Angela Maria Guidi Cingolani
Anna Maria Guidi Cingolani | |
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Deputato dell'Assemblea Costituente | |
Gruppo parlamentare |
Democratico Cristiano |
Collegio | XIV (Genova - Imperia - La Spezia - Savona) |
Sito istituzionale | |
Deputato della Repubblica Italiana | |
Legislature | I |
Gruppo parlamentare |
Democratico Cristiano |
Collegio | Roma |
Incarichi parlamentari | |
Componente:
Uffici di governo
| |
Sito istituzionale | |
Sindaco di Palestrina | |
Durata mandato | 1954-1965 |
Dati generali | |
Partito politico | Democrazia Cristiana |
Titolo di studio | Laurea in Lingue e Letterature Straniere |
Università | Università degli Studi di Napoli "L'Orientale" |
Professione | Ispettrice del Lavoro, impiegata |
Angela Maria Guidi coniugata Cingolani, conosciuta anche come Angela Maria Guidi Cingolani (Roma, 31 ottobre 1896 – Roma, 11 luglio 1991) è stata una politica italiana, esponente della Democrazia Cristiana e prima donna a ricoprire la carica di sottosegretario in un ministero della Repubblica Italiana.[1]
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Si laureò presso l'Istituto Universitario Orientale di Napoli in lingue e letterature slave.[2] Molto attiva nel movimento cattolico, collaborò a giornali come L'Avvenire d'Italia e il Corriere d'Italia. È stata una delle prime giovani cattoliche a partecipare al Movimento nazionale pro suffragio femminile. Nel 1919 Guidi Cingolani s'iscrive al Partito Popolare Italiano, assumendo la carica di segretaria del gruppo femminile romano fino allo scioglimento del partito nel 1926 ad opera del fascismo.
Nel 1921 fonda il Comitato nazionale per il lavoro e la cooperazione femminile di cui sarà segretaria fino al 1926. Nel 1922 è nominata dal Ministero dell'Industria e commercio membro del Comitato delle piccole industrie e dell'artigianato. Nel 1925 vince il concorso per diventare Ispettore del lavoro; quattro anni dopo è tra le fondatrici dell'Associazione nazionale delle professioniste ed artiste. Alla caduta del fascismo aderisce alla Democrazia Cristiana divenendone consigliere nazionale dal 1944 al 1947.[3]
Nominata alla Consulta Nazionale nel 1945, fu la prima donna ad intervenire nelle discussioni con un forte intervento a favore della parita uomo-donna:
«Colleghi consultori, nel vostro applauso ravviso un saluto per la donna che per la prima volta parla in quest'aula. Non un applauso dunque per la mia persona, ma per me quale rappresentante delle donne italiane che ora, per la prima volta, partecipano alla vita politica del Paese. (.) Parole gentili, molte ne abbiamo intese nei nostri riguardi, ma le prove concrete di fiducia in pubblici uffici non sono molte in verità. Qualche assessore (.) una vice sindaco come la nostra di Alessandria e qualche altro incarico assai, assai sporadico: eppure nel campo del lavoro, della previdenza, della maternità e infanzia, della assistenza in genere e in quella post-bellica in specie, ci sarebbe stato modo di provare la nostra maturità e capacità di realizzatrici» |
(Michele Strazza, Le prime deputate italiane) |
L'anno dopo alle Elezioni politiche italiane del 1946 è eletta alla Costituente e nel 1948 deputata nella prima legislatura. Nel 1951 in occasione della formazione del suo settimo governo, Alcide De Gasperi decide di affidarle la carica di sottosegretario per l'artigianato al Ministero dell'Industria e del commercio, diventando così la prima donna a diventare viceministro in Italia. Alle elezioni politiche italiane del 1953 non viene rieletta.[4]
Eletta Sindaco di Palestrina nel 1954, mantiene la carica fino al 1965. Durante il suo mandato si dedica energicamente all'opera di ricostruzione post-bellica della cittadina del Lazio ed alla valorizzazione del suo patrimonio artistico e archeologico.[5] È presidente del Centro studi palestriniani fino al 1991, anno della sua morte. Nel 1986, nell'ambito della cerimonia per il suo novantesimo compleanno a Palestrina, organizzata del Sindaco Nazareno Dolce, riceve da Amintore Fanfani, Presidente del Senato, una medaglia d'oro al merito della sua attività politica.[6]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Angela Maria Guidi Cingolani, su www.fondazionenildeiotti.it. URL consultato il 30 maggio 2020.
- ^ Angela Guidi / Deputati / Camera dei deputati - Portale storico, su storia.camera.it. URL consultato il 30 maggio 2020.
- ^ Guidi Cingolani Angela Maria, su Pari opportunità. URL consultato il 30 maggio 2020.
- ^ Angela Maria Guidi Cingolani - TOPONOMASTICA FEMMINILE, su www.toponomasticafemminile.com. URL consultato il 30 maggio 2020.
- ^ Guidi Cingolani Angela Maria, su Elette ed eletti. URL consultato il 30 maggio 2020.
- ^ Angela Maria Guidi Cingolani (1896-1991)di Cristina Fragorzi (PDF), su maps.comune.ra.it.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Angela Maria Cingolani Guidi, Intervento di Angela Guidi Cingolani, Rai, 10 gennaio 1968, in Miscellanea. Politica.
- Angela Maria Cingolani Guidi, Il mio "no alla guerra": discorso pronunciato alla Camera dei deputati nella seduta del 16 marzo 1949, Roma, Tipografia della Camera dei deputati, 1949.
- Graziella Falconi, Angela Maria Guidi Cingolani, in Costituenti al lavoro.
- Mario Mammucari, Guidi Cingolani Angela Maria, Palestrina, Fonadazione "Cesira Fiori", 1993.
- Italia, La dichiarazione di Filadelfia e la costituzione italiana: discorso pronunciato all'assemblea costituente nella seduta del 3 maggio 1947, Angela Maria Cingolani Guidi (ed.), Roma, Tipografia del Senato, 1947.
- Angela Maria Guidi Cingolani (1896-1991), gruppo DC, in Le madri costituenti.
- Costituenti al lavoro: donne e Costituzione, 1946-1947, Fondazione Nilde Iotti (ed.), Napoli, Guida, 2017, ISBN 978-88-6866-338-4.
- Anna Maria Bernieri, Le madri costituenti: storia di una speranza incompiuta, Pisa, Mds, 2017, ISBN 978-88-98942-54-1.
- Angela Maria Guidi | enciclopedia delle donne, su enciclopediadelledonne.it. URL consultato il 30 maggio 2020.
- Una vita per la politica: chi fu Angela Maria Guidi Cingolani |, su ecointernazionale.com. URL consultato il 30 maggio 2020.
- Le donne dell'Assemblea Costituente - Angela Guidi Cingolani, in Il Viaggio della Costituzione, 18 ottobre 2018. URL consultato il 30 maggio 2020 (archiviato dall'url originale l'11 luglio 2020).
- Angela Maria Guidi Cingolani, su fondazionenildeiotti.it. URL consultato il 30 maggio 2020.
- Angela Guidi / Deputati / Camera dei deputati - Portale storico, su storia.camera.it. URL consultato il 30 maggio 2020.
- Ricerca Multiarchivio / Home / Camera dei deputati - Portale storico, su storia.camera.it. URL consultato il 30 maggio 2020.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Angela Maria Guidi Cingolani
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Angela Maria Guidi Cingolani, in Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Angela Maria Guidi Cingolani, su enciclopediadelledonne.it, Enciclopedia delle donne.
- Angela Guidi, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 90219345 · SBN IT\ICCU\IEIV\062397 · WorldCat Identities (EN) viaf-90219345 |
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