Anselmo da Campione

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Pontile della Cattedrale di Modena.

Anselmo da Campione (in latino magister Anselmus de Campilione; Campione d'Italia, metà del XII secolo1210 circa) è stato uno scultore italiano. Fu a capo delle maestranze di tagliapietre, lapicidi e scultori, appartenenti alla scuola dei Maestri campionesi, che lavorarono al Duomo di Modena dal 1170 agli inizi del XIII secolo.

Biografia e opere[modifica | modifica wikitesto]

Figure di Apostoli nel Duomo di Milano.
Figure di Apostoli nel Duomo di Milano.

Originario di Campione d'Italia, la sua formazione avvenne probabilmente ad Arles. Poi Anselmo e i suoi allievi si stabilirono a Modena dove portarono avanti i lavori di architettura e di decorazione scultorea della Cattedrale. Qui risulta difficile assegnare la paternità delle singole opere ai diversi scultori campionesi operanti nella seconda metà del XII secolo, quando Anselmo esercitò indubbiamente un ruolo di capomaestro.

Verso il 1170-80 fu realizzato il pontile, che potrebbe essere opera di Anselmo e di altri due o quattro artefici della sua bottega: in particolare ad Anselmo andrebbero attribuiti i rilievi con le Storie della Passione di Cristo (Lavanda dei piedi, Ultima cena, Cattura di Cristo, Cristo davanti a Pilato e Flagellazione, Salita al Calvario), dove la precisione e robustezza plastica lombarda si fonde con gli schemi compositivi e le cadenze lineari di gusto provenzale. Anche i due rilievi con il Pagamento di Giuda e il Tradimento di san Pietro, posti fra gli archi d'ingresso alla cripta, sarebbero opera di Anselmo[1].

Altre sculture di Anselmo e della sua bottega collocabili in questo periodo, o poco più tardi, ma ancora entro il XII secolo: le otto figure di Apostoli murate nella navata settentrionale del duomo di Milano e l'Arca sotto l'altar maggiore nel duomo di Parma.

La Porta Regia del Duomo di Modena, databile stilisticamente intorno al 1200, è certamente, se non di Anselmo, della maestranza che lavorava strettamente ai suoi ordini; l'ambone costruito sulla sinistra del pontile (commesso dal massaro Bozzalino tra il 1208 e il 1225), è concordemente attribuito ad Anselmo e ad almeno uno dei suoi tre figli.

Dai documenti si ricava che nel 1244 (Anselmo era certamente morto da tempo) i lavori nella cattedrale di Modena proseguivano sotto la direzione dei discendenti di Anselmo, prima i suoi figli (Otacio, Alberto e Jacopo) e poi il nipote (Enrico di Otacio).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Questo il punto di vista di de Francovich; Salvini 1966, invece, propende per individuare nell'autore del pontile un altro maestro campionese, forse il padre di Anselmo, motivando tale opinione con motivazioni di carattere cronologico (Anselmo nel 1170 sarebbe stato ancora troppo giovane per assumere l'incarico di capomastro a Modena).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • T. Sandonnini, Relazione sulla ricostruzione del pontile nel Duomo di Modena, Modena 1915, p. 8;
  • Geza de Francovich, Benedetto Antelami architetto e scultore e l'arte del suo tempo, Milano-Firenze 1952, I, pp. 61–69.
  • Augusta Bubani, voce ANSELMO da Campione, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 3, Roma 1961, pp. 410–411.
  • Arturo Carlo Quintavalle, La Cattedrale di Modena. Problemi di romanico emiliano, I, Modena 1964, pp. 253–255;
  • Roberto Salvini, Il Duomo di Modena e il romanico nel modenese, Modena 1966, pp. 155–160.
  • Renzo Grandi, I campionesi a Modena, in Lanfranco e Wiligelmo. Il Duomo di Modena, catalogo della mostra (Modena 1984), pp. 545–570, in part. 556-557.
  • Benedetto Antelami, catalogo della mostra (Modena 1990) a cura di Arturo Carlo Quintavalle, Milano 1990, nr. 12c, p. 347;
  • Valerio Ascani, La bottega dei Bigarelli, scultori ticinesi in Toscana e in Trentino nel Duecento, sulla scia degli studi di Mario Salmi, in Mario Salmi, storico dell'Arte e umanista, atti della giornata di studio (Roma, 30 novembre 1990), Spoleto 1991, pp. 107–134.
  • Saverio Lomartire, voce ANSELMO da Campione, in Enciclopedia dell'Arte Medievale, Roma 1991.
  • Saverio Lomartire, I Campionesi al Duomo di Modena, in I Maestri Campionesi, a cura di Rossana Bossaglia, Gian Alberto Dell'Acqua, Bergamo 1992, pp. 36–81.
  • Saverio Lomartire, Comacini, Campionesi, Antelami, "Lombardi". Problemi di terminologia e di storiografia, in Els Comacini i l'arquitectura romanica a Catalunya, atti del Convegno internazionale (Girona-Barcellona, 25-26 novembre 2005), Barcellona 2009, p. 77.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN309814821 · ULAN (EN500333223 · WorldCat Identities (ENviaf-309814821