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Angelo Anelli

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Angelo Anelli

Angelo Anelli (Desenzano del Garda, 1º novembre 1761Pavia, 9 aprile 1820) è stato un giurista, librettista e scrittore italiano.

Laureato in legge all'Università di Verona nel 1795, durante la Repubblica Cisalpina (1797-1815), fu docente di Eloquenza Pratica Legale nelle Regie Scuole Speciali di Milano, cattedra che si aggiudicò nel 1802 attraverso un concorso a cui prese parte anche Ugo Foscolo, che da allora fece di Anelli uno dei suoi bersagli polemici preferiti. Nel 1809 con Francesco Saverio Salfi e Giandomenico Romagnosi diresse la Scuola di Alta Legislazione istituita a Milano dai Francesi.

La caduta dell'Impero napoleonico, nel 1817 portò alla soppressione della cattedra. Anelli si trasferì all'Università di Pavia, dove diventò supplente della cattedra di procedura penale e notarile. Iniziò per lui un periodo di difficoltà economiche, che si protrasse fino alla sua morte, avvenuta nel 1820.

Parallelamente alla carriera di giurista, Anelli svolse un'intensa attività di librettista d'opera. Fu librettista del Teatro alla Scala dal 1799 e il 1817, specializzato nel genere buffo, all'epoca molto in voga. Scrisse circa 40 libretti, utilizzando spesso pseudonimi futili come: Marco Landi, Niccolò Liprandi, Tommaso Menucci di Goro, Giordano Scannamusa e Gasparo Scopabirbe.

Stendhal fu un suo ammiratore ed ebbe per lui parole di elogio in Rome, Naples et Florence. Dopo avere ricordato che «di solito le sue pièces hanno solo due rappresentazioni perché alla seconda la polizia le vieta», egli affermò che nel suo stile «si ravvisano dei tratti di Dancourt, di Gozzi e di Shakespeare». La qualità di Anelli più apprezzata dallo scrittore transalpino fu la sua capacità di fare satira in modo intelligente, perfettamente comprensibile in un dato contesto ma abilmente dissimulata ai profani. In tal modo si spiegava, secondo lui, il fatto che sotto Napoleone fosse riuscito a far rappresentare L'italiana in Algeri, in cui la carica di Pappataci, caratterizzata dal "mangiar bene e ben dormir" adombrava in realtà una severa critica al Senato d'Italia[1].

Massone, fu membro della loggia di Brescia Amalia Augusta[2].

  • Argene, novella morale, Venezia 1794
  • Le cronache di Pindo, poema in ottave pubblicato a Milano in 8 fascicoli, dal 1811 al 1818
  • Il trionfo della clemenza, componimento in terza rima, per l'ingresso in Milano dell'imperatore Francesco I d'Austria, Milano 1816
  1. ^ Stendhal, Rome, Naples et Florence [révision du texte et préf. par Henri Martineau], Paris, Le divan, 1927 - T. III, p. 60-63. testo online - Sito Gallica.bnf.
  2. ^ Enrico Oliari, "La R.L. Amalia Augusta di Brescia", Hiram, n. 3, 2019, pp. 21-31.

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