Anthoxanthum odoratum

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Paleo odoroso
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Commelinidi
Ordine Poales
Famiglia Poaceae
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Liliopsida
Sottoclasse Commelinidae
Ordine Cyperales
Famiglia Poaceae
Sottofamiglia Pooideae
Tribù Poeae
Sottotribù Anthoxanthinae
Genere Anthoxanthum
Specie A. odoratum
Nomenclatura binomiale
Anthoxanthum odoratum
L.
Nomi comuni

Paleo odoroso
Paleino odoroso
Antoxanto odoroso
(DE) Gemeines Ruchgras
(FR) Flouve odorante
(ES) Grama de olor
(EN) Sweet vernal grass

Anthoxanthum odoratum, conosciuto come paleo odoroso, è una Spermatophyta della famiglia delle Poaceae. È una pianta perenne tipica di prati su substrato acido in Eurasia. È anche utilizzata nei prati e come pianta ornamentale grazie al suo gradevole profumo, è comune in prati e pascoli.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Anthoxanthum odaoratum forma cespi di 25–40 cm di altezza, con foglie verdi corte e larghe 3–5 mm, leggermente tomentose. Fiorisce da aprile a giugno e presenta dense infiorescenze lunghe 4–6 cm formate da spighette di 6–10 mm di forma allungata e piuttosto scure da giovani. I lemmi inferiori proteggono le spighe.

Le ligule sono lunghe fino a 5 mm con bordi setosi.

L'aroma è particolarmente intenso nella pianta essiccata grazie alla presenza di cumarina, un glicoside, e acido benzoico che profumano di erba appena sfalciata. L'estremità del seme è di colore giallo vivace.[1] Evita suoli molto secchi o a lungo sommersi.

Coltivazione[modifica | modifica wikitesto]

Germina dopo 4 5 giorni dalla semina su un suolo lavorato a primavera. Predilige suoli sabbiosi o limosi con pH acido.

Non è una specie foraggera molto produttiva, ma sopporta terreni acidi difficilmente colonizzati da altre piante.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ BSBI, su bsbi.org.uk (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2011).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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