Urbano VI con l'aiuto dei baroni a lui fedeli e della regina Giovanna I. Non essendovi riuscito, stabilì la propria sede ad Avignone nel Contado Venassino,[3] dove nel 1379 elesse a sua residenza il Palazzo dei Papi. Francia, Regno di Napoli, Aragona, Castiglia, Navarra, Scozia, Portogallo, Contea di Savoia, Danimarca e Norvegia riconobbero Clemente come papa legittimo, mentre con Urbano si schierarono l'Inghilterra, l'Impero, le Fiandre e gli altri stati italiani.
Tentò di togliere a Urbano VI la sede romana e per questo cercò di incoraggiare i francesi a occupare Napoli, promettendo in cambio a Luigi I d'Angiò, fratello del re di Francia Carlo V e reggente in nome del nipote minorenne Carlo VI, una parte del territorio pontificio ("regno di Andria"). La spedizione di Luigi, cominciata insieme con Amedeo VI di Savoia, non andò a buon fine causa la morte improvvisa dello stesso Luigi (settembre 1384). Ripresa da Luigi II d'Angiò, figlio di Luigi I, la spedizione ebbe successo e Luigi fu proclamato re di Napoli nella cattedrale di Bari, ma dovette rientrare in Provenza, che riuscì a sottomettere solo nel 1387. Il 1º novembre 1389 Luigi veniva incoronato re da Clemente VII alla presenza del re di Francia Carlo VI.
Alla morte di Urbano VI nel 1389, Clemente tentò di essere riconosciuto come unico papa legittimo, ma Roma elesse papa Bonifacio IX, senza tentare nessuna ricomposizione dello scisma.
Nel 1389 il ventitreenne Ladislao di Durazzo si lanciò alla conquista della corona che era stata di suo padre Carlo. Luigi, impegnato nella lotta contro i baroni pugliesi, fu sopraffatto dalla determinazione del giovane principe, che già spadroneggiava sul reame e s'impossessava della città di Napoli. L'Angioino abbandonò la propria causa e fece ritorno in Francia, consentendo a Ladislao di affermarsi come nuovo sovrano di Napoli. Questa evoluzione politica nocque grandemente a Clemente VII, poiché Ladislao riportò il regno di Napoli alla obbedienza a papa Bonifacio IX, successore di papa Urbano VI (Bonifacio IX aveva incoronato Ladislao Re di Napoli a Gaeta il 29 maggio 1390, in aperto contrasto con l'operato di Clemente VII).
A poco a poco anche la Francia gli voltò le spalle e furono fatte pressioni dal mondo culturale francese affinché Clemente VII si dimettesse per rendere più agevole una ricomposizione dello scisma apertosi con la sua elezione in contrapposizione a Urbano VI, ma Clemente non ne volle sapere.[4]
Clemente VII morì ad Avignone il 16 settembre 1394. I cardinali a lui fedeli elessero come suo successore Benedetto XIII.
La sua salma venne tumulata nella Cathédrale Notre-Dame-des-Doms d'Avignon e nel 1401 venne traslata nella chiesa dei Celestini.
Il carattere del suo pontificato[modifica | modifica wikitesto]
Ad Avignone strinse forti legami con la corte francese, attirò a sé uomini eccellenti della cristianità come Vincenzo Ferreri e molti dotti dell'Università di Parigi.
Il suo mecenatismo e le costose campagne militari nel mezzogiorno d'Italia tuttavia gli costarono enormemente, tanto che dopo aver dilapidato il patrimonio pontificio dovette ricorrere a onerosi prestiti, per rimborsare i quali imponeva continuamente nuove imposte, costringendo a pagarle anche le istituzioni religiose che fino ad allora ne erano state esenti.[5]
Clemente VII venne anche chiamato a decidere dell'autenticità della Sindone di Torino, esposta per la prima volta a Lirey, nella diocesi di Troyes, attorno al 1350: emanò perciò una bolla pontificia il 6 gennaio 1390 che ordinava ai canonici della collegiata di Lirey di:
« ...dire ad alta e chiara voce, al fine di far cessare ogni frode, che la Sindone non era il vero sudario di Gesù Cristo ma una figura o una sua rappresentazione » |
Pseudocardinali creati da Clemente VII[modifica | modifica wikitesto]
Degli pseudocardinali nominati dall'antipapa Clemente VII, rimane incerta la data del concistoro per:
- Jean de Rochechouart ( ? – 1398), nominato nel 1390 o nel 1392
Concistoro del 18 dicembre 1378[modifica | modifica wikitesto]
Nel concistoro del 18 dicembre 1378 l'antipapa Clemente VII creò i seguenti cardinali:
- Giacomo d'Itri
- Niccolò Brancaccio (1340 – 1412), arcivescovo di Cosenza; (pseudo) cardinale presbitero di Santa Maria in Trastevere.
- Pierre Amiel de Sarcenas, O.S.B.,
- Pierre-Raymond de Barrière, C.R.S.A. (? – 1383), francese, Vescovo di Autun, (pseudo) cardinale dei Santi Marcellino e Pietro
- Nicolas de Saint Saturnin, O.P. (? – 1382), sacerdote francese, padre provinciale dei domenicani in Francia, (pseudo) cardinale presbitero dei Santi Silvestro e Martino ai Monti
- Leonardo Rossi da Giffoni, O.F.M.
Concistoro del 19 marzo 1381[modifica | modifica wikitesto]
- Gautier Gómez de Luna (? – 1391), spagnolo, vescovo di Palencia, (pseudo) cardinale presbitero dei Santi Giovanni e Paolo
Concistoro del 30 maggio 1382[modifica | modifica wikitesto]
- Tommaso Clausse, O.P. (? – 1390), piemontese di Casasco, inquisitore, confessore del Duca Amedeo di Savoia, (pseudo) cardinale di Santa Sabina.
Concistoro del 23 dicembre 1383[modifica | modifica wikitesto]
- Pierre de Cros
- Faydit d'Aigrefeuille, O.S.B. (? – 1391), francese, arcivescovo di Avignone, (pseudo) cardinale presbitero dei Santi Silvestro e Martino ai Monti
- Aymeric de Magnac(? – 1385), francese, arcivescovo di Parigi, (pseudo) cardinale presbitero di Sant'Eusebio.
- Jacques de Menthonay (? – 1391), francese, cappellano dell'antipapa Clemente VII, (pseudo) cardinale presbitero dei Santi Marcellino e Pietro
- Amedeo di Saluzzo
- Pierre Aycelin de Montaigut (non ricevette mai il titolo cardinalizio).
- Walter Wardlaw (1317 / 1320 – 1387, scozzese, arcivescovo di Glasgow, (non ricevette mai il titolo cardinalizio).
- Jean de Neufchatel (circa 1340 – 1398), francese, vescovo di Toul, (pseudo) cardinale presbitero del Santi Quattro Coronati, non partecipò all'elezione dell'antipapa Benedetto XIII, che abbandonò nel 1396
- Pierre de Fetigny (? – 1392), francese, protonotario apostolico, (pseudo) cardinale diacono di Santa Maria in Aquiro
- Martinho de Zamora (? – 1382), portoghese, arcivescovo di Lisbona, non ricevette il titolo cardinalizio poiché fu assassinato prima che avesse luogo il concistoro che lo aveva nominato, ma la notizia giunse ad Avignone a concistoro avvenuto
Concistoro del 15 aprile 1384[modifica | modifica wikitesto]
Concistoro del 12 luglio 1385[modifica | modifica wikitesto]
- Bertrand de Chanac (? – 1401), francese di Allassac, già arcivescovo di Bourges, ricevette il titolo di Santa Pudenziana. Partecipò all'elezione dell'antipapa Benedetto XIII
- Tommaso Ammannati (? – 1396), italiano di Pistoia, ricevette il titolo cardinalizio di Santa Prassede. Partecipò all'elezione dell'antipapa Benedetto XIII.
- Giovanni Piacentini
- Amaury de Lautrec, Canonico regolare di Sant'Agostino
- Jean de Murol (1340 circa – 1399), francese di Estaing, già vescovo di diocesi di Ginevra, ricevette il titolo cardinalizio dei Santi Vitale, Valeria, Gervasio e Protasio. Partecipò all'elezione dell'antipapa Benedetto XIII.
- Jean Rolland (? – 1388), francese di Clermont-Ferrand, già vescovo Amiens, ricevette il titolo di (pseudo) cardinale presbitero e subito dopo quello di (pseudo) cardinale-vescovo di Frascati.
- Jean Allarmet de Brogny
- Pierre de Thury (? – 1410), francese di Bresse, ricevette il titolo cardinalizio di Santa Susanna. Partecipò alle elezioni degli antipapi Benedetto XIII, Alessandro V e Giovanni XXIII.
Concistoro del gennaio 1387[modifica | modifica wikitesto]
- Jaime de Aragón (1341- 1396), arcivescovo di Valencia, spagnolo, pseudocardinale di San Clemente, nel 1391 riceverà il titolo di (pseudo) cardinale-vescovo di Sabina
Concistoro del 3 novembre 1389[modifica | modifica wikitesto]
- Jean de Talaru (? – 1392), francese, arcivescovo di Lione, non ricevette mai il titolo cardinalizio
Concistoro del 21 luglio 1390[modifica | modifica wikitesto]
- Martín de Zalba (1337 – 1403), spagnolo, vescovo di Pamplona, (pseudo) cardinale presbitero di San Lorenzo in Lucina, partecipò all'elezione dell'antipapa Benedetto XIII.
Concistoro del 17 ottobre 1390[modifica | modifica wikitesto]
- Jean Flandrin (? – 1415), francese, antiarcivescovo di Auch, pseudocardinale dei Santi Giovanni e Paolo, partecipò all'elezione dell'antipapa Benedetto XIII, che lo nominò successivamente (pseudo) cardinale-vescovo di Sabina
- Pierre Girard (? – 1415), vescovo di Le Puy-en-Velay, (pseudo) cardinale presbitero di San Pietro in Vincoli, partecipò ai conclavi che elessero gli antipapi Benedetto XIII, Alessandro V e Giovanni XXIII; l'antipapa Benedetto XIII lo nominò (pseudo) cardinale-vescovo di Frascati
Concistoro del 17 aprile 1391[modifica | modifica wikitesto]
- Guillaume de Vergy (circa 1350 – 1407), francese, arcivescovo di Besançon; (pseudo) cardinale presbitero di Santa Cecilia; partecipò all'elezione dell'antipapa Benedetto XIII
Concistoro del 23 gennaio 1394[modifica | modifica wikitesto]
- Pedro Fernández de Frías (? – 1420), spagnolo, vescovo di Osma, pseudocardinale di Santa Prassede, non partecipò all'elezione dell'antipapa Benedetto XIII, ma a quelle degli antipapi Alessandro V e Giovanni XXIII, che lo nominò (pseudo) cardinale-vescovo di Sabina nel 1412. Rientrò nell'ortodossia partecipando al Concilio di Costanza del 1417 che elesse papa Martino V.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Mahaut o Matilde era figlia di Roberto VII d'Alvernia e di Marie de Dampierre.
- ^ Mallett Michael, Signori e mercenari - La guerra nell'Italia del Rinascimento, Bologna, Il Mulino, 2006, p. 47-48, ISBN 88-15-11407-6.
- ^ a b John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, p. 566
- ^ John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, p. 568
- ^ John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, p. 567
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, Casale Monferrato (AL), Edizioni Piemme S.p.A., 1989, ISBN 88-384-1326-6
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikiquote contiene citazioni di o su Antipapa Clemente VII
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Antipapa Clemente VII
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) The Cardinals of the Holy Roman Church-Geneve, su www2.fiu.edu.
- Cardinali nominati da Clemente VII, su araldicavaticana.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 49333 · ISNI (EN) 0000 0000 8343 4808 · LCCN (EN) n80056916 · GND (DE) 118723502 · BNF (FR) cb121862337 (data) · BAV ADV12388405 |
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