Annibaldo Caetani

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Annibaldo da Ceccano)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Annibaldo Caetani di Ceccano
cardinale di Santa Romana Chiesa
 
Incarichi ricopertiArcivescovo di Napoli
 
Natotra il 1280 ed il 1282 a Ceccano
Nominato arcivescovo5 maggio 1326 da papa Giovanni XXII
Creato cardinale18 dicembre 1327 da papa Giovanni XXII
Deceduto17 luglio 1350 a San Germano
 

Annibaldo Caetani di Ceccano (anche Annibale) (Ceccano, 1280-1282San Germano, 17 luglio 1350) è stato un cardinale e arcivescovo cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Annibaldo era figlio di Annibaldo, signore di Ceccano, e di Perna Caetani Stefaneschi. Da parte di madre era nipote del cardinale Jacopo Caetani degli Stefaneschi, e cugino del cardinale Francesco Tibaldeschi (la madre del cardinale Francesco Tibaldeschi, era sorella alla madre del cardinale Annibaldo, e sorella al cardinale Jacopo).

Studiò teologia presso la Sorbona di Parigi, completando gli studi in teologia e in diritto canonico.

Vista la grande considerazione che papa Giovanni XXII aveva di lui, il 5 maggio 1326 lo nominò arcivescovo di Napoli e lo stesso giorno il papa informò Roberto, re di Napoli, e il clero della nomina. La benevolenza del pontefice nei suoi confronti si manifestò ancora negli anni successivi: il 18 dicembre 1327 ricevette la berretta cardinalizia con il titolo di San Lorenzo in Lucina e nel dicembre 1332 divenne vescovo di Tuscolo. In seguito alla nomina a cardinale, il 23 dicembre 1327 si dimise da arcivescovo di Napoli per far ritorno ad Avignone, mentre alla cattedra partenopea fu chiamato Giovanni Orsini, suo parente.

Partecipò al conclave del 1334 che elesse papa Benedetto XII. Dal nuovo papa fu nominato legato ed inviato in missione a Napoli con il compito di riconciliare Luigi I, re d'Ungheria, con la cognata e cugina Giovanna I, regina di Napoli.

Partecipò al conclave del 1342 che elesse papa Clemente VI.

Morì il 17 luglio 1350[1] mentre stava giungendo a Napoli e alcune voci dissero che si trattava di veleno. Il corpo, imbalsamato e rivestito di un saio francescano, fu portato a Roma e fu sepolto nella tomba dello zio cardinale, nella cappella dei santi Lorenzo e Giorgio nella Basilica di San Pietro.

Successione apostolica[modifica | modifica wikitesto]

La successione apostolica è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Secondo altre fonti morì in agosto.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN88638365 · ISNI (EN0000 0000 6242 8900 · BAV 495/2122 · CERL cnp00290614 · GND (DE102475660 · WorldCat Identities (ENviaf-88638365